Bilancia di fine d’anno

La fine di un anno è sempre tempi di bilanci, magari parziali; ci si volta indietro e si valutano le tante cose fatte e le moltissime cose non fatte. La vacanza mai andata in porto, la dieta sempre rimandata, il nuovo corso di lingua lasciato a metà. Almeno per una buona parte del popolo.

A me francamente interessa poco. Se non ho fatto qualcosa avrò avuto i miei motivi. Certo però che mi viene sempre spontaneo scrivere una specie di vademecum per l’anno nuovo, in un impeto irrefrenabile di buone prassi. Insomma, magari non proprio buone, diciamo così e così. Ormai dobbiamo accontentarci tutti del così e così. L’eccellenza in tutti i campi è defunta. Abbiamo nuovi politici improvvisati, attenti più ai tweet che alla sostanza; abbiamo vecchi  politici che hanno permesso crescessero questi qui sotto il loro naso e che adesso sanno solo pontificare, senza mai una vera proposta, solo critiche sterili. Ci sono rappresentanti di importanti dicasteri che a male e peggio potrebbero fare i concorrenti a trasmissioni come L’Eredità. Gente che alla domanda “quando Hitler ha scritto il Mein Kampf” risponderebbe con piglio sicuro “1978”. Oppure grandi esperti di vaccini che “come la so lunga io, nessuno mai”. Gente che attacca altra gente. Alla fine, tutte mezzeseghe umane. Sarai pure uno scienziato ma come uomo fai ridere. Ecco allora tutto intorno la mezzasega in trionfo; perché mai studiare così tanto, fare tutte quelle esperienze quando puoi arrivare in vetta senza fatica? La società degli asini si esprime al meglio.

Allora, tornando al vademecum per l’anno nuovo, i suggerimenti sono: divide et impera, studia poco e se puoi copia, se non ti piace qualcuno prendilo a legnate, canta pure le tue canzoni insignificanti , sfotti i deboli e prendili pure a calci. Questa è la deriva della nostra società. Non vedo all’orizzonte luci, solo stelle appannate, perché chi avrebbe da dire tace per paura di entrare in una spirale di insulti, chi non ha da dire straparla. Insomma prepariamoci al peggio, anzi conviviamoci visto che già ci siamo. Alla fine l’unica cosa certa della vita è la bilancia: sta lì, in disparte, vi guarda sorniona, sa già che prima o poi ci salirete. A fare la bilancia di fine anno.

Tanti auguri a tutti per uno splendido (si fa per dire) 2019.

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