USA, la California difende il Futuro

Se si volesse rappresentare con un simbolo la storia degli Usa, lo si potrebbe fare con una freccia orientata da Est verso Ovest. E’ questa la direttrice di navigazione di Colombo e delle migrazioni europee che seguirono, ma anche della conquista del continente dai porti della East Coast verso il mitico West. Quel ‘movimento’, economico, sociale, sempre pragmatico, non è stato arrestato dalle onde del Pacifico, ma di lì continua, idealizzato ma anche ingegnerizzato, verso il Futuro ed il Mondo. La California, terrazza sull’Oceano che guarda verso l’Estremo Oriente, è oggi culla della nuova economia informatizzata, che viaggia sulla Rete leggera come un volo di gabbiani. Tra San Francisco e la Silicon Valley, correndo sui panorami del Big Sur, sono nati business e idee, nuovi consumi e nuovi stili di vita. Valori che sono frutto di menti non solo orientate al marketing, ma anche sensibili a intuizioni filosofiche che attualizzano il segreto della longevità delle economie pre-industriali, ovvero la sostenibilità, l’economia circolare, il risparmio energetico. La ‘smaterializzazione’ degli ‘oggetti’ – gli ‘hardware’ della nostra esistenza quotidiana – la loro riduzione al minimo in termini di ingombro ma anche inquinamento, ne è la sintesi perfetta.

Tutti questi contenuti sono diventati oggi il simbolo della California nell’immaginario collettivo mondiale, e si sono tradotti in strategie industriali e politiche amministrative, condivise da destra a sinistra, di cui il Paese va fiero: “La California non torna indietro, né ora né mai”, ha detto pochi giorni fa il governatore democratico Jerry Brown, deciso a portare avanti le politiche per l’ambiente sviluppate durante il mandato del predecessore repubblicano Arnold Schwarzenegger. Il riferimento è sulle cose concrete: la California ha i limiti alle emissioni inquinanti più severi degli Usa; limiti che il nuovo direttore dell’agenzia federale per l’ambiente (EPA) Scott Pruitt, nominato da Trump, ha detto di voler “rivedere”.

La ‘revisione’ annunciata dal direttore dell’ ‘EPA ha ‘colpito’, politicamente, ma anche emotivamente, la California. Dopo aver quasi ridotto le emissioni ai livelli del 1990, lo scorso anno infatti l’amministrazione Brown ha approvato una legge che mira a ridurre entro il 2030 le emissioni inquinanti del quaranta per cento rispetto allo stesso 1990. Risultati che vanno molto oltre Protocollo di Kyoto. In California nel 2016 la produzione di energia da fonti rinnovabili aveva raggiunto un ragguardevole ventisei per cento del totale: e, nelle intenzioni di Brown, l’obiettivo è il cinquanta per cento entro il 2030. I nuovi limiti alle emissioni inquinanti approvati a settembre 2016 sono, per il governatore, il “piano più aggressivo verso l’inquinamento mai approvato nel Nord America”. Un piano che prevede, tra l’altro, alcuni incentivi per l’acquisto di automobili a emissioni zero per ridurre il consumo di benzina e gasolio. Il capitolo auto è particolarmente significativo: metà delle auto elettriche che circolano negli USA sono immatricolate in California. Lo Stato incentiva l’acquisto di auto a zero emissioni ed ha varato un piano insieme ai principali fornitori statali di elettricità per installare 12.500 stazioni di ricarica; inoltre, ha chiesto ai costruttori di produrre una certa percentuale di veicoli elettrici.

Molte città della California, prime Los Angeles e San Francisco, si sono poste obiettivi particolarmente stringenti. Los Angeles sta lanciando un progetto di car sharing con auto elettriche. Ma non sono solo i motori a scoppio ad essere nel mirino dell’amministrazione californiana: prossimo ‘fronte’, il risparmio energetico dei computer, che consumano energia più di quanto si pensi. Basti pensare che una serie di nuove regole, una parte delle quali entreranno in vigore partire dal 2018,  prevedono la riduzione di emissioni di anidride carbonica in California di circa 730.000 tonnellate, facendo inoltre risparmiare ai consumatori circa trecentosettanta milioni all’anno di dollari in bolletta. Non basta: nel piano da poco varato c’è anche un provvedimento che prevede l’aumento del potere di supervisione dell’Air Resources Board, l’agenzia che si occupa del controllo dell’inquinamento in California.

Le politiche ‘green’, ed in particolare i limiti alle emissioni istituiti in California, che il direttore dell’EPA vuole ‘rivedere’, non hanno prodotto perdite o riduzioni, ma semmai progresso, leadership nell’innovazione tecnologica, e business: basti pensare che in testa alla classifica delle auto elettriche più vendute negli USA nel 2015 c’è la Tesla statunitense, anzi, californiana; al terzo posto c’è Chevrolet, e al quinto Ford, a dimostrazione che in USA si compra made in USA nel mercato delle auto elettriche non meno che in quello delle auto a benzina o gasolio. Insomma, le politiche ‘green’ della California non danneggiano i produttori di automobili, non quelli degli USA almeno, ma semmai li ‘costringono’ alla leadership nell’innovazione tecnologica.

C’è quindi da capire se lo scontro fra l’amministrazione californiana e quella federale si potrà risolvere davvero con una retromarcia forzata sulle politiche ambientali, che si tradurrebbe in un passo indietro su quelle industriali dei produttori di veicoli degli USA: cosa che non sembra in linea con gli obiettivi – dichiarati – di rilancio delle imprese statunitensi, portata avanti dall’amministrazione Trump, né con lo slancio ideale degli Usa verso il futuro.

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(Abstract) USA, California defends the Future – If you wanted to represent with a symbol the history of the United States, it could be done with an arrow oriented from east to west. And this is the direction of navigation of Columbus and the European migrations that followed, but also the conquest of the continent from the East Coast ports to the mythical West. That ‘movement’, economic, social, always pragmatic, was not arrested by the waves of the Pacific, but there continues, idealized but also engineered, towards the Future and the World. California, Ocean Terrace looking towards the Far East, is now the cradle of the new computerized economy, which travels on the Net as a slight flight of seagulls.

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[NdR – L’autore cura un Blog dedicato ai temi trattati nei suoi articoli]

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