Internet of Things, l’inevitabile futuro

È già iniziato e forse non ce ne siamo neppure accorti, presi dalla novità o, più semplicemente, dalla necessità di capire che cosa stesse accadendo per adeguarsi. È stato probabilmente il primo passo verso la App Economy che, oggi, solo in Italia, occupa circa un milione e ottocentomila persone e già rappresenta una fetta importante dell’economia ed è in costante crescita.

Internet delle cose (Internet of Things – IoT) è l’acronimo che indica il complesso network di tutti gli apparati che contengono software, sensori, attuatori e che sono connessi ad una rete internet che ne permette l’interazione per il funzionamento.

Semplici esempi? Possiamo iniziare dalla prenotazione di un taxi o di un tavolo al ristorante mediante il cellulare, senza bisogno di parlare con qualcuno al telefono perché saranno i nostri computer e smartphone a connettersi. Prenotare una visita agli Uffizi o una cena che sarà consegnata a casa con pagamento sulla carta di credito. Piccoli gesti che stanno entrando nelle nostre normalità. Ma possiamo già pensare ad una svegli che decide di suonare dieci minuti o mezz’ora prima perché il sistema l’ha informata che sul nostro solito tragitto verso l’ufficio si è verificato un incidente. Non potremo più neppure usare la scusa del traffico per giustificare un ritardo.

Altre applicazioni già sono pronte: dal frigorifero che mi informa quali sono i prodotti prossimi a scadere e il vasetto intelligente dei medicinali che mi impedirà di ricorderà di non aver preso la pillola giusta all’ora stabilita. Le scarpe da jogging e l’orologio mi diranno i chilometri percorsi, le calorie consumate e se tutto ciò è corretto in base alla pressione e ai battiti cardiaci.

Le applicazioni più utili e importanti, per migliorare la qualità della vita, si potranno trovare nella domotica per la cosiddetta casa intelligente. Ciò non vuol soltanto dire che troverò il caffè caldo appena sveglio, ma che il riscaldamento aumenterà o diminuirà di intensità quando nelle stanze sarà avvertito un numero maggiore o minore di persone; che un getto d’acqua o liquido antincendio spruzzerà la fiamma che si sprigiona o la fuga di gas sarà immediatamente riportata sul nostro cellulare. Fantascienza? No: semplice sviluppo tecnologico che permetterà alle tapparelle di aprirsi o chiudersi da sole regolandosi con l’intensità della luce o del vento per avere ambienti più o meno riscaldati o luminosi, proteggere la sicurezza di case e ambienti di lavoro per poi arrivare alla robotica industriale e militare fino a quella medica e sociale, in cui i robot saranno sempre più in grado di interagire autonomamente con gli esseri umani.

Si tratta quindi di prenderne semplicemente atto: i millennial nati con lo smartphone in mano saranno avvantaggiati e chi viene da generazioni passate dovrà adeguarsi e comprendere che determinate abitudini non solo sono ormai obsolete, ma anche impossibili da mantenere anche solo perché, ad esempio, non esistono più gli strumenti del tempo passato. E non parliamo certo di pennini e calamai per scrivere a mano: quelli per fortuna restano come oggetti che mantengono il loro fascino e talvolta possono essere ritrovati. Parliamo, ad esempio, delle macchine da scrivere che, dopo aver offerto un lavoro sicuro per oltre un secolo a schiere di dattilografe adesso non vengono più prodotte, così come la carta per stampare fotografie e i vecchi rollini per le reflex. Oggetti che sicuramente esistono ma che restano in uso per una élite decisamente ristretta e che hanno avuto decisamente migliore fortuna dei floppy disk e delle cassette VHS, strumenti che sembravano poter rappresentare un futuro stabile e duraturo ma che, dopo venti anni (forse meno), sono stati consegnati a polverose scatoloni nelle cantine.

Ovviamente, tutto ciò pone non pochi problemi, in primis per i fabbricanti e i gestori dei sistemi di connessione, per la protezione e la sicurezza degli utenti: seppur vero che l’era dell’Internet of Things renderà più semplice e comoda la vita, è possibile che si aprano serie problematiche sulla sicurezza e, in particolar modo, sugli accessi da parte di estranei e la fantasia che ladri e truffatori hanno dimostrato di avere e hanno utilizzato a più livelli. Ma la strada della rivoluzione tecnologica, è senza ritorno e siamo già andati fin troppo avanti.

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