Formazione permanente, indagine INAPP

L’Inapp (Istituto Nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche) sta conducendo in questi giorni la sua seconda Indagine sui comportamenti formativi degli adulti (INDACO-Adulti). Si tratta di una rilevazione su base campionaria a carattere nazionale per fare il punto sulla diffusione dell’apprendimento permanente – istruzione e formazione- tra la popolazione adulta nel nostro Paese. L’apprendimento formale, l’apprendimento non formale e quello informale che possono essere realizzati grazie ai sistemi di istruzione e formazione sia nei contesti lavorativi che in quelli extra lavorativi sono i punti su cui si sofferma l’indagine dell’Inapp.

Ricordiamo che l’Inapp è, in Italia, Organismo del Coordinatore nazionale nominato dal Ministero del Lavoro e dal Ministero dell’Istruzione e partecipa alla realizzazione in Italia del progetto per l’attuazione dell’Agenda UE per l’apprendimento degli adulti 2015-2020 – la Strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva riconosce l’apprendimento permanente e lo sviluppo delle competenze come  elementi fondamentali e insostituibili per una risposta efficace alle crisi economiche, finanziarie e sociali che attraversano e possono attraversare i Paesi UE, all’invecchiamento demografico e componente imprescindibile della Strategia economico-sociale dell’Unione.

Infatti l’apprendimento e la formazione, l’istruzione, l’educazione a 360 gradi dell’individuo in tutte le fasi della sua vita, dall’infanzia all’età adulta fino alla vecchiaia svolgono un ruolo importante nel e per il raggiungimento delle Politiche comunitarie e soprattutto degli obiettivi di Europa 2020. Si riconosce in questo modo il diritto anche agli adulti, in particolare ai lavoratori più anziani e meno qualificati di poter migliorare la propria capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato del lavoro, del mondo produttivo, della Società.

Si tratta, infatti, e ci riferiamo all’apprendimento continuo degli adulti, in tutte le fasi della vita, di uno degli strumenti che per eccellenza possono fra qualificare o riqualificare le persone colpite da disoccupazione, ristrutturazione delle realtà produttivo e/o istituzionali, fornendo, contemporaneamente un contributo considerevole all’inclusione sociale, alla cittadinanza attiva e allo sviluppo personale sia in relazione alle competenze professionali che agli skills di impronta più psicologico-relazionale, socio-cognitivo-produttive rendendo i lavoratori più flessibile ed elastici, adattabili, ai mutamenti del mondo del lavoro e al divenire delle differenti realtà con cui devono interagire nel corso della vita.

L’Indagine INDACO-Adulti, oltre a fornire informazioni sulla “partecipazione formativa” investiga anche la validità dei contenuti, la durata e i costi dei Corsi di formazione oltre a condurre una valutazione obiettiva su obiettivi, motivazioni e benefici della formazione: e questi sono i suoi tratti distintivi principali.

Molto rigorosa è la metodologia utilizzata: realizzata da Inapp con la cooperazione scientifica dell’Istat e prevista dal Piano Statistico Nazionale del SISTAN (IAP-00003) e dal Programma Operativo Nazionale – Sistemi di politiche attive per l’occupazione (PON SPAO) cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo (FSE), per il quale l’Inapp è Organismo intermedio.

Parallelamente sono raccolte, anche, informazioni sui bisogni di competenze, con particolare attenzione  a quelle digitali, e sui principali “ostacoli nell’accesso alle opportunità formative”, con Focus specifici su esperienze di “apprendimento intergenerazionale”, sull’utilizzo dello smart working, sull’impatto del Covid 19 nella partecipazione alle offerte formative.

Dicevamo che l’indagine Inapp è in questi giorni in corso – iniziata a settembre si concluderà a dicembre – ed è rivolta a un target di cittadini compreso tra i 18 e i 64 anni, prevedendo una raccolta di dati che si articola in tre fasi: un’indagine “estensiva e due di approfondimento” che si sostanziano sulla somministrazione di 30 mila interviste (questionari base), di duemila interviste (focus di approfondimento) e di 200 interviste “in profondità”.

Stimolare la domanda, sviluppando sistemi di informazione e orientamento completi e facilmente accessibili, integrandoli on strategie di sensibilizzazione efficaci finalizzate ad aumentare la consapevolezza e la motivazione dei fruitori delle azioni formative con particolare attenzione ai soggetti più fragili e vulnerabili della Società; promuovere il coinvolgimento dei datori di lavoro nell’apprendimento sul posto di lavoro; promuovere percorsi di apprendimento flessibili per gli adulti; mettere in atto sistemi efficaci ed efficienti, funzionali per convalidare l’apprendimento “non formale ed informale” promuovendone l’accesso a tutti gli adulti di tutte le età e con tutti i livelli di qualifica e da tutte le imprese e le Organizzazioni; migliorare la qualità e l’efficienza dell’istruzione e della formazione, sviluppando la “garanzia della qualità per i soggetti fornitori di formazione per gli adulti, migliorando la qualità del personale – docenti, insegnanti, formatori, personale educativo in generale – destinato ad erogare questa formazione, nella delicata funzione di interazione con i fruitori –cittadini/lavoratori -: questi sono gli aspetti su cui gli Stati membri sono invitati dalla UE a focalizzare la propria a zione e le istanze a cui l’Inapp si propone di rispondere investigando la risposta della Società in tutte le sue componenti e misurando il livello di attuazione, l’adesione alle richieste e politiche comunitarie.

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