Il colpo del cane (Film, 2019)

Un film piccolo, girato nelle campagne subito fuori Roma e nelle zone periferiche della capitale, basato su una storia ai minimi termini che contiene alcune metafore della vita senza mai essere didascalica. Rana e Marti decidono di fare le dogsitter, una ricca signora affida loro un bulldog francese, ma un finto veterinario rapisce il cane e scompare, dando il via a una paradossale caccia all’uomo. In questo contesto da finto thriller di periferia il regista inserisce il disagio giovanile, la voglia di libertà (il pappagallo sull’albero, il cane nel finale), un metallaro romantico e un cane che diventa il vero protagonista della vicenda.

Fulvio Risuleo – ragazzo prodigio del cinema italiano – scrive, sceneggia e dirige con mano ferma e un budget modesto una storia interessante, narrata da due punti di vista (senza montaggio alternato, se Dio vuole!) e un colpo di scena finale (che non rivelo) dalla parte del cane. Risuleo ha 29 anni, è autore di un corto premiato a Cannes (Varicella), scrive fumetti (Sniff per Coconino Press) ed è già al secondo film (Guarda in alto, 2017).

Il colpo del cane è una commedia nera, costruita su personaggi approfonditi e al tempo stesso caricaturali, grotteschi, persino fumettistici, nonostante tutto veri e profondi al punto che lo spettatore finisce per affezionarsi. Perfetta la scelta degli attori. Edoardo Pesce si cala nel ruolo del metallaro innamorato, spiazzato dalla vita, alla ricerca di un posto sicuro dove lavorare, inadeguato persino come ladro nei panni di un finto veterinario. Silvia D’Amico (grandissima in Non essere cattivo), preparata attrice teatrale, è in perfetta sintonia con Daphne Scoccia, interprete naturale, del tutto priva di impostazione teorica ma ricca di talento. Anna Bonaiuto regala un breve cammeo da ricca signora bislacca, tirchia e dominante, padrona di un cane e insegnante di pianoforte. Fotografia luminosa di una Roma che ricorda le scenografie periferiche di Brutti sporchi e cattivi, esaltanti momenti di pura azione (inseguimenti campestri) che fanno venire a mente il miglior cinema di Umberto Lenzi (è un complimento!), parti romantiche in agrodolce, una dimensione marginale narrata con semplicità e partecipazione.

Il cinema italiano avrebbe un futuro, se riuscisse a liberarsi degli autori inutili e desse spazio ai giovani di talento. Per il momento limitiamoci a vedere i film migliori nelle salette d’essai, come Il Piccolo Cineclub Tirreno di Follonica (dove abbiamo apprezzato Il colpo del cane) che ha appena concluso una rassegna dedicata al nuovo cinema italiano.

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Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Fulvio Risuleo. Interpreti: Edoardo Pesce (dr. Mopsi), Silvia D’Amico (Rana), Daphne Scoccia (Marti), Anna Bonaiuto (ricca signora), Silvana Bosi, Sabrina Marchetta, Vittorio Viviani, Federico Tocci. Genere: Commedia/Thriller. Durata. 93’.

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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