L’ultimo dibattito

Scrivo a caldo, appena finito di vedere il secondo e ultimo dibattito tra Donald Trump e Joe Biden, e quindi le mie impressioni sono forzatamente sommarie. Me ne scuso.

La prima è che il dibattito è stato questa volta quasi l’esatto opposto del primo, notoriamente caotico. Pur accalorato e talvolta aspro, è rimasto nei limiti della civiltà. Probabilmente ha aiutato il cambio delle regole, introdotto dalla Commissione organizzatrice, che prevedeva l’impossibilità per ciascuno dei candidati di interrompere l’altro. Ma la ragione principale è che Trump si è mostrato questa volta molto meno combattivo e aggressivo, effetto forse del Coronavirus subìto, o dei pressanti consigli dei suoi sostenitori. E comunque questa è una notizia relativamente tranquillizzante, anche se non è detto che il comportamento del Presidente in questa ultima e difficile fase della campagna sia destinato a durare.

Quanto alla sostanza, nessuna vera novità. Sono riemerse due visioni opposte dell’America e della politica. Non credo che il dibattito produca sostanziali spostamento nelle rispettive tifoserie, ormai ambedue convinte e decise. Difficile dire come reagiranno gli elettori. Vedremo i sondaggi nei prossimi giorni e, soprattutto, come andrà il voto del 3 novembre.

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