Italia delle Regioni

L’economia della conoscenza e del sapere sono i punti di forza dello sviluppo delle nostre città. Per lungo tempo la cultura è stata considerata un soggetto ancillare ma questo senso comune dominante per anni fortunatamente e finalmente sta venendo meno. E io credo debba essere coltivato questo superamento a partire dalla considerazione che nell’economia globale la competizione non è solo tra imprese ma anche tra territori e che si offro più possibilità di sviluppo, di lavoro e di crescita in territori che sono più densi di sapere, di conoscenza e di cultura. Più investi in cultura più arricchisci un territorio di una capacità attrattiva che riguarda anche investimenti lontanissimi dalla cultura stessa”. Lo ha detto il presidente Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino, intervenendo all’evento organizzato dall’Agis per festeggiare i 70 anni dell’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo. In sala a festeggiare il compleanno dell’Agis, anche il Ministro dei beni culturali e del turismo Dario Franceschini, Walter Veltroni, Gianni Letta, Sergio Escobar, Gianluigi Rondi, Silvia Costa, Carlo Bernaschi.

Fassino ha sottolineato quanto la cultura sia fattore costitutivo di un modello di sviluppo più ampio, tanto che oggi tutte le più importanti città del mondo hanno accresciuto i loro investimenti in questo settore. “Priorità di intervento, di investimento e azioni in ogni grande conurbazione urbana: dalle metropoli alle città più piccole”. “L’economia della conoscenza e del sapere sono un punto di forza che in un Paese come l’Italia è ancora più evidente e forte”, ha proseguito il presidente Anci evidenziando come questa condizione ponga il nostro Paese in contesto favorevole all’investimento culturale più di quanto non fosse nel passato.

Il sindaco di Torino ha poi evidenziato tre questioni fondamentali che si innestano in questo dibattito: approccio laico; risorse; normativa. “E’ manichea qualsiasi contrapposizione tra patrimonio culturale architettonico e la cultura sotto il profilo degli eventi,  ha proseguito Fassino. La cultura è un tutt’uno che tiene insieme diverse dimensioni e qualsiasi concezione snobistica non fa i conti con il fatto che oggi c’è una domanda di cultura tale che si deve essere capaci di fornire un’offerta a tutto tondo”.

In merito al tema delle risorse, “è fondamentale mettere in atto strategie che consentano di massimizzare l’utilizzo di risorse promuovendo partnership pubblico-privato che poggino su un quadro normativo e fiscale di riferimento, cosa che oggi spesso non c’è. Un grande sforzo culturale – ha evidenziato Fassino – non può essere affrontato solo da risorse pubbliche, quando queste sono in ogni caso in diminuzione, quindi la costruzione di una partnership è fondamentale e richiede la predisposizione di una armatura normativa e di un sistema di incentivazione e fiscalizzazione funzionale”.

E proprio la necessità di norme al passo coi tempi sono state il fulcro della parte finale dell’intervento del presidente Anci. “Oggi lavoriamo in un mercato globale, quindi il tema annoso della tutela e difesa delle specificità culturali, della contraffazione e dei diritti autore è stata ed è tutt’ora figlia di normativa fatta quando il mercato era nazionale e il mondo era retto da economie protezionistiche. Oggi viviamo in un mondo in cui tutto è aperto e quindi abbiamo bisogno di un apparato di tutela, valorizzazione e sostegno adeguato e su questo siamo molto in ritardo”.

Infine,  il presidente Anci ha toccato il tema del rapporto tra investimento culturale e formazione sai degli operatori culturali sia del fare impresa culturale; tema per il quale “è importante mettere in campo una  politica della formazione a tutto tondo capace di sostenere questa strategia”.

Conferenza dell’ONU sul Clima di Parigi. Bruno Valentini, sindaco di Siena e delegato di Anci nazionale per l’Ambiente: i sindaci contribuiscono al miglioramento del clima.  “Il mondo intero attende con ansia che i rappresentanti istituzionali dei popoli della Terra riescano a trovare un’intesa per azioni concrete e pianificate per contenere l’inquinamento ed il surriscaldamento del pianeta. Abbiamo bisogno, infatti, di  mettere in atto una decisa inversione di tendenza che riesca a scongiurare aumenti della temperatura di tale misura da provocare sconvolgimenti sulla vita umana, sulle precipitazioni atmosferiche, sulla coltivazione dei campi, sui livelli di mari ed oceani. Ci sono le condizioni economiche e politiche per una grande azione di responsabilità collettiva che contemperi le aspettative dei Paesi industrializzati e di quelli in via di sviluppo, nel nome del superiore interesse delle future generazioni”. Lo ha detto Bruno Valentini, sindaco di Siena e delegato di Anci nazionale per l’Ambiente, che ha partecipato ai lavori di Cop21, la Conferenza mondiale sui cambiamenti climatici in corso di svolgimento a Parigi, che si concluderà venerdì 11.

“’La natura non ha bisogno dell’uomo, ma l’uomo ha bisogno della natura’ si legge sulle pareti della Metropolitana di Parigi e l’opinione pubblica internazionale pretende un’agenda di impegni seri e verificabili, con l’individuazione delle risorse necessarie, da chi è preposto al monitoraggio ed alle eventuali sanzioni”, ha sottolineato Valentini ricordando che “l’Italia e l’Europa hanno portato alla Conferenza il contributo concreto di aver sostanzialmente rispettato gli impegni sulle riduzione delle emissioni, grazie all’efficientamento energetico ma anche al rallentamento delle economie per la grande crisi, oltre all’accordo già raggiunto nel nostro Continente del cosiddetto 40-27-27: meno 40% nelle emissioni di gas serra, quota vincolante di almeno il 27% di energia prodotta da fonti rinnovabili, ulteriore aumento (non vincolante) di almeno il 27% dell’efficienza energetica, da calcolare rispetto alle attuali proiezioni sul 2030”.

“Anche i sindaci – ha ribadito il delegato Anci all’Ambiente – contribuiscono a questo grande progetto, ponendo in essere politiche ambientali coerenti ed all’avanguardia. Su scala europea, il Patto dei Sindaci è stato sottoscritto in tante città relativamente al tema delle energie rinnovabili e della riduzione dell’emissione di gas serra”. “Adesso – ha concluso il sindaco Valentini – c’è bisogno di una visione più ampia, che riguardi le città di tutto il mondo ed ulteriori materie come i trasporti e la gestione dei rifiuti, per attuare dal basso le linee guida che i Governi concorderanno. I progetti di Smart City non consistono in cambiamenti solo estetici o di mera applicazione dell’innovazione tecnologica nelle città, bensì rendono possibile l’aspirazione ad uno sviluppo sostenibile, nelle materie della produzione energetica, della progettazione e della riqualificazione degli edifici, della mobilità elettrica, della riduzione nell’uso dei veicoli a motore, del contenimento della produzione dei rifiuti insieme all’aumento del loro recupero, della equilibrata gestione dei flussi turistici, e così via. I sindaci italiani sono pronti e chiedono adeguato sostegno normativo e finanziario per questi progetti”.

©Futuro Europa®

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