Anche l’aereo sarà green

Quante volte, sul risparmio energetico, ci siamo sentiti presi in giro: noi lì a spegner lampadine mentre mostri d’acciaio dalla potenza inimmaginabile solcavano i mari ed il cielo. E senza marmitta catalitica. Però ora una buona notizia c’è: la Nasa, l’Agenzia spaziale americana, ha adottato il programma New Aviation Horizons nell’ambito del quale ha modificato il bimotore italiano Tecnam P2006 ed ha realizzato un aereo elettrico, l’X-57, che ha cominciato a testare. L’X-57, che ha l’aspetto di un aereo da turismo con le ali lunghe e sottili, si muove grazie a 14 piccoli motori, sette per ogni ala, dei quali appena due sono sufficienti per il volo in quota. I test mirano ad una velocità, per ora, di 280 km/h ma soprattutto alla possibilità di arrivare entro pochi anni a dotare i voli di linea di questa nuova tecnologia.

La notizia, che giunge quando ancora è vivo l’interesse per la sperimentazione dello straordinario Solar Impulse-2 alimentato ad energia solare, è di notevole importanza. Da sempre, infatti, quello dell’alimentazione dei mezzi di trasporto è un problema ingegneristicamente risolvibile, a prezzo però di grandi investimenti; e quello che è successo finora è che è stato facile sostenere che conveniva rimanere ai tradizionali motori alimentati a benzina, gasolio, o kerosene per gli aerei. Ed è successo che, negli accordi e nelle conferenze dell’ONU sul Clima, la voce Trasporti è stata quasi sempre tenuta fuori o esclusa dalle trattative. E così oggi i Boeing 747, o gli Airbus come l’A380, i colossi che costituiscono il nucleo delle flotte commerciali di tutto il mondo, devono portare le loro 400 – 600 tonnellate a 12 mila metri di quota con motori di potenze, calcolate per i jet in ‘chilogrammi di spinta”, equivalenti a 200-300 mila cavalli: alimentati a kerosene, e senza nulla di simile alle marmitte catalitiche.

Di giganti del cielo ne volano ogni giorno migliaia: in tutto, secondo la stima dell’ADS-B, ADS-B (Automatic Dependent Surveillance Boradcast), un sistema di monitoraggio satellitare del traffico aereo globale utilizzato in primis dalle compagnie aeree, sono più di 93.000 i voli di linea che quotidianamente attraversano la totalità dello spazio aereo mondiale. Anche calcolando la minore potenza di tanti aerei di minori dimensioni, non è esagerato immaginare, per difetto, 14/15 miliardi di cavalli vapore in azione ogni giorno sugli aerei civili di tutto il mondo. Una potenza tremendamente inquinante anche perché, come accennato,: i motori aerei sono alimentati a kerosene, e per le loro caratteristiche e l’uso che se ne fa non possono essere dotati di dispositivi assimilabili ai catalizzatori ed ai filtri anti-particolato imposti per legge sulle auto.

Chi poteva cambiare questo stato di cose, disastroso dal punto di vista ambientale, era soltanto qualcosa che fosse al di sopra della economia spicciola dei bilanci delle compagnie, qualcosa che si chiama ‘politica’. Ora, in un’epoca in cui la politica ‘occidentale’ appare sottomessa ai grandi interessi finanziari, è straordinario che nel Paese del profitto prima di tutto, che ha visto sempre il dollaro come un fine e non come un mezzo, è straordinario insomma che in un Paese così la politica abbia avviato un programma di innovazione tecnologica tanto promettente per la salute del Pianeta. C’è dietro, ancora una volta, il dollaro? Gli USA hanno mangiato la foglia e tentano di mantenere la leadership mondiale di una tecnologia? Benissimo: vorrebbe dire che la filosofia della COP21 di Parigi, ovvero non imporre l’innovazione eco ma incoraggiarla per poi spostare gli investimenti su di essa, avrebbe mirato nella direzione giusta. Non è cosa da poco. C’è da essere ottimisti.

©Futuro Europa®

[NdR – L’autore cura un Blog dedicato ai temi trattati nei suoi articoli]

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