Duemilaventi, anno dei Servizi 4.0

Sempre più i Servizi 4.0 stanno aumentando la loro importanza nel tessuto produttivo, nell’industria, nelle Società. Ed è a maggior ragione che in questo difficile momento in cui la pandemia ha costretto tutti noi a cambiare in modo drastico le nostre abitudini e stili di vita, costringendoci a restare nei nostri appartamenti per mesi, che abbiamo avuto modo di accorgerci una volta in più, se mai ce ne fosse stato bisogno, della rilevanza sia della tecnologia, che del digitale, che delle nuove tecnologie della comunicazione dell’informazione, dei servizi 4.0, per consentire a un modello sociale sempre più complesso quale è il nostro di continuare a esistere.

E’ al mondo del lavoro che pensiamo, alla produzione dei beni di largo consumo, quando è stato possibile che questa proseguisse, alla catena alimentare, alla stessa disponibilità dei beni di prima necessità per ciascuno di noi. Si sono moltiplicate le iniziative digitali come ad esempio quella del Ministero per l’innovazione tecnologica “Solidarietà digitale” con cui il MIT valorizza l’importanza del digitale mettendo in luce i benefici, tanto più preziosi soprattutto in questo periodo, provenienti dall’utilizzo delle tecnologie digitali.

E del resto con la pianificazione del progetto europeo Agenda Digitale, datato 2010, voluto e realizzato dalla Commissione Europea con lo scopo di promuovere la diffusione della digitalizzazione e sfruttare pienamente il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per favorire l’innovazione, la crescita economica e la competitività elevando il livello di vita dei cittadini degli Stati dell’Unione e il benessere diffuso.

Il Covid19, al di là del disastro che ha prodotto sulle economie, le Società su scala globale, la tragedia in perdita di vite umane,  ci ha dato modo di apprezzare l’importanza di tutto questo, riflettere sulla necessità dell’ulteriore promozione e amplificazione di cui necessita l’utilizzo delle digitale in tutti gli ambiti, di apprezzare i vantaggi socio-economici provenienti da processi di digitalizzazione portati avanti nel passato recente, che, soprattutto negli ultimissimi anni, hanno riguardato tutte le attività trasversalmente, vantaggi che si sono rilevati preziosi in questo periodo segnato dall’emergenza epidemiologica,  di cui, per fortuna abbiamo potuto godere e che potrebbero aumentare sempre di più man mano che il suo utilizzo si espanderà: un mercato digitale unico e avanzato, basato su Internet veloce e superveloce e su applicazioni interoperabili.

Ed è tutto questo che constata l’ultimo Rapporto Aidp-LabLaw realizzato da Doxa. Per il Rapporto il 2020 è “l’anno dei servizi 4.0 […] l’avanzata delle nuove tecnologie sta rivoluzionando tutto il mondo produttivo, compreso quello decisivo dei servizi” si legge nel Rapporto. Effetti e vantaggi provenienti dalla digitalizzazione, dall’Intelligenza Artificiale che si notano in modo più evidente nel campo della salute, della mobilità, nel campo bancario e assicurativo, nella finanza.

Ma è ancora la salute l’ambito per il quale, per il 79% delle aziende intervistate si è in attesa di una diffusione ancora più pervasiva e trasversale e un utilizzo crescente dei sistemi di intelligenza artificiale e robot, a cui fa seguito la mobilità, per il 74% e il settore economico-finanziario-assicurativo, per il 62%. Turismo per il 48% e ristorazione per il 57% sono i settori per i quali è prevista una diffusione minore.

I vantaggi che produce il digitale e di cui possiamo godere sono innegabili, come, ugualmente, dimostrati dal Rapporto e prodotti da un utilizzo non adeguato e consapevole del digitale sono i danni. Tra cui l’impoverimento e la rarefazione delle relazioni interpersonali, che abbiamo avuto modo di constatare e sperimentare la sgradevolezza proprio in questi ultimi mesi, effetti che trasversalmente investono tutti gli ambiti, e i settori d’investigazione. Ugualmente sentiti e sui quali sta convergendo l’attenzione dei politici e degli studiosi sono i risvolti relativi alla riservatezza, alla sicurezza dei dati e delle informazioni nell’utilizzo del digitale, così come, ugualmente, destano preoccupazione è la difficoltà di accesso agli strumenti delle nuove tecnologie, soprattutto riguardo a determinati target di popolazione, il poco e difficile accesso ad internet, l’usabilità, la carenza di capacità adeguate che consentano l’utilizzo dei mezzi digitali per tutti nello stesso modo.

Gli sforzi di tutti dovrebbero essere indirizzati verso la creazione di un nuovo modello di Mercato Unico che metta tutti in condizioni di poter giovarsi dei vantaggi prodotti dal digitale, arginandone i pericoli. Un Mercato Unico in cui i consumatori e le imprese possano veder tutelati i propri diritti in modo certo, omogeneo e trasparente.

Si dovrebbe puntare “sull’apertura dell’accesso ai contenuti” e agire i diritti al progresso tecnologico mediante l’utilizzo sempre più diffuso di licenze transfrontaliere e paneuropee.Per costruire un modello di Società realmente digitale occorrerebbe raggiungere un’effettiva interoperabilità tra i prodotti e i servizi delle tecnologie dell’informazione

Con Internet noi abbiamo il miglior esempio del raggiungimento di un’interoperabilità “tecnica” grazie alle “architetture aperte” di cui si avvale, ma per cogliere appieno i vantaggi della diffusione delle “TIC” è necessario che quanto prima si raggiunga un’effettiva interoperabilità di dispositivi, applicazioni, banche dati, servizi e reti.

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