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Energia: associazioni, Sen lontana da target accordo Parigi “Troppo ottimismo su efficienza e rinnovabili” – Mancanza di un raccordo tra la Strategia energetica nazionale (Sen) e il processo di elaborazione del Piano nazionale energia e clima e un sostanziale disallineamento con gli obiettivi posti dall’Accordo di Parigi; un quadro troppo ottimistico sull’efficienza energetica e le fonti rinnovabili. Queste alcune osservazioni sulla nuova Sen presentate, quale contributo alla consultazione, dal Gruppo di lavoro Politiche climatiche ed energetiche, composto da oltre 50 tra esperti e rappresentanti di associazioni di diversi settori, nell’ambito del processo partecipativo degli Stati generali della green economy. Il Documento chiede di puntare a obiettivi più ambiziosi, in linea con gli impegni di Parigi, e pari a un taglio dei consumi finali di energia del 40% rispetto allo scenario tendenziale e ad almeno il 35% di rinnovabili. Per conseguire tali obiettivi dagli Stati generali arriva la proposta di “attivare un fondo nazionale per la transizione energetica, alimentato da un processo di riallocazione degli incentivi ambientalmente dannosi e da un meccanismo efficace di carbon pricing. Per quanto riguarda gli strumenti di promozione dell’efficienza energetica, quelli attuali andranno resi più efficaci e armonizzati per riuscire a promuovere la riqualificazione profonda degli edifici, sfruttare il potenziale significativo ma ancora inespresso del terziario e dell’industria e sviluppare la mobilità sostenibile e sistemi di trasporti più efficienti”. Il Gruppo di lavoro degli Stati generali osserva inoltre che il comparto forestale e agro-zootecnico – il cui ruolo nella Sen risulta marginale – presenta potenziali importanti, legati ad esempio alla filiera del biogas/biometano o alla capacità di assorbimento della CO2. Infine, si rileva “la necessità di verificare l’effettivo fabbisogno di nuovi impianti e infrastrutture, anche alla luce di un nuovo scenario al 2050 allineato con Parigi, e di valutare più accuratamente le ricadute in termini di politica industriale per evitare di ripetere gli errori del passato, come quelli che hanno portato al crollo degli investimenti e degli occupati nel settore strategico delle fonti rinnovabili”. (ANSA)

SI: Cento, recuperare ambientalismo a sinistra. Appello a movimenti, vediamoci senza pretendere primogeniture – “Da qualche settimana si è aperto un dibattito sull’ecologia sparita nel Pd, un dibattito surreale perché nel Pd , al netto delle buone ma spesso velleitarie intenzioni di qualche bravo parlamentare e dirigente, l’ambientalismo è stato messo ai margini fin dalla nascita al Lingotto. Basta ricordare la vicenda del referendum sull’acqua e per stare ai nostri giorni più recenti quella del referendum sulle trivelle”. Lo afferma Paolo Cento della segreteria nazionale di Sinistra Italiana. “Nonostante ciò – prosegue il responsabile enti locali di SI – non possiamo tacere di come anche a sinistra la questione ecologica sia stata in questi anni rimossa nelle sue motivazioni di fondo oltre che nella pratica degli obiettivi e delle priorità. Forse è tornato il momento di riaprire una discussione tra i tanti ecologisti impegnati nei movimenti e nelle formazioni politiche, in modo orizzontale e senza primogeniture, per capire quale spazio abbiamo davanti e quale contributo possiamo e dobbiamo mettere in campo per non lasciare che a sinistra si dismetta definitivamente la necessità storica di trasformarsi in ecologista”. “Mi viene da proporre una data – conclude Cento – per ri/iniziare questa discussione: perché non ci vediamo sabato 7 ottobre a Roma?”. (ANSA)

M5s. blog Grillo: Pd partito che ha demolito l’ambiente. Imbarazzante il dibattito tra Veltroni e Renzi – “È imbarazzante il dibattito iniziato tra Veltroni e Renzi su quanto il Pd sia un partito ambientalista. Sostengono che l’ambiente è ai primi posti del loro programma e che se ne sono occupati molto. Dobbiamo ammettere che hanno ragione. Se ne sono occupati molto. Purtroppo, aggiungiamo”. Così sul blog di Beppe Grillo in un post firmato M5s dal titolo ‘Pd: il partito che ha demolito l’Ambiente. “Il Pd – aggiungono – si è occupato di ambiente scrivendo, promuovendo, spingendo, una miriade di provvedimenti contro l’ambiente. E annacquando, fino a snaturarle, quelle leggi che cercavano di affrontare alcuni problemi. Rinfreschiamo la memoria al cittadino distratto che potrebbe farsi ammaliare dalle sirene veltroniane”. “Ottobre 2014, Sblocca Italia – ricordano i 5 stelle. Aprile 2016: va in scena la campagna per affondare il referendum che chiedeva di porre dei limiti alle trivellazioni nei nostri mari. In discussione al senato: la legge che vuole rendere i parchi ‘oggetto commerciale’. Smantellamento del Corpo Forestale. Condoni e salva condotti ai patron dell’Ilva. Aprile 2017: tentativo di golpe alla Valutazione di impatto ambientale sminuendone ruolo ed efficacia. Gennaio 2015: ridotti al lumicino fino a scomparire gli incentivi promessi per le rinnovabili. Bloccati i fondi per le agenzie ambientali”.”Questi – concludono- sono solo alcuni dei provvedimenti contro l’ambiente. Ma non è finita qui. Che fine ha fatto il testo unico sull’amianto? Che fine ha fatto la sperimentazione del vuoto a rendere che aspetta una firma del ministro? E non ci parli, Renzi, di quando era sindaco e delle sue presunte azioni contro il cemento selvaggio. Non è cemento selvaggio autorizzare un inutile tunnel che trivella il centro città devastandola per far passare la Tav recuperando solo 5 minuti sulla tratta Roma-Milano?” (Dire)

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