Segnali di pace

Le Farc, Forze armate rivoluzionarie della Colombia sono un’organizzazione guerrigliera comunista, di ispirazione marxista-leninista fondata nel 1964 dopo la cruenta repressione da parte dello Stato colombiano (con l’appoggio americano) nei confronti dei tentativi di auto-organizzazione agraria di una parte della popolazione, subito considerati dal governo un pericolo per l’integrità del Paese.

Insomma come spesso accade, la lotta armata è sembrata l’unica via per quei sopravvissuti all’operazione militare che, oh quale nobile intento, volevano instaurare una democrazia popolare e socialista in Colombia. Indovinate chi per primo si è risentito di ciò? I padroni del mondo off course, gli Stati Uniti che nel 2002 inserirono le FARC nella lista nera delle organizzazioni terroriste, accettata anche dall’Unione europea, come da copione. Ma per tutti i Paesi latinoamericani (tranne Colombia e Perù) e per l’Onu non sono un’organizzazione terrorista, bensì una forza guerrigliera che fa parte di un conflitto armato.

Le Farc hanno sempre sostenuto di fare gli interessi delle classi più povere, di combattere l’ingerenza statunitense negli affari interni e su tutto sono contrari alla privatizzazione delle risorse naturali e alle multinazionali. Quindi sono dei veri nemici. Le loro basi sono per lo più nelle giungle del Sud-Est del Paese e nelle aree montagnose vicine alla cordigliera andina. Tra le zone sotto il loro controllo ci sono anche piantagioni di coca e, in misura minore, cannabis e papaveri da oppio. Nei territori da loro occupati, esigono un’imposta che serve a finanziarsi. Molto poco chiara la loro posizione con i trafficanti di droga, da quelle parti molto attivi. Le Farc hanno sempre negato collusioni, ma è difficile crederlo. Ed hanno anche la propensione a rapire chi si rifiuta di pagare queste imposte. Vi ricorderete sicuramente della Betancourt, politica colombiana tenuta in ostaggio dal 2002 al 2008.

Una gran furbacchiona, così sembra. Dopo l’emozione della sua prigionia e del rilascio grazie a una operazione brillante militare, dopo tutte le chiavi di varie città donatele, compresa Firenze, è scivolata sull’avidità. La signora in questione ha fatto una richiesta alla Colombia (paese dove un terzo dei lavoratori guadagna in media 200 euro al mese) di risarcimento di 6,8 milioni di dollari (5,2 milioni di euro circa) per i danni morali e psicologici subiti durante la prigionia, Che dire, la sua popolarità è scesa in picchiata più veloce della luce. Ma ormai è acqua passata, la signora vive bene e scrive romanzi, il rapimento un episodio come tanti.

La liberazione della Betancourt ha comunque avuto l’esito di portare all’attenzione dell’opinione pubblica l’esistenza delle Farc e le sue lotte. Dopo 52 anni di guerriglia, la più antica di tutta l’America Latina, 220mila morti, 5 milioni di sfollati, decine e decine di squadroni della morte che hanno ucciso, stuprato, devastato e terrorizzato centinaia e centinaia di povera gente, si apre un nuovo capitolo; a L’Avana, dove erano in corso negoziati di pace fin dal 2012, si è stata finalmente firmata la pace. E la Colombia spera in qualcosa di meglio per il suo futuro.

©Futuro Europa®

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