Baciato dalla fortuna (Film, 2011)

Paolo Costella, regista della vecchia guardia, buon sceneggiatore, collaboratore di Muccino, Ferreri, Oldoini e Verdone, per l’occasione mette in scena un soggetto di Salemme dal saldo impianto teatrale, ambientato a Parma, location insolita per un cast composto in gran parte da attori partenopei. Farsa più che commedia, ma con una sua dignità, soprattutto con la capacità di far sorridere citando mostri sacri come Totò, De Filippo e persino Franco & Ciccio.

Il tema di fondo è sfruttato: un biglietto del superenalotto scomparso che potrebbe rendere ricco lo squattrinato vigile Gaetano, separato da un’avida moglie (Minaccioni), innamorato di Betty (Argento), che lo tradisce con il suo capo Silvano (Gassmann) e destinato a sposare in seconde nozze la logorroica psicanalista Grazia (Grimaudo). Sorpresa finale sul possessore del biglietto e sulla fine che hanno fatto i soldi, che non rivelo per non rovinare la visione del film su Cine 34 o sulle piattaforme Internet collegate a Mediaset. Attori molto bravi, irresistibili i duetti comici Salemme-Casagrande, affiatati come pochi, due napoletani trasferiti a Parma, che discutono di soldi e prestiti negli uffici della banca. Gassmann è un comandante dei vigili rubacuori, scapolo impenitente, cambia una donna al giorno, tra le sue conquiste anche le mogli dei colleghi sottoposti (Argento e Santarelli). Pippo Santonastaso è uno zio anziano che replica la caratterizzazione del suo vecchio personaggio; Paola Minaccioni è come sempre caricaturale ed eccessiva; Graci, Adriani e Grimaudo sono diligenti e precise; Asia Argento ricopre con naturalezza un ruolo molto sexy, mentre Elena Santarelli è soltanto decorativa. Vincenzo Salemme attore gode di meno libertà di quando è regista di sé stesso, ma la storia è una sua idea originale e i siparietti comici che lo riguardano sono farina del suo sacco. Bravissimo, come sempre, un interprete di scuola edoardiana che ha studiato Totò e i classici del passato.

Vecchi tormentoni della farsa – il marito cornuto, un’ex che ritorna, una donna innamorata, una schedina perduta – vengono rivitalizzati da una fresca vis comica. Fotografia di Parma eccellente, montaggio rapido, sceneggiatura senza sbavature, regia accorta. Un film senza troppe pretese che in fondo mantiene quel che promette: far ridere. Non è poco di questi tempi, soprattutto per l’asfittico cinema italiano. Da vedere.

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Regia: Paolo Costella. Durata: 100’. Rapporto: Widescreen. Genere: Commedia. Soggetto: Vincenzo Salemme. Sceneggiatura: Vincenzo Salemme, Polo Costella, Massimiliano Bruno, Gianluca Bomprezzi, Edoardo Bechis, Antonio Guerriero. Fotografia: Enrico Lucidi. Musiche: Pasquale Catalano. Scenografia: Tonino Zera. Costumi: Nicoletta Ercole. Trucco: Gino Tamagnini. Produttore: Rita Rusic. Casa di Produzione: Arella Film. Distribuzione: Medusa Film. Interpreti: Vincenzo Salemme (Gaetano, vigile urgano), Alessandro Gassman (Silvano, comandante dei vigili), Maurizio Casagrande (Pasqualino, bancario), Paola Minaccioni (Marisa, ex moglie), Asia Argento (Betty, amante), Valeria Graci (Virginia), Isabelle Adriani (Clara), Dario Bandiera (Nicola, amico), Giuseppe Giacobazzi (collega), Sabrina Bertaccini (donna al mercato), Nicole Grimaudo (Grazia Tirelli), Marco Bazzoni (Antonio, il barista), Elena Santarelli (moglie di Nicola), Pippo Santonastaso (zio di Gaetano).

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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