Sarajevo 28 giugno 1914, una lunga eco di conseguenze

Ci sono date ed avvenimenti la cui portata può essere compresa solo dopo decenni se non addirittura secoli; un fatto storico può rimanere fine a sé stesso se non porta alcuna conseguenza, ma nel lungo periodo alcuni eventi hanno ancora una lunga eco ed uno strascico impressionante di effetti.

Quali possono essere, ad esempio, le cause del fascismo in Italia e della Guerra di Jugoslavia?     Della Guerra Fredda e della divisione dell’Europa in due blocchi? Della Seconda Guerra mondiale e della nascita dell’Unione Europea?

Tutto ciò potrebbe avere un inizio ben preciso e individuato: l’attentato di Sarajevo del 28 giugno 1914. Indicato giustamente come l’episodio che ha scatenato la Prima guerra mondiale, l’inutile strage, così definita da Benedetto XVI mentre era ancora in corso, quei due colpi di pistola sono stati molto probabilmente i primi sassolini di una valanga che ha travolto l’intero ventesimo secolo. Forse non sono stati la causa della crisi economica del 1929, ma proviamo a chiederci che cosa sarebbe avvenuto sul vecchio Continente se lo studente serbo Gavrillo Princip, non ancora diciottenne, non si fosse trovato nel luogo in cui si trovava quel mattino l’auto dell’Arciduca francesco Ferdinando, erede al Trono dell’impero Austroungarico.

Una precisazione: quel giorno l’attentato da parte di un’organizzazione terroristica serba, La Mano nera, era stato pianificato e un primo tentativo di uccidere l’Arciduca era andato a vuoto pochi minuti prima: una bomba lanciata da uno degli attentatori era esplosa con poco danno sotto una macchina del seguito. L’autista della vettura che conduceva Francesco Ferdinando e la moglie sbagliò strada e si trovò davanti ad un bar dove Princip era entrato forse per chiedersi cosa fare e raggiungere i compagni dopo il fallimento del primo tentativo.

Due colpi e due morti: morti importanti se il mese successivo si scatenò una guerra che si protrasse per quattro anni e che portò alla fine degli imperi centrali e a quella dell’impero ottomano. L’Italia, buon’ultima ad entrare in una guerra che al suo inizio la vedeva alleata con Austria e Germania, ottenne le terre irredente, nacque la Jugoslavia, unendo un crogiolo di etnie che, come abbiamo avuto modo di vedere circa settanta anni dopo, era impossibile tenere unite sotto un’unica bandiera. La guerra dette sviluppo anche all’industria meccanica e sdoganò quella dell’aviazione, ma l’esito del conflitto fu anche quello di mettere i presupposti per l’avvento di regimi dittatoriali in Italia e Germania con le conseguenze che si manifestarono venti anni dopo in tutta la loro drammaticità.

La risposta a queste conseguenze furono il nuovo assestamento che venne dato all’Europa e la necessità di Enti Sovranazionali che, pur con tutte le loro criticità e i difetti, hanno evitato guerre come quelle che hanno caratterizzato la prima metà del secolo scorso.

Verrebbe da chiedersi cosa sarebbe potuto accadere se, quel giorno, Princip non avesse piazzato due colpi andati a segno in maniera precisa non solo nel corpo delle due vittime (Francesco Ferdinando colpito al collo, unica parte del corpo lasciata scoperta dalla giubba, e la moglie al petto), ma in tutta la storia successiva.

È vero: la storia non è fatta con i sé, ma di fatti che devono comunque essere analizzati e compresi, nelle loro cause e negli effetti. Ma è difficile non chiedersi come sarebbe stato il futuro se avessimo avuto l’Arciduca come successore di Francesco Giuseppe, che morì due anni dopo, e non il primo conflitto mondiale. Chissà se Benito Mussolini sarebbe rimasto nelle file socialiste e non avesse preso un’altra direzione.

Sicuramente risentiamo ancora oggi degli effetti delle battaglie di Maratona, delle Termopili, di Waterloo e delle guerre di indipendenza, ma è difficile scavare nel passato e trovare un gesto che, all’apparenza piccolo, ha avuto così tante ripercussioni.

In ogni caso, per provare a comprendere e non dimenticare, teniamo sempre presente che, nella sua essenza e nelle sue motivazioni, l’attentato di Sarajevo fu un atto terroristico organizzato da estremisti di un altro Paese che da questo quasi certamente appoggiati.

©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione

Print Friendly, PDF & Email
Condividi

Sii il primo a commentare su "Sarajevo 28 giugno 1914, una lunga eco di conseguenze"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato


*