Italia delle Regioni

“La lettura della Legge di Bilancio ha un dato positivo: il fabbisogno sanitario nazionale è confermato in 116.474 milioni di euro per il 2020 e 117.974 per l’anno 2021 e i Programmi di edilizia sanitaria passano a 30 miliardi aumentando di 2 miliardi di euro per la sottoscrizione di accordi tra Stato e Regioni”, a sottolinearlo, nel corso della sua relazione è Davide Carlo Caparini, Coordinatore della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e Assessore al Bilancio della Regione Lombardia nel corso di un’audizione dinanzi alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, alla quale hanno partecipato anche Alessandra Sartore (Assessore al Bilancio della Regione Lazio e coordinatrice vicaria della Commissione Affari Finanziari della Conferenza delle Regioni), Gaetano Armao (Vice Presidente della Regione Siciliana) e di Andrea Tronzano (Assessore al Bilancio della Regione Piemonte).

Le Regioni sottolineano l’esigenza di stabilizzare la crescita del Fondo Sanitario Nazionale in rapporto al PIL per garantire i rinnovi contrattuali e per applicare a pieno regime i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza.

Per quanto concerne la mobilità “è fondamentale – sottolinea Caparini – il reperimento di risorse per il Trasporto Pubblico Locale e la fiscalizzazione del Fondo Nazionale Trasporti”. Bisogna poi “Salvaguardare il Fondo Nazionale Trasporti che è stato, tra l’altro, ridotto di 58 milioni di euro dal 2018.

Un tema quello dei trasporti che rappresenta una vera e propria emergenza e su cui si è soffermata anche la coordinatrice vicaria della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni, Alessandra Sartore, che poi ha toccato anche la questione  della Programmazione europea e del fondo sviluppo e coesione, rispetto a cui occorre garantire il coinvolgimento delle Regioni fin da subito nel percorso che porterà alla definizione delle risorse e dei contenuti per la programmazione 2021-2027. A tale scopo – spiega l’assessore della Lombardia – è “necessaria una sede congiunta Governo-Regioni – sia politica che tecnica – che si riunisca con regolarità affinché le Regioni possano portare un contributo tempestivo nelle fasi negoziali anche con la Commissione Europea. Senza un confronto politico sulle questioni attinenti alla governance e alla strumentazione della politica di coesione si rischiano duplicazioni e scarsa efficacia della spesa. Sotto questo profilo bisogna, tra l’altro, ridurre il cofinanziamento regionale.

Rispetto alla gestione del Fondo Sviluppo e Coesione bisogna lavorare un processo che preveda – dopo la definizione della strategia generale a livello centrale e la condivisione delle priorità attuative tra Regioni e Governo – l’attivazione e la gestione degli interventi individuati direttamente in capo alle Regioni così da velocizzare la realizzazione degli interventi.

Lo sviluppo sostenibile – e con esso la questione delle infrastrutture e del governo del territorio – è un altro tema fondamentale per le Regioni: occorre una semplificazione delle procedure previste per il rilancio degli investimenti ed una ristrutturazione del debito che consenta utilizzo dei risparmi per spese di investimento.

Altri temi a cui si è fatto cenno nel corso dell’audizione riguardano: il sostegno alle politiche di accesso al credito e di agevolazione della crescita dimensionale delle imprese; gli investimenti nella ricerca e innovazione e il coordinamento degli interventi nazionali e regionali; il rafforzamento degli strumenti di promozione dell’export e dell’attrazione degli investimenti; l’accelerazione delle misure di semplificazione; l’istituzione delle ZES (zone economiche speciali); la Pianificazione degli investimenti già programmati in materia di sicurezza, infrastrutture per il trasporto e il rinnovo parco mezzi, con un’attenzione particolare alla messa in sicurezza delle Ferrovie ex-concesse; pianificazione degli investimenti per il completamento del comparto infrastrutturale dei Servizi Idrici Integrati ai fini del risparmio idrico (risanamento reti di distribuzione, riuso delle acque reflue) e della tutela ambientale (collettamento acque reflue, depurazione).

Un altro tema centrale sottolineato nel corso dell’audizione da Caparini è quello del “rifinanziamento e razionalizzazione dei fondi in materia di politiche per la casa e abitative nonché il superamento delle barriere architettoniche”.

Toccati anche i temi dell’ambiente e della green economy, del presidio e della riqualificazione territoriale. Va istituito un fondo nazionale permanente destinato a finanziare interventi di bonifica, alimentato anche mediante il rafforzamento della persecuzione del risarcimento di danni ambientali. Va avviato un confronto per una riforma istituzionale in materia ambientale con una nuova articolazione del riparto delle funzioni ambientali tra gli enti e va rifinanziato dei fondi per le misure per il miglioramento della qualità dell’aria anche per far fronte alle infrazioni comunitarie.

Il Vice Presidente della Regione Siciliana, Gaetano Armao, intervenuto nel corso dell’audizione, ha, fra l’altro, posto l’esigenza di misure di perequazione e coesione per l’insularità, oggi indispensabili anche per effetto di una sentenza della Corte Costituzionale che ha individuato i criteri con cui dovranno essere determinati i contributi spettanti alla Regione autonoma Sardegna per il triennio 2018-2020 e fra questi la Consulta individua “gli svantaggi strutturali permanenti, i costi dell’insularità e i livelli di reddito pro capite”. Infine la richiesta dell’avvio del Tavolo per la fiscalizzazione dei trasferimenti e per un ruolo attivo degli enti territoriali nelle attività di recupero dell’evasione fiscale.

Nell’ambito  dell’Associazione dei Comuni italiani segnaliamo che Anci è partner del progetto “Piccolo Comune Amico”, realizzato dal Codacons per favorire la valorizzazione dei piccoli Comuni italiani con meno di 5.000 abitanti e per diffondere la cultura e promuovere la valorizzazione delle piccole realtà locali italiane.

Gli obiettivi condivisi dai partner del progetto sono: sostenere le azioni di contrasto allo spopolamento e all’abbandono dei piccoli Comuni e valorizzare le produzioni agroalimentari.
Il “Premio Piccolo Comune Amico” nasce con l’idea di individuare e premiare 25 Comuni che ospitano le eccellenze del territorio italiano, ed è suddiviso in 5 categorie: Agroalimentare, Artigianato, Innovazione sociale, Cultura, arte, storia, Economia Circolare. E’ prevista l’elaborazione di una mappa interattiva di queste realtà culturali, con gli eventi e le eccellenze delle varie categorie enogastronomiche selezionate. Il progetto inoltre è promosso sui canali mediatici di tutti i partner coinvolti, dando visibilità alle bellezze di queste realtà comunali vincitrici nelle varie categorie. E il premio consisterà anche nella proposta di campagne promozionali gratuite, sia nelle aree di servizio della rete autostradale sia sui social e sulla stampa.  Il termine per iscriversi al premio è fissato al  31 dicembre 2019. Informazioni e modulo per partecipare sul sito codacons.it con mail di riferimento piccolocomuneamico@pec.codacons.org.

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