Severino, una Legge che fa acqua

La legge Severino è nella pratica svuotata di ogni efficacia. Se ne parlò molto in occasione della decadenza di Silvio Berlusconi dalla carica di Senatore, a seguito della condanna definitiva per frode fiscale. Per il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nessuna cacciata, sono rimasti dove sono. Viene da chiedersi, quindi, a cosa serve una legge che ormai non viene più applicata? Il Parlamento dovrà prenderne atto e, possibilmente, modificarla anche perché finora non è servita a ridare credibilità alla classe politica.

La Severino prevede che gli amministratori locali, quindi anche sindaci e governatori, decadano dalla carica in caso di condanna in primo grado. Per quanto riguarda i parlamentari, invece, la decadenza diventa esecutiva solo in caso di condanna definitiva. De Magistris aveva subito una condanna in primo grado, poi è stato assolto lo scorso novembre. De Luca si è candidato alla guida della Regione Campania nonostante la condanna del tribunale e prima di nominare la sua giunta ha dovuto attendere la pronuncia del Tribunale di Napoli. Ricorsi, sospensioni, reintegri, pronunce del Tar, fino alla Corte Costituzionale. Insomma per loro due, grazie ai ricorsi vari, la Severino non è costata la carica.

La norma che porta il nome dell’ex Guardasigilli del governo Monti, Paola Severino, è nata con l’intento di moralizzare le vedute, piuttosto ampie, dei politici. In buona sostanza, la legge doveva servire a far crollare dallo scranno chiunque subisse una condanna. Non proprio chiunque, evidentemente, perché il sindaco napoletano e il collega presidente della Regione hanno avuto un destino diverso. A conti fatti, la Severino a cosa è servita? Sicuramente a far fuori l’ex Cav e una manciata di piccoli amministratori locali. Qualche dubbio, insomma, sulla sua reale efficacia resta. Lo scorso luglio, la pronuncia del Tribunale di Napoli che aveva accolto il ricorso di Vincenzo De Luca, scatenò diverse reazioni politiche. “La sentenza con cui il Tar della Campania ha reintegrato il governatore Vincenzo De Luca è una nuova conferma, dopo la vicenda analoga del sindaco de Magistris, che l’unica finalità della legge Severino era espellere il presidente Berlusconi”, aveva detto Mariastella Gelmini.

Il Parlamento potrebbe intervenire per cambiare questa legge che, così com’è, fa ormai acqua da tutte le parti. Se non dovessero occuparsene le Camere, non è escluso che ci possa pensare una pronuncia della Consulta. La Severino non è certo all’ordine del giorno, in una scena politica infuocata dal dibattito sulle unioni civili. Ma occorrerà metterci mano, prima o poi.

©Futuro Europa®

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