Prove d’orchestra

Lo ricordate un vecchio film di Fellini, Prova d’Orchestra, in cui alla fine l’orchestra si trasformava in una cacofonia di suoni discordanti, che facevano male agli orecchi? Purtroppo, è quello che sta accadendo in Italia sulla questione dei migranti.

Questione seria, che richiede un approccio organico e di medio-lungo periodo, presentato dal Governo nel suo insieme e discusso a fondo in Parlamento e nell’opinione pubblica. Assistiamo invece al sovrapporsi di dichiarazioni e azioni  contrapposte, una confusa farsa, con membri dello stesso governo che si contraddicono l’uno con l’altro: Salvini contro Trenta, Salvini contro Toninelli, grosso modo Lega contro 5 Stelle, con Di Maio che smentisce il collega Vicepremier sulla chiusura dei porti alle navi italiane e militari.

Il caso della Vos Thalassa e della nave Diciotti ne è un esempio emblematico (tra parentesi, che pena un Ministro dei Trasporti che definisce “incrociatore  italiano” un semplice rimorchiatore). Non vorrei davvero essere nei panni delle Autorità portuali  e della Guardia Costiera, prese nel fuoco incrociato delle velleità contrapposte.

Tutti capiamo le difficoltà di Conte e quelle di Mattarella. Ma è troppo chiedere all’uno e all’altro che intervengano perché il Governo parli e agisca con una voce sola? Altrimenti rischiamo caos, ridicolo internazionale e anche peggio.

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