Pensieri di Ferro

Devo dire che il Premier Conte riesce sempre a stupirmi. Mi stupì qualche tempo fa quando, improvvisamente materializzatosi, convinse la Commissione Europea a far finta di ritenere la nostra manovra accettabile, almeno fino alle Elezioni europee. Mi ha ristupito pochi giorni fa quando, in maniera davvero sorprendente, ha candidamente dichiarato “Ci sono tutte le premesse per un 2019 bellissimo (…), l’Italia ha un programma di ripresa incredibile”. Ora, a ben vedere, non mi trovo affatto d’accordo sulla prima affermazione, mentre concordo pienamente sulla seconda.

Non sono d’accordo sul primo punto perché, purtroppo, nel 2019 si genererà in Italia una miscela esplosiva composta da: gelata economica ormai conclamata, instabilità dei mercati, instabilità politica. A questo proposito, ciò che deve preoccupare non è la recessione tecnica confermata dall’Istat, ma la velocità di deterioramento dei dati sul nostro PIL. E’passata solo una manciata di mesi da quando esponenti della maggioranza e ministri vari insultavano gli organismi tecnici europei accusandoli di sbagliare ogni previsione sull’Italia. La nostra crescita dell’1,5% era sacra ed inviolabile come il Piave e chi non la condivideva o era in mala fede o era un ignorante. Oggi non esiste un organismo al mondo che non sia convinto che la nostra crescita per il 2019 sarà di pochi decimali. E molti parlano ormai di crescita zero. Oltretutto, sarà complicatissimo per il Governo arginare questa gelata in arrivo perché inevitabilmente tutte le contraddizioni all’interno dei partiti della maggioranza esploderanno drammaticamente proprio nel 2019. Le opposte visioni su TAV, infrastrutture, legittima difesa, migranti, trivelle, etc non potranno essere tenute sotto il tappeto ancora per molto perché, prima o poi, qualche decisione andrà pur presa.

Sono invece assolutamente d’accordo con il Premier Conte quando afferma che il programma di Governo volto a dare slancio alla nostra economia è assolutamente incredibile. E infatti, banalmente, non ci crede nessuno. Pensare che poche misure assistenzialistiche che hanno di fatto drenato risorse dagli investimenti possano arginare l’onda anomala in arrivo e rilanciare l’economia  è, nel migliore dei casi, irrealistico. E questo per il semplice fatto che la crescita asfittica genererà un buco di bilancio da colmare molto più profondo di quello ad oggi previsto; lo scenario prospettico totalmente nero impedirà alle elargizioni assistenziali di tradursi in consumi; lo stop della nostra economia si trasferirà subito a livello finanziario generando tensioni su debito pubblico e spread. Il che riassorbirà ogni eventuale beneficio derivante dalla improbabile manovra.

Credo sia meglio che ciascuno di noi inizi a guardare nel proprio borsellino perché molto presto qualcuno ci chiederà di svuotarlo sul tavolo.

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