Il ragazzo del Pony Express (Film, 1986)

Franco Amurri è un regista che gira un pugno di pellicole e ottiene un effimero successo sia con Il ragazzo del Pony Express che con il successivo Da grande, interpretato da Renato Pozzetto. Amurri vive una breve avventura statunitense (1990-94) – amore per Susan Sarandon compreso – composta di due film (Flashback e Il mio amico Zampalesta), per tornare in Italia a guidare il non epocale debutto al cinema degli Ahrarara (2001) e fare un po’ di televisione.

Il ragazzo del Pony Express è un teen-movie anni Ottanta, impossibile da non amare come una madeleine del tempo perduto, visto che al tempo facevo parte dei teenager. Il film segna l’apice del successo di Jerry Calà e di Isabella Ferrari (bellissima), certezze da tutto esaurito in sala, divi da copertina per Intrepido, Monello, Sorrisi e Canzoni. Il ragazzo del Pony Express è una cartolina turistica di Roma, girato tra piazza Navona, piazza Mattei e il quartiere Coppedè, che si ricorda per diverse scene acrobatiche a bordo di una Vespa 50 scassata e per una suggestiva cavalcata finale. Jerry Calà presta il volto allo stuntman di turno che manda in estasi il pubblico con evoluzioni motoristiche ed equestri.

La storia è molto semplice, non è certo la cosa più importante, memorabili le trovate di sceneggiatura e le gag tipiche della comicità di Calà e Benvenuti, coppia affiatata quanto insolita. Storia d’amore a lieto fine tra i due protagonisti: Agostino (Calà), un laureato che non trova lavoro e si adatta a fare il ragazzo del Pony Express; Claudia (Ferrari), una ricca rampolla che vorrebbe mantenersi senza contare sui genitori. La scintilla d’amore scocca dopo un furto maldestro che Agostino non vorrebbe compiere, ma il caso gli consegna una borsa di coccodrillo da rivendere per comprare una Vespa e poter lavorare nell’azienda di consegne motorizzate. Momento di culto la citazione del cinema porno con la mancata deflorazione di Calà (attore improvvisato) da parte di un gigantesco nero chiamato Banana Joe che alla fine ripiega su Benvenuti. Jerry Calà va oltre il solito personaggio, non utilizza il consueto repertorio di battute cabarettistiche, ma si sforza di rendere credibile un neolaureato che non trova lavoro, si adatta a fare consegne a bordo di una Vespa, viene persino sfruttato, infine trova l’amore e se ne va in groppa a un cavallo bianco per le strade della capitale. Da recuperare.

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Regia: Franco Amurri. Soggetto: Carlo Cotti. Sceneggiatura: Cesare Frugoni, Stefano Sudriè, Marco Cavaliere, Jerry Calà. Fotografia: Giuseppe Berardini. Montaggio: Raimondo Crociani. Musiche: Umberto Smaila. Scenografia: Egidio Spugnini. Costumi: Roberta Guidi di Bagno. Produttore: Claudio Bonivento. Casa di Produzione: Numero Uno Cinematografica, Reteitalia.  Distribuzione: CIDIF. Durata: 86’. Genere: Commedia. Interpreti: Jerry Calà, Alessandro Benvenuti, Isabella Ferrari, Emanuela Taschini, Sergio Di Pinto, Tiberio Murgia, Gabriella Saitta, Fiammetta Baralla, Germana Dominici, Corrado Olmi, Nerina Montagnani, Franco Caracciolo, Jimmy il Fenomeno, Stefano De Sando, Turi Catanzaro, Mohammed Badr-salem.

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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