Mondocane (Film, 2021)

Alessandro Celli contamina il noir duro e spietato con il vecchio postatomico, genere che in Italia da tempo non si faceva, inserendo un elemento sociopolitico come una grande acciaieria sul mare che uccide e contamina. Siamo in un futuro prossimo, Taranto è diventata terra di nessuno, recintata da filo spinato, gli abitanti cercano di sopravvivere mentre la gang criminale delle Formiche, guidata da Testacalda (Borghi), detta legge e compie delitti efferati. Pietro e Christian vivono in questo mondo desolato, schiavi di un pescatore che li sfrutta, con il sogno di entrare nella banda. Pietro supera la prova e viene accolto con il soprannome di Mondocane, Christian viene deriso come Pisciasotto, ma con il tempo riesce a farsi apprezzare, persino più del compagno, perché il suo animo è criminale.

Le Formiche hanno sede in un luogo che nessuno consoce chiamato Il Formicaio, lottano contro una banda rivale, mentre una polizia impotente cerca di proteggere gli abitanti che vivono relegati in zone di appartenenza. Taranto nuova si sviluppa sul mare, come posto di villeggiatura, vietata a chi è confinato oltre il filo spinato della città contaminata, considerata off-limits.

Alessandro Celli è una piacevole scoperta al suo primo lungometraggio, dopo aver diretto la docu-fiction televisiva sul giudice Ambrosoli e alcune serie per ragazzi; gira un ottima pellicola alternando sequenze realizzate con una nervosa macchina a mano e rapide soggettive, senza negare ampie panoramiche paleoindustriali di una Taranto degradata. Fotografia eccellente curata da Giuseppe Maio, anticata e sporcata in giallo ocra. Colonna sonora di Bosizzi e Tomat volutamente disturbante, in sintonia con le tematiche affrontate. Montaggio rapido e sincopato di Benevento che ricorda il cinema d’azione nordamericano.

Alessandro Borghi (Non essere cattivo, Sulla mia pelle, Suburra) è perfetto per il ruolo del cattivo psicopatico, ma il regista è molto bravo a far recitare i ragazzi nei panni di piccoli delinquenti, soprattutto i debuttanti Protopapa e Soprano, visto che la quindicenne Ludovica Nasti è ormai una veterana (L’amica geniale, Rosa pietra stella). Mondocane è un piccolo gioiello del cinema italiano, capace di contaminare diversi generi e di fotografare uno spaccato futuristico di una Taranto degradata e decadente, curando a dovere la psicologia dei personaggi. Se amate il cinema di genere dovete assolutamente vederlo.

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Regia: Alessandro Celli. Soggetto: Alessandro Celli. Sceneggiatura: Alessandro Celli, Antonio Leotti. Fotografia: Giuseppe Maio. Montaggio: Clelio Benevento. Musiche: Federico Bisozzi, Davide Tomat. Scenografie: Fabrizio D’Arpino. Costumi: Andrea Cavalletto. Produttori: Matteo Rovere, Santo Versace, Gianluca Curti. Produttore Esecutivo: Paolo Lucarini. Case di Produzione: Groenlandia, Minerva Pictures, Rai Cinema. Distribuzione: 01 Distribution. Paese di Produzione: Italia, 2021. Durata: 110’. Genere: Azione, Drammatico. Interpreti: Alessandro Borghi, Barbara Ronchi, Dennis Protopapa, Giuliano Soprano, Ludovica Nasti, Federica Torchetti, Josafat Vagni, Francesco Simon.

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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