Codice Strada, modifiche con il Decreto Rilancio

Con il nuovo “Decreto Rilancio”, sono state previste delle novità inerenti al Codice della Strada, che hanno interessato, in particolare, gli articoli 3 e 182 del Codice stesso. L’articolo 3 contiene un insieme di definizioni necessarie per comprendere il testo degli articoli successivi come, ad esempio, la definizione di “area pedonale”, quale zona interdetta alla circolazione dei veicoli. Il nuovo Decreto porta con sé due novità. Sono state aggiunte, infatti, le definizioni di “casa avanzata” e “corsia ciclabile”.

La “casa avanzata” rappresenta quella linea di arresto, apposita per le biciclette, che si deve trovare in posizione, per l’appunto, avanzata rispetto alla linea di arresto per tutti gli altri veicoli. La “corsia ciclabile”, viene descritta quale parte longitudinale della careggiata, posta a destra, delimitata tramite una striscia bianca discontinua, che si inserirebbe nella corsia destinata ai veicoli, ma destinata alla sola circolazione dei velocipedi, vale a dire biciclette e tutti i mezzi di locomozione a due ruote che vengono azionati dalla forza di coloro che li utilizzano, e contraddistinta dal simbolo del velocipede. Sostanzialmente, si tratta di uno spazio ricavato nelle strade destinato alle bici.

In tutto ciò non vi sarebbe, in realtà, nulla di nuovo per la maggior parte dei Comuni italiani: le corsie ciclabili esistono da anni, al fine di realizzare uno spazio sicuro per i ciclisti, in modo tale da proteggerli dai veicoli a motore. L’articolo 182 del Codice della Strada, invece, regolarizza la circolazione dei velocipedi. L’ultimo Decreto aggiunge la possibilità di costituire una corsia avanzata anche alla soglia delle intersezioni semaforiche, valutando ovviamente le più idonee condizioni di sicurezza. Queste potranno, infatti, essere realizzate lungo le strade con velocità consentita fino a 50 km orari, e poste ad almeno tre metri di distanza dalla linea di arresto dei veicoli.

Sicuramente, tali previsioni legislative hanno il merito di voler incoraggiare l’utilizzo di mezzi ecologici, anche e soprattutto tramite i consistenti “bonus bici”, tali da non incidere sul traffico e, di conseguenza, sull’ambiente. Al momento tutti i cittadini stanno vivendo le conseguenze del lockdown provocato dal Covid 19: i mezzi di trasporto pubblici sono stati ampiamente ridotti non solo numericamente, ma anche nei posti a disposizione per sedersi, nel rispetto del distanziamento sociale. Tuttavia, basterà? Per chi è costretto a spostarsi per motivi di lavoro, anziché diminuire le corse dei mezzi pubblici, perché non incentivarle? Unite ai provvedimenti già descritti, sarebbe un vero passo in avanti.

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