DOP e IGP: 13,4 miliardi di valore

Nei giorni scorsi è stato presentato il tredicesimo Rapporto Ismea “Qualivita sulle produzioni italiane agroalimentare e vitivinicole DOP, IGP e STG”. La presentazione del Rapporto è stata, quest’anno, l’occasione per organizzare una giornata nazionale sulla Qualità agroalimentare, promossa da Mipaaf e organizzata da Ismea, con l’obiettivo di coinvolgere tutti gli addetti ai lavori della filiera.

I numeri del settore attestano una quantità certificata pari a 1,47 milioni di tonnellate di prodotti Food e 23 milioni di ettolitri per il comparto Wine. Complessivamente il valore alla produzione Food e Wine raggiunge i 13,4 miliardi di euro, per una crescita del +4% su base annua e un peso del 10% sul fatturato totale dell’industria agroalimentare. Il valore delle esportazioni è di 7,1 miliardi di euro, un incremento di oltre il +8% su base annua, per un peso del 21% sul totale dell’export agroalimentare italiano (dati concernenti l’anno di produzione 2014).

L’Italia rimane leader mondiale per numero certificazioni, con 805 prodotti iscritti nel registro UE, di cui 282 Food e 523 Wine, suddivisi in 569 DOP, 234 IGP e 2 STG.  A livello territoriale, le regioni con maggior numero di certificazioni sono il Veneto e la Toscana con 90 prodotti, il Piemonte con 81, la Lombardia con 77 e l’Emilia Romagna con 73. Dietro di noi seguono Francia (658), Spa­gna (318), Grecia (250) e Portogallo (173). Un sistema, quello italiano, che garantisce qualità, sicurezza e trasparenza anche attraverso i 219 Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf, 124 per i prodotti agroalimentari certificati e 95 per i vini DOP e IGP.

Continua a crescere il numero delle Indicazioni Geografiche nel mondo: nel corso del 2015 sono stati registrati 62 nuovi prodotti, di cui due Extra Europei, segnando un incremento per il comparto Food del +4,9% rispetto al 2014. Sul podio per maggior numero di prodotti registrati nel 2015, si trova l’Italia al primo posto (+9 IG), seguita dalla Croazia (+8 IG) e dal Portogallo (+8 IG).  A livello territoriale un’attenta analisi dimostra che non esiste comune italiano senza “prodotti certificati”.

Le zone di produzione delle denominazioni nel loro complesso coinvolgono capillarmente tutto il Paese, con zone ad alta presenza di filiere agroalimentari di qualità ed altre con intensità minore. Per il comparto Food, ad esempio, la provincia di Parma risulta il distretto con il maggior ritorno in termini economici, grazie al sostanzioso nu­mero di filiere DOP, IGP (12) che perseverano nei comuni del territorio, ma soprattutto all’entità del valore economico ad esse collegato (basti pensare a prodotti come il Parmigiano Reggiano DOP e Prosciutto di Parma DOP).

Per il comparto Wine l’Italia ci offre più province accreditate sul territorio: la provincia con mag­gior ritorno economico è quella di Verona, in cui si contano 24 denominazioni DOP, IGP, con la presenza di prodotti dal grande peso in valore, su tutte il Prosecco DOP e il Conegliano Valdobbiadene-Prosecco DOP. Nel comparto Food, la quantità certificata pari a 1,47 milioni di tonnellate nel 2014 (+12,6% sul 2013), ha permesso di raggiungere un valore alla produzione complessivo di 6,4 miliardi di euro per una crescita del +2,5% rispetto al 2013 (+4,2% l’incremento del valore al consumo).

L’export, che copre una quota vicina al 40% della produ­zione, mostra risultati eccellenti nel 2014: con 2,8 miliardi di euro, le esportazioni crescono del +13% rispetto al 2013, con un andamento quasi doppio rispetto al già rilevante risultato dell’agroalimentare totale (+7,7%). La produzione di vini di qualità in Italia è strutturalmente in crescita. Nel 2014 hanno ottenuto la certificazione DOP 13,4 milioni di ettolitri (+7% su base annua). Una lieve battuta d’arresto si è avuta nel comparto delle IGP, ferme a 9,5 milioni di ettolitri di cui quasi 1 milione è stato esportato all’estero sfuso. La quantità certificata complessiva di quasi 23 milioni di ettolitri, vale 7 miliardi di euro alla produzione, per un +5% su base annua. Le esportazioni di vino DOP, IGP hanno raggiunto un valore complessivo di 4,3 miliardi di euro (+4%); negli ultimi cinque anni il valore all’export ha avuto incrementi complessivi di oltre il +30% sia nel segmento delle DOP che delle IGP.

Da questo Rapporto appare chiaro che i prodotti certificati sono una vera e propria ricchezza non solo per il settore agroalimentare ma per l’intero sistema economico italiano.

©Futuro Europa®

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