UE, verso l’armonizzazione delle Ferrovie

La Guerra fredda comportò, fra le altre distonie tra occidente e blocco orientale, il fatto di un diverso scartamento nelle reti ferroviarie, questo era finalizzato a far sì che in caso di invasione il nemico non potesse usare le tratte nazionali. Sono oramai trent’anni che si cerca di addivenire ad una armonizzazione nelle ferrovie Europee, il passo più importante fu messo in campo nel 2013 sotto la guida Barroso. Il Quarto Pacchetto Ferroviario si articola in sei misure normative di cui tre hanno formato il core tecnico passato al voto del Parlamento Europeo.

Non si tratta solo di uniformare lo scartamento dei binari, ma di creare una unica serie di norme volte ad omologare e certificare i materiali e  le normative ferroviarie in modo da ridurre le spese amministrative delle imprese ferroviarie e favorire l’ingresso di nuovi operatori sul mercato. L’Agenzia ferroviaria europea sarà lo “sportello unico” per il rilascio dell’autorizzazione all’immissione dei veicoli sul mercato e del certificato pan-UE di sicurezza degli operatori. Verrà resa obbligatoria, già da dicembre 2019, la forma della gara per l’aggiudicazione di servizi commerciali e di servizio pubblico, in modo da consentire l’entrata sul mercato di nuovi operatori. Fondamentale passaggio sarà il cosiddetto unbundling, la separazione tra la gestione dell’infrastruttura e la fornitura del servizio sulla stessa, sul modello della Energia Elettrica potremmo ipotizzare.

L’obiettivo della Commissione Juncker è decisamente interessante ed ambizioso, nell’ottica del piano che il Presidente sta portando avanti riguardo la creazione di uno spazio unico economico europeo sempre più unito, gli operatori potranno offrire biglietti unici internazionali, i viaggiatori non saranno più obbligati a cambiare motrice od addirittura vagone, ma godranno di un biglietto unico, e con l’integrazione presumibilmente a prezzi più bassi di adesso.

Interessante è l’ intenzione della Commissione di tutelare i lavoratori, imponendo alla nuova impresa che si è aggiudicata il contratto di servizio pubblico, di assumere il personale in carico alla vecchia gestione, garantendo quindi occupazione e qualità del lavoro. La European Railway Association (ERA), creata nel 2004 proprio per garantire l’interoperabilità tra i vari stati e snellire le procedure burocratiche, diverrà adesso, con l’entrata in vigore del pilastro tecnico, EURA (European Union Railway Association). L’incentivazione al trasporto su rotaia nella nuova Single European Railway Area (SERA), porterà l’ERA ad assumere un ruolo di rilievo nel panorama ferroviario europeo. Il timing su cui si  è trovato l’accordo prevede il via libera alla liberalizzazione sulle tratte nazionali dell’alta velocità dal 2020, e sulle le tratte di servizio pubblico dal 2023, con eccezioni ma sotto condizione per quelle non remunerative; infine dal 2033 decadranno tutti i contratti attualmente in vigore.

©Futuro Europa®

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