Rassegna stampa estera

Utero in affitto, adozioni tra persone dello stesso sesso, accoglienza dei profughi, economia, crescita, disoccupazione e la sfida Starbucks. Questi gli argomenti che ci riguardano e che più hanno colpito la stampa estera  questa settimana.

Titola Le figaro un flash di attualità: “Italia, prima adozione incrociata di una coppia omo”. Senza mezzi termini si riporta la decisione del tribunale dei minori di Roma che “per la prima volta concede una’adozione incrociata ad una coppia di lesbiche, proprio quando il Parlamento rinuncia a legiferare sulle coppie omosessuali (…) Le due donne, ognuna madre biologica di una bambina, avevano chiesto di adottare quella dell’altra appoggiandosi alla legge attuale in materia di adozioni, che tiene conto prima di tutto dell’interesse del bambini e della continuità affettiva”. Ricorda l’agenzia che la settimana scorsa “il Senato italiano ha approvato una legge che permette l’unione civile tra coppie dello stesso sesso. Ma su richiesta degli alleati di centrodestra, il PD del Primo Ministro Renzi ha dovuto rinunciare a inserirvi la clausola che permetteva di adottare il bambino del partner. Il PD ora pensa a una nuova legge sull’adozione, per ora riservata alle coppie sposate, per aprire a coppie non sposate, agli omosessuali e ai single. Il dibattito ha preso un’altra piega nel weekend con l’annuncio della nascita del figlio di Nichi Vendola, leader del Partito Sinistra e Libertà (…).

Di questo argomento si è occupato con sottile ironia Philippe Ridet nella sua rubrica Campagne d’Italie. Anche lui parte dalla sentenza del tribunale dei minori e dalla decisione del PD di rinunciare alla possibilità di adozione da parte delle coppie omosessuali, per proseguire con la polemica “Tobia Antonio”. “La questione della maternità surrogata ha planato come un fantasma tutto il dibattito sul contratto di unione civile. Alcuni parlamentari facendosi forte dei valori cattolici hanno avuto la meglio sul testo iniziale che prevedeva la possibilità per uno dei componenti della coppia omosessuale di adottare il figlio del partner. Si sono fatti forza sul fatto che quasi automaticamente questa legge avrebbe condotto al ricorso della pratica dell’utero in affitto (…) Non erano trascorsi due giorni che il fantasma tornava. Questa volta ha un nome, Tobia Antonio (…) è il figlio biologico del canadese Eddy Testa, compagno del politico Nichi Vendola. L’ex presidente della Regione Puglia non ha mai fatto mistero né della sua omosessualità, né della sue pietà, né delle sue convinzioni comuniste, né del suo desiderio di paternità (…) Per ora Nichi Vendola tace, aspettando sicuramente che la tempesta passi (…) Ma non c’è certezza che la sua felicità spenga le polemiche.

Rifugiati. Olivier Tosseri su Les Echos parte dalle lodi espresse venerdì scorso dal Presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker sulla condotta dell’Italia nella gestione dei migranti, definito ‘un modello da seguire’. “Un modello da seguire il prossimo sette Marzo, durante il summit straordinario dei Capi di Stato e di Governo dell’UE sulla crisi migratoria (…) Con  la chiusura delle frontiere dei Paesi balcanici, dell’Europa Centrale e dell’Est, il responsabile delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, teme che la via migratoria mediterranea tra l’Africa del Nord e l’Italia venga riaperta”. Ma i timori non si fermano al Mediterraneo, puntualizza Tosseri, “anche l’apertura di una nuova strada, quella dell’Adriatico, verso la Puglia. Con le restrizioni imposte dalla Macedonia, 150.000 migranti si trovano bloccati tra Kosovo e Albania e cercano un passaggio per raggiungere il Nord Europa.” Ma noi siamo noi, e come scrivono su Rts.ch, “quando molti Paesi europei cercano di chiudere le loro frontiere, l’Italia Ha accolto lunedì 93 rifugiati siriani arrivati dal Libano nel quadro di un corridoio umanitario.” Si sottolinea anche quanto  “il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni speri che questo programma diventi ‘un messaggio contagioso’ in Europa. Ha anche approfittato per criticare la politica di chiusura di alcuni Paesi che vogliono costruire dei muri o stabilire quote di rifugiati (…) Il programma consiste di far arrivare per aereo famiglie bloccate da mesi in Libano. Si tratta di evitargli di intraprendere un pericoloso viaggio clandestino verso l’Europa. In totale, un migliaio di rifugiati dovrebbero beneficiare di questo programma umanitario appoggiato dal Governo italiano”.

La nostra generosità nell’accoglienza viene raccontata anche da Lorenzo Totaro e Flavia Rotondi che sulle pagine di Bloomberg Business riportano la storia di giovani rifugiati pachistani, somali, maliani pronti a rinascere e a far rinascere, piccoli villaggi in preda all’oblio. “Un mite pomeriggio di Febbraio trova nove giovani inginocchiati in preghiera su piccoli tappeti verdi e rossi in una sala poco illuminata di un palazzo del XVII° secolo, che si affaccia sulle rive lontane del Mediterraneo. I fedeli provenienti da Pakistan, Mali, Somalia, hanno attraversato interi continenti per arrivare nella città di Satriano, in Calabria. La loro lotta per la sopravvivenza o per una vita migliore può essere anche l’ultima occasione per Satriano per sfuggire all’oblio in una regione la cui disoccupazione giovanile del 60% ne ha fatto una terra di anziani (…)  Il villaggio fa parte di una rete nazionale di 382 comuni chiamati SPRAR – Sistema di Protezione per i Richiedenti Asilo  e Rifugiati – creata dal Governo italiano. L’obbiettivo è quello di re insediare le persone, riportare le città ad una vita normale e offrire un modello all’Europa che si trova davanti a problemi di integrazione delle sempre più numerosa popolazione di migranti. “ (…)

James Politi sul Financial Times riporta un’intervista fatta a Gianluigi Angelantoni, amministratore delegato di una società industriale di medie dimensioni con base tra gli ulivi delle colline umbre. “Quando glie è stato chiesto di spiegare il rallentamento che colpisce la ripresa economica italiana (…) Angelantoni punta subito il dito sull’Arabia Saudita. Il suo gruppo Angelantoni Industrie, che rende 80 milioni di € di fatturato annuo per la fabbricazione di prodotti che vanno dalle apparecchiature per i crash test per le auto ai tubi per gli impianti solari termici, ha visto un calo delle vendite nello Stato del Golfo, dove il Governo sta tagliando le spese a causa del crollo del prezzo del greggio. Di conseguenza, dice, l’Arabia Saudita – insieme alla Russia, un’altra nazione produttrice di greggio in balia al calo dei prezzi del petrolio –  ha tagliato gli acquisti della divisione biomedica della sua azienda (…) Le preoccupazioni di Angelantoni sono l’emblema delle preoccupazioni di molti suoi pari nel mondo degli affari italiano sulla traiettoria delle’Economia del Paese (…) La speranza di una forte accelerazione nel ritmo della ripresa nel 2016 sono già state oscurate da fattori internazionali quali la debolezza dei mercati emergenti e le turbolenze che affliggono i mercati finanziari globali dall’inizio dell’anno. (…)

L’entusiasmo mostrato dai nostri politici sui media nazionali riguardo alla crescita viene raffreddato da giudizi più lucidi, come quello che si legge su Reuters dove si afferma che “ secondo le statistiche ufficiali pubblicate martedì, la crescita dell’economia italiana nel 2015 è stata leggermente più debole di quella che ci si aspettava dopo tre anni di recessione e il debito pubblico ha registrato un nuovo record (…) Per il 2016, Roma punta ad una crescita del PIL dell’1,6%  ma i recenti indicatori hanno deluso e Matteo Renzi ha già fatto intendere che questo obbiettivo è probabilmente fuori portata (…) L’Italia rimane così, dopo la Grecia, il Paese più indebitato, rispetto al PIL, della zona euro . “

Ma una buona notizia arriva dai ricavi record che arrivano dal recupero fiscale. Scrivono sul Deutsche Welle che “le autorità italiane hanno annunciato essersi assicurate un recupero record di pagamenti tardivi da parte di contribuenti dell’intero Paese. L’ampiezza del successo è dovuta alla campagna di appello alla coscienza personale (…) Le richieste di veloce correzione di ‘eventuali potenziali errori o dimenticanze’ nelle loro dichiarazioni dei redditi erano state inviate a 315.000 residenti, con la garanzia che non sarebbero stati trattati come colpevoli e si sarebbero trovati solo ad affrontare sanzioni in misura ridotta. Sorprendentemente, quasi la metà dei destinatari ha accolto l’offerta.”

Della grande sfida di Starbucks è stato scritto molto. Katie Sola su Forbes riassume le sei sfide che la grande catena di caffè deve affrontare prima di vincere la lotta con i “caffeinomani “italiani. Ricorda la giornalista che “gli italiani bevono molti caffè a casa (…) agli italiani non piacciono i caffè in franchising, ma prediligono i piccoli bar (…) non amano affatto le marche straniere (…) valutano l’esperienza dei loro baristi che ritengono artisti del caffè (…) non pagano i prezzi Starbucks (…) giudicano i caffè aromatizzati cose da bambini .” (…) L’avventura di Howard Schulz è appena cominciata. Lui ha già detto che l’avrebbe affrontata con “umiltà”. Nel mondo Starbucks vola, ha successo anche nella difficile Parigi, patria dei “cafés” all’aperto. Non possiamo augurargli che un in bocca al lupo…

AFP per Le Figaro, Italie: 1er adoption croisée d’un couple homo, 1° Marzo 2016; Philippe Ridet,  Tobia Antonio ou l’enfant de la discorde, Le Monde, 1° Marzo 2016; Olivier Tosseri, Réfugiés: Rome s’inquiète de nouvelles routes migratoires, Les Echos, 28 Febbraio 2016; Rts.ch, Corridor humanitaire en Italie pour accueillir des réfugiés syriens, 1° Marzo 2016; Lorenzo Totaro, Flavia Rotondi, Italian Villages Welcome Refugees to Avoid Oblivion, Bloomberg Business, 1° Marzo 2016; James Politi,  Oil collpase brake on Italy’s manufacturers, Financial Times, 28 Febbraio 2016; Gavin Jones,  La croissance italienne un peu plus faible que prévu en 2015, Reuters, 1° Marzo 2016; Deutsche Welle, Italy logs record income from npaid tax recovery, 1° Marzo 2016; Katie Sola,  Six Challenges Starbucks Must Address To Succeed In Italy, Forbes, 1° Marzo 2016.

©Futuro Europa®

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