Bilancio UE 2021-2027

Sulla base delle proposte presentate dalla Commissione Europea, che dovranno poi essere approvate dal Parlamento Europeo e dal Consiglio all’unanimità, per le Prospettive Finanziarie (Multiannual Financial Framework – MFF), le Linee Guida, cioè, del Bilancio dell’Unione Europea per il periodo 2021-2027, stanno proseguendo i negoziati con diversi elementi di novità rispetto al passato, motivati anche dall’uscita della Gran Bretagna dall’Unione.

Il Consiglio Europeo sottolinea che il prossimo quadro pluriennale (QFP) per il 2021-2027 sarà determinante per la messa in atto ed approvazione di misure per la salvaguardia ambientale e della terra nel suo complesso.

Così come i leader dei maggiori Paesi membri chiedono al Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel di proseguire i negoziati al fine di raggiungere un accordo definitivo, richiesta a cui ha fatto seguito in tempi recenti, la proposta da parte del Presidente del Consiglio di avere “l’1,074% del Pil dell’Unione, pari a 1.094,8 miliardi di euro”. Questa è la proposta che farà da base al difficile negoziato che si svolgerà il prossimo 20 febbraio durante la sessione straordinaria del Consiglio.

I settori dai quali, per Charles Michel dovrebbero arrivare nuove entrate per il Bilancio 2021-2027 UE sono la plastica non riciclata, su cui sono al lavoro per porre una nuova tassa, e il rafforzamento del Sistema per lo scambio delle quote di emissione Ets.

I risparmi previsti dall’attuazione della proposta del Presidente del Consiglio rispetto a “quella finlandese”, con nuovi tagli alle spese da applicare, riguardano i settori dell’agricoltura, della ricerca, della sicurezza e della difesa, della gestione delle frontiere e delle migrazioni, della politica estera e di allargamento.

Si tratta di una proposta che poco concede, come vediamo, al compromesso e alla moderazione, esiste troppa differenza tra quanto il Presidente del Consiglio ha proposto e quanto progetta la Commissione, ugualmente troppo esiguo è lo spazio lasciato allo sviluppo e alla crescita. E’ evidente che siano necessarie correzioni alla proposta progettuali che meglio ridistribuiscano tagli e incentivi per un’armonizzazione di scelte che siano foriera di un nuovo sviluppo dell’Unione Europea duraturo e solido, di quello che rappresenta, delle sue potenzialità.

©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione

Condividi
precedente

Italia delle Regioni

successivo

L’Europarlamento dopo la Brexit

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *