Prede

Un periodo davvero buio per le donne. Gli stupri quasi ogni giorno. Ormai sembra quasi un trend.

Tutti o quasi i nostri opinion leader si sono espressi in materia: ciò  che ho letto molto frequentemente è la spasmodica affermazione che non bisogna demonizzare l’abito, che non è l’abbigliamento che influisce su questi orribili fatti. Un  senatore centrista, ha espresso un concetto con parole poco felici ed è stato preso di mira da una grande quantità di moralisti al contrario.

In sostanza, lui diceva che avrebbe consigliato a sua figlia di non andare in giro in abiti discinti di sera e da sola perché fuori ci sono i cacciatori, perché l’uomo lo è, per natura in cerca di prede. Ha generalizzato; grazie al cielo i cacciatori sono una percentuale minima e gli uomini di buona volontà sanno contenere i propri istinti altrimenti  saremmo di nuovo al tempo delle caverne.

Però, sul discorso degli abiti sono d’accordo. Non è affermare una libertà mettersi in pantaloncini strizzati e magliette quasi inesistenti; è seguire la moda e non avere pudore. Che bisogno c’è di essere così? A parte il buongusto, davvero c’è da chiedersi se ne valga la pena. Di questi tempi poi. Va detto però che non è solo questione di vestito, perché leggiamo di violenze a donne adulte addirittura anziane. Sicuramente circolano nella nostra terra genti malate di ogni dove e non tutti poveri cristi.

La considerazione finale “è ragazze state attente, non andate in giro da sole, non date corda ad estranei, non bevete fino a stordirvi”. Questa è un’epoca di guano: pensate che esiste una chat (ma non ne pubblicizziamo il nome) dove si può agire in anonimato completo perché non richiede registrazione, basta un click. Un paradiso per gli amanti del Sexting cioè del sesso virtuale. E pare che i giovanissimi siano i migliori clienti, inviano foto di nudo perché per loro sembra figo farlo e spesso sono pericolosamente soggetti all’attenzione dei tanti pedofili che affollano la rete. In questo caso non c’entra l’abito, non ci si salva più, così pare.

Quindi, care  madri, cari padri e cari tutti, controllate i vostri giovani meglio, aiutateli a non finire prede. Poi le istituzioni, ahimè , dovrebbero fare il resto. Ma sono costretta a ripetere, queste sono solo parole.

©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione

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