Lega d’Europa alle Europee 2019?

Gli ultimi sondaggi da almeno un mese a questa parte, danno la Lega di Salvini stabilmente sopra il 30% dei consensi, mettendo fortemente in allarme sia i suoi (ex) alleati del Centrodestra, sia  i colleghi di governo.

Il Ministro dell’Interno sembra non avere rivali e ogni sua parola contribuisce ad alimentare il consenso intorno a lui. Sicuramente, la volontà è quella di mantenere vivo questo consenso almeno fino alle elezioni europee del prossimo maggio cercando di replicare (positivamente) il risultato ottenuto dal PD di Renzi nel 2014.

Ma il leader della Lega starebbe tentando di estendere la propria influenza ben oltre i confini italiani, cercando di creare un movimento populista europeo che possa veramente imporsi a Bruxelles e sconvolgere l’impalcatura dell’Unione dall’interno. In effetti, di tutti i suoi colleghi europei è l’unico che, oltre ad essere riuscito a raggiungere il governo, sta mostrando un continuo e crescente consenso sia nelle elezioni nazionali che nelle tornate amministrative, sbaragliando la concorrenza senza alcuna pietà.

Considerato il sistema elettorale proporzionale europeo, nel singolo paese l’aggregazione di più soggetti non conviene a nessuno, ma realizzare una lista unica e presente in tutti gli Stati membri potrebbe trasformarsi in un volano di grande rilevanza per i rappresentanti populisti.

Un progetto europeo di queste proporzioni, benché difficile da realizzare, potrebbe realmente stravolgere gli equilibri europei, portando ad un profondo cambiamento dell’Unione. Non solo, ciò potrebbe riattivare – anche in quei paesi in cui l’onda populista sembrava essere in fase regressiva – un certo consenso verso politiche aggressive di riforma dell’Europa.

Lo stretto legame tra Salvini e Le Pen potrebbe costituire il volano per un progetto che non ha precedenti nella storia del Continente e delle istituzioni europee ma che in ogni caso potrebbe segnare un reale spartiacque che rimuova l’Unione dallo stato di torpore e parziale impotenza in cui è caduta in questi anni di crisi.

Se Salvini dovesse riuscire a mettere insieme queste forze, il messaggio politico avrebbe una portata devastante nella campagna elettorale dei singoli Stati e nel nostro Paese la Lega potrebbe raggiungere livelli di consenso inimmaginabili.

Sicuramente, l’attuale propaganda salviniana, soprattutto al nord, produrrà effetti positivi allargando significativamente la compagine leghista a Strasburgo che, in ogni caso, alimenterà fortemente il sentimento antieuropeo e probabilmente farà pressioni per modificare le regole sull’immigrazione; ma se il progetto trovasse concreta attuazione, per i partiti classici e soprattutto per il Partito Popolare Europeo, si prefigurerebbero gravi scissioni e un significativo indebolimento.

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