Parlamento UE, nuove regole famiglia-lavoro

Il Parlamento Europeo ha approvato nuove regole per conciliare lavoro e famiglia (nuove regole sul lavoro flessibile per venire incontro alle esigenze delle famiglie: condizioni di lavoro più flessibili e congedi per lavoratori con figli. Un ulteriore passo avanti per un’Europa più sociale). La Commissione Europea presentò il 1 marzo 2019 il Libro Bianco sul futuro dell’Europa: “vogliamo un’Unione in cui i cittadini abbiano nuove opportunità di sviluppo culturale e sociale e di crescita” si legge nella Dichiarazione sottoscritta a Roma il 25 marzo 2017 in occasione dei sessant’anni dell’Unione Europea.

L’inclusione sociale, la promozione della dimensione sociale dell’Unione, le politiche sociali sono concetti e fattori di estrema importanza nelle politiche comunitarie. E’ un dato di fatto che, a livello geopolitico internazionale, ad oggi, in Europa ci sia il miglior sistema di protezione sociale al mondo e si pone tra i primi per qualità della vita e benessere diffuso, ma è anche vero che si trova, attualmente, a dover affrontare ancora gli effetti della crisi economica degli ultimi tempi e in alcuni Paesi UE ancora in corso.

I valori alla base delle Politiche sociali UE si sono sviluppati durante il lungo percorso di integrazione di cui è stata protagonista e artefice e ha visto la creazione di leggi, fondi economici e strumenti comunitari rivolti a coordinare e monitorare le politiche le specifiche politiche nazionali di ciascun Stato membro. L’Unione, con la sua azione, ha promosso in ciascuno Stato UE, la condivisione delle proprie Strategie in tema di inclusione sociale e sostenuto le diverse proposte della Commissione Europea.

Nonostante i risultati raggiunti, tuttavia, permangono in ambito sociale numerose sfide. Attualmente l’azione dell’Unione in questo campo e protesa ad adeguare i diversi sistemi sociali nazionali alle sfide attuali e future, consolidando lo spirito sociale dell’Europa, preparando i cittadini della UE al “mondo dopo 2025” e a rendere le nostre Società più forti e adattabili.

Un’Europa sociale che, sulla base di una crescita sostenibile, favorisca il progresso economico e sociale, le politiche di convergenza salvaguardando l’integrità del mercato interno, un’Unione che rispetti e tuteli la diversità dei sistemi nazionali, promuova la parità tra uomini e donne, garantisca pari opportunità per tutti, lotti contro la disoccupazione, la discriminazione, l’esclusione sociale e la povertà, in cui i giovani possano ricevere la migliore istruzione formazione possibili e possano trovare lavoro in un’Unione senza confini, tuteli i differenti patrimoni culturali delle sue componenti e promuova la diversità culturale.

E’ questo il senso e il contesto in cui s’inserisce l’approvazione da parte dell’ultima plenaria del Parlamento Europeo in via definitiva delle nuove misure per facilitare la conciliazione tra lavoro e famiglia. La legge stabilisce i requisiti minimi che ciascun Stato membro dovranno attuare per aumentare le opportunità per le donne nel lavoro, rafforzando il contributo dei padri o di un secondo genitore equivalente nella famiglia. Introducono il congedo di paternità retribuito della durata di almeno dieci giorni per il padre o figura familiare equivalente dopo la nascita del figlio, viene previsto il diritto individuale di almeno quattro mesi di congedo parentale di cui i primi due mesi retribuiti e non trasferibili da un genitore all’altro. L’importo della retribuzione prevista per il periodo non trasferibile deve essere decisa singolarmente da ogni Stato membro. Stabiliscono il diritto a cinque giorni lavorativi all’anno di permesso per coloro che devono assistere familiari a carico o con malattie gravi, rafforzano i diritti dei genitori che non lavorano, con figli di almeno otto anni e per i lavoratori che prestano assistenza ai familiari a carico, gravemente malati, di essere agevolati nella richiesta di modalità di lavoro flessili come turni di lavoro flessibili o orari ridotti.

In questo modo, garantendo contemporaneamente il rispetto dei cambiamenti sociali e promuovendo la parità di genere si riuscirà a promuovere la coesione dei e nei nuclei familiari: a beneficiarne saranno i bambini e la vita familiare in genere. “L’Europa è e vuole essere – come dichiarò il presidente Juncker – lo scudo che protegge tutti noi che possiamo chiamare Patria questo magnifico continente. Ci attendono enormi sfide e tocca a noi affrontarle nel modo giusto. Se vogliamo avere un ruolo nel futuro dobbiamo assumerlo adesso. Spetta a noi fare in modo che il modello sociale europeo sia chiaramente visibile in tutto ciò che facciamo”.

Una volta confermate le nuove regole dal Consiglio, i singoli Stati membri avranno due anni di tempo per integrarle nella propria legislazione.

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