Sausage party (Film, 2016)

Sausage party di Greg Tiernan e Conrad Vernon reca come ammiccante sottotitolo Vita segreta di una salsiccia e può trarre in inganno perché dal trailer e da una promozione diffusa in rete sembra un film per bambini. Niente di tutto questo. Il cartone animato – realizzato in Tre D con un budget di 19 milioni di dollari da Tiernan e Vernon – è consigliato per gli adolescenti e non è per niente indicato ai minori di 16 anni. Tutto questo non per sciocco moralismo, quanto perché un ragazzino perderebbe molti doppi sensi più o meno velati, tante allusioni erotiche e soprattutto il discorso politico filosofico che sta alla base della storia.

In breve la trama. Ci troviamo in un supermercato dove i prodotti alimentari sono stati convinti dai prodotti non deperibili che esiste un grande oltre, una sorta di Paradiso dove tutti sono destinati dopo essere stati acquistati dagli esseri umani, che sono venerati come divinità. La salsiccia Frank, dopo mille peripezie, scopre la verità e cerca di diffondere il verbo della saggezza ai suoi simili per coronare il sogno d’amore con la sua bella panina Brenda, lontani dalle fauci umane. Il cartone animato è impostato secondo le classiche regole della storia con buoni e cattivi, ma segue canoni grotteschi perché il perfido del racconto è una lavanda vaginale mentre i buoni sono panini e salsicce. Gli uomini sono i cattivi per eccellenza e alcuni di loro non fanno una bella fine.

Il film è un coacervo di generi: avventuroso, commedia, erotismo, thriller, horror, animazione… e chi più ne ha più ne metta. Gli argomenti toccano questioni grandi e discusse, dall’esistenza di Dio e i falsi miti della religione, passando per droga, questione palestinese, ebrei che contendono la terra promessa, musulmani che credono nel Nirvana, accuse feroci al consumismo, accettazione del diverso, unione dei diseredati per combattere il potere. Insomma, ce n’è abbastanza per affermare che non siamo di fronte al classico cartone animato tranquillizzante targato Disney-Pixar adatto a far divertire i bambini. Sausage party sconvolge per crudezza di scene, linguaggio scabroso, espliciti momenti erotici, sequenze di estrema violenza dove i generi alimentari (resi umani) vengono uccisi, decapitati, sbucciati e cotti mentre subiscono atroci sofferenze. Non solo, assistiamo anche alla decapitazione di un uomo e a una lavanda vaginale umanizzata che penetra il posteriore di un commesso di supermercato. Per tacere di una ciambella messicana in odore di omosessualità che si dichiara alla panina Brenda e di un finale che mette in scena un’orgia sfrenata tra generi alimentari che sembra una sequenza calda di un film porno.

Il film comincia e finisce come un musical – straordinaria la colonna sonora di Menken e Lennertz – ma il senso profondo è politico-esistenziale. Basti pensare alla sequenza durante la quale regista e sceneggiatori fanno affermare ai protagonisti che il grande oltre non va cercato fuori dal mondo ma è importante vivere bene la realtà. Film dalla poetica rivoluzionaria che spinge i diseredati alla ribellione contro il potere, invece di accontentarsi della promessa della vita ultraterrena. La fantasia al potere, come negli anni Settanta.

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Regia: Greg Tiernan, Conrad Vernon. Soggetto e Sceneggiatura: Seth Rogen, Evan Goldberg, Jonah Hill, Kyle Hunter, Ariel Shaffir. Produttori: Megan Ellison, Evan Goldberg, Seth Rogen, Conrad Vernon. Case di Produzione: Anapurna Pictures, Columbia Pictures. Distribuzione: Warner Bros. Musiche: Alan Menken, Christopher Lennertz. Scenografia e Art Director: Kyle McQueen. Montaggio: Kevin Pavlovic.

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 [NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

 

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