Mi torna in mente una dolce canzone degli anni Trenta (la cantava, immaginate, Odoardo Spadaro) “Com’è delizioso andar sulla carrozzella, sottobraccio alla tua bella”. Nella mia giovinezza, invitare una ragazza a fare un giro su una delle carrozzelle che si prendevano a Piazza di Spagna, era un modo per fare effetto a colpo sicuro. Ora le carrozzelle (chiamate anche “botticelle”) non ci saranno più per le strade di Roma. Virginia Raggi, che non riesce a far andare i trasporti pubblici e a regolare il traffico, ha deciso di abolirle.
Magari ha ragione: gli animalistii protestavano da tempo a favore dei poveri cavalli sfruttati e spesso lasciati in attesa per ore sotto il sole per far guadagnare soldi a vetturini e “tour operator”; forse non ha senso andare al loro trotto lento in mezzo al traffico sempre più caotico e ai fumi velenosi; forse ostacolavano il traffico. Ma è un altro pezzo di tempi meno affannosi, più sereni, che scompare. E, ahimè, un pezzo di giovinezza.
Speriamo solo che i cavalli ora inutili non vadano al macello!
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