Pierino la peste alla riscossa (Film, 1982)

Dopo lunga malattia, è morto sabato scorso l’attore comico Giorgio Ariani (1941-2016), ferrarese di nascita ma toscano di adozione, voce italiana di Oliver Hardy, interprete – tra l’altro – di Pierino la peste alla riscossa di Umberto Lenzi, uno dei migliori pierini apocrifi dell’epoca. Amico di Pieraccioni e Panariello, ricordiamo un comico noto per molti programmi televisivi (Gulp, L’altra domenica…) e per il Pinocchio di Benigni, rivedendo il suo film di maggior successo.

Pierino la peste alla riscossa è un film atipico per Umberto Lenzi e per lo sceneggiatore Dardano Sacchetti, autori noti poliziottesco, horror, thriller e cinema d’azione. Il film è classificabile come un Pierino apocrifo per la mancanza di Alvaro Vitali, attore simbolo della serie inaugurata nel 1981 da Pierino contro tutti di Marino Girolami. Il Pierino di Alvaro Vitali inventa il barzelletta movie che spopola per un paio d’anni nel cinema italiano. Michela Miti è la giovane supplente che cita la commedia sexy quando mostra le gambe e interpreta brevi sequenze di nudo. Il successo della serie produce una genia di falsi pierini, alcuni pessimi come Pierino il fichissimo di Alessandro Metz (1981), sceneggiato da Sacchetti e interpretato da Maurizio Esposito, altri inguardabili come Pierino aiutante messo comunale… praticamente spione di Mario Bianchi (1981).

Tra i molti pierini apocrifi, Pierino la peste alla riscossa è il migliore, perché girato con maggiore professionalità e interpretato da attori di buon livello. La trovata più esilarante è la canzone che accompagna i titoli di testa che scorrono sopra una sorta di fumetto con protagonista Ariani-Pierino. Walter Rizzati è bravo a comporre una marcetta trash con Giorgio Ariani che canta: “Pierino la peste che genio che testa/ le studio le invento le fo/ se vedo un reattore che va fuori di pista/ Pierino, io forse lo so./ Son proprio un tesoro/ è pieno di pepe quel vino che beve papà/ ho messo il carburo nell’acqua del water/ la nonna così scoppierà…”. E la nonna (la mitica sora Lella) risponde: “Ahi, ahi, ahi!/ Pierino tutto questo non si fa/ prendi pe’ fondelli questa nostra società/ Ahi, ahi, ahi!/ Pierino non lo devi dire più/ che chi fa casino al mondo non sei solo tu…”. Il motivetto di Pierino la peste accompagna lo spettatore per tutta la durata del film ed è la colonna dei momenti più comici.

La pellicola si sviluppa grazie a una serie di barzellette collegate tra loro dal filo conduttore delle avventure scolastiche di Pierino. Ricordiamo alcuni momenti comici di buon livello, come i siparietti nella farmacia gestita dal babbo di Pierino (invece del ristorante della serie ufficiale) e le divertenti incursioni di Renzo Montagnani nei panni di un pazzo scatenato. La cosa incomprensibile è la toscanità di un Pierino come Giorgio Ariani, che vive a Roma, ha due genitori romani (Mario Brega e Didi Perego) e una nonna romanissima come Lella Fabrizi. Il film è così assurdo e ai limiti del trash che certe cose non sono importanti, anche perché lo spettatore attende solo il momento comico e la battutaccia per ridere a quattro ganasce.

Fast motion, cartoni animati, comiche, un po’ di commedia sexy (buco della chiave, periscopio, foro nel muro), barzellette scolastiche, ironia sui carabinieri (Ugo Fangareggi), la ricetta è la stessa di sempre per comporre un film con protagonista Pierino.

Pierino la peste alla riscossa è il migliore tra i pierini apocrifi, perché gode di un cast di attori eccellente e anche il protagonista Ariani presenta una sua buffa originalità. Mario Brega, Didi Perego, Lella Fabrizi, Jenny Tamburi, Giacomo Rizzo ed Enzo Robutti contribuiscono a elevare la qualità del film. Nessuno si aspetti di vedere un capolavoro, ma all’interno del barzelletta movie questo film di Lenzi (girato per motivi alimentari) ha una sua dignità.

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Regia: Umberto Lenzi. Soggetto: Dardano Sacchetti. Sceneggiatura: Dardano Sacchetti, Giorgio Mariuzzo. Fotografia: Guglielmo Mancori. Colore: Telecolor. Scenografia e Costumi: Massimo Lentini. Montaggio: Gianfranco Amicucci. Direttore di Produzione: Lillo Vannini. Produttore: Fabrizio De Angelis. Case di Produzione: Fulvia Film srl, Flora Film srl (Roma). Aiuto Regista: Massimo Manasse. Operatore alla Macchina: Mario Sbrenna. Trucco: Rosario Prestopino. Fotografo di Scena: Marcello Laurenti. Musiche: Walter Rizzati. Edizioni Musicali: Deaf.  Canzone: Pierino la peste, cantano Giorgio Ariani e Lella Fabrizi (Dischi Beat). Interni: De Paolis (Roma). Esterni: Roma. Girato in presa diretta. Negativi: Eastmancolor. Sviluppo e Stampa: Telecolor. Interpreti: Giorgio Ariani, Jenny Tamburi, Didi Perego, Lucia Cassini, Elena (Lella) Fabrizi, Ugo Fangareggi, Giacomo Rizzo, Enzo Robutti, Renzo Montagnani, Mario Brega, Adriana Facchetti, Angelo Botti, Tiziana Fibbi, Enzo Andronico, Tiberio Murgia, Alfredo Adami, Franca Scagnetti, Luigi Leoni, Giuseppe Terranova, Valerio Isidori, Ennio Antonelli, Fulvio Mingozzi, Serena Grandi.

©Futuro Europa®

[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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