Il Matteo da Rignano

Che Renzi avesse intenzione di fare un suo partito lo sapevo da tempo. Me lo aveva detto un amico fiorentino che ne sa una più del diavolo e che era al corrente che mesi fa il ragazzo era andato a depositare il nome da un notaio. E vabbè, perché no; lui ha la superbia di un imperatore ma non ha regno e dovrà pur farselo. In questo periodo, durante il quale ha dovuto farsi da parte, non ha mica giocato a freccette, nemmeno per idea; ha tessuto la sua rete che si è poi tradotta nell’attuale situazione, cioè Salvini fuori gioco e il Piddì di nuovo al governo. E’ stato bravo e ha fatto bene a spegnere un po’ i riflettori su di lui; giusto il tempo per riabilitare il babbo e archiviare le varie storie su di lui. Poi ha avuto la fortuna di trovarsi un tipo come Salvini – forse più presuntuoso di lui ma in fondo ingenuo padano – e ha giocato l’Asso.

Forse Salvini pensava di fare un patto con il Segretario Dem invece serviva su un piatto d’argento la sua testa. Vi ricordate i tanti leader che hanno tuonato “mai con i 5stelle”? Ecco, proprio loro sono stati il mezzo per far fuori un alleato scomodo che ormai si presentava come un duce. Troppo tutto, troppe felpe, troppi tweet, troppi crocefissi e poi infine nulla di fatto.

Quindi, complimenti a Renzi, si è dimostrato uno sveglio. A me non è simpatico ma devo ammettere che ha messo tutti nel sacco. Adesso vedremo chi passerà con lui e chi invece resterà.

L’unica cosa certa è che come la girano, la girano: avere una poltrona affascina e chi ce l’ha non la mollerà senza lottare. Dio se esiste ci dia una mano, almeno torni dalle vacanze e dia un’occhiata a noi poveri comuni cittadini.

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