Giornata mondiale della libertà di stampa

“Una stampa libera è essenziale per la pace, la giustizia e i diritti umani di tutti. E’ fondamentale per costruire società trasparenti e democratiche e per fare in modo che coloro che sono al potere siano ritenuti responsabili. E’ vitale per lo sviluppo sostenibile. I giornalisti e gli operatori dei media fanno luce su sfide globali e locali, e raccontano le storie che devono essere raccontate. Il loro servizio al pubblico è inestimabile. Le leggi che proteggono il giornalismo indipendente, la libertà di espressione e il diritto all’informazione devono essere adottate, attuate, e fatte rispettare. I crimini contro i giornalisti devono essere perseguiti. In occasione della Giornata mondiale per la Libertà di Stampa 2018, invito i Governi a rafforzare la libertà di stampa e a proteggere i giornalisti: Promuovere una stampa libera significa lottare pe il nostro diritto alla verità”. Questo il contenuto del Videomessaggio del Segretario Generale delle Nazione Unite Antonio Guterres lo scorso 3 maggio, anniversario anche della Dichiarazione di Windhoek, in occasione delle celebrazioni per la Giornata.

La 25esima Giornata Mondiale della Libertà di Stampa, istituita dall’ONU nel 1993 per difendere l’autonomia e la libertà dei giornalisti e valutare il rispetto di questi principi e valori che sono alle fondamenta del vivere civile e della professione giornalistica.

L’Articolo 21 della nostra Costituzione, come sappiamo, chiede che “la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” e questo perché la “Libertà di Stampa” fin dai tempi di Kant che definì la “penna…. il Palladio della libertà” è uno dei primi diritti di libertà, rivendicata e garantita a cominciare dalla civiltà liberale e illuministica, rappresentando, in quei tempi, uno dei pilastri della politica liberale, fondata su “Press, Parliament, Party”  e, oggi nella civiltà democratica, uno dei diritti fondamentali, un diritto non solo “soggettivo ma sociale”.

Alla guida delle celebrazioni di quest’anno l’Unesco. L’evento centrale, co-organizzato dall’Agenzia dell’ONU e dal Governo della Repubblica del Ghana si è svolto ad Accra, il tema: “Mantieni il potere sotto controllo: media, giustizia e stato di diritto”. Sono state affrontate le principali questioni contemporanee: le sfide e le battaglie combattute dai giornalisti e da quanti fanno informazione per garantire il rispetto della libertà di stampa e l’approfondimento della ruolo dei Media e tutte le problematiche concatenate al loro utilizzo più o meno corretto; le “questioni relative all’indipendenza e all’alfabetizzazione mediatica del sistema giudiziario e alla responsabilità delle istituzioni verso il pubblico oltre alle questioni relative alla trasparenza del processo politico”.

La libertà di manifestazione del pensiero sappiamo che costituisce un valore centrale nell’ordinamento costituzionale (sent. C. Cost. 9/1965) e secondo quanto definito nell’art 11 della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino del 26 agosto 1769: “…la libera manifestazione dei pensieri e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi dell’uomo; ogni cittadino può parlare, scrivere, stampare liberamente, salvo rispondere dell’abuso di questa libertà nei casi determinati dalla Legge”. E l’art. 19 della stessa Dichiarazione: “…ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”.

Per questi motivi è stato compreso nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (Obiettivo 16 dello Sviluppo Sostenibile – SDG): contributo dei giornalisti, degli operatori mediatici per la pace, la giustizia e le istituzioni forti; creazione e promozione di realizzazione di sistemi istituzionali efficaci, responsabili e trasparenti a tutti i livelli. E in questo senso è evidente quale importanza abbia la garanzia e la salvaguardia dei valori di libertà di stampa, d’informazione di pensiero.

Queste sono le condizioni imprescindibili per stessa sussistenza di un regime che possa farsi chiamare democratico oltre che le condizioni imprescindibili per la stessa vita degli esseri umani dal momento che consente la formazione di “liberi convincimenti” da parte dei cittadini e di un’opinione pubblica libera, dotata di senso critico, requisito, quest’ultimo, considerato da sempre pietra angolare della democrazia.

D’altra parte i dati diffusi dall’ultimo Rapporto annuale di “Reporter Sans Frontieres” del 2017 per l’Italia sono abbastanza buoni: sale dal 52 posto nella classifica dei Paesi esaminati relativamente alla garanzie della libertà di stampa dei giornalisti al 46° su un totale di 180 Paesi (specificano, comunque, che anche in Italia, aggressioni e intimidazioni sono in aumento nei confronti di chi fa informazione).

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