Fondi UE ai trasporti, 1.3mld per il Sud Italia

Solo pochi giorni fa le forti alluvioni che hanno colpito con violenza la Calabria, devastando la linea ferroviaria e la strada statale jonica Reggio-Taranto, avevano scatenato feroci polemiche circa il trattamento da “serie B” delle regioni del meridione da parte delle istituzioni nazionali. Tuttavia, i lavori di intervento sono stati avviati prontamente, con un’azione coordinata tra la prefettura di Reggio Calabria, il dipartimento nazionale della Protezione Civile e gli altri corpi di emergenza. La situazione è tutt’altro che risolta, ma quantomeno sta avendo la risonanza che merita.

Il tema dei trasporti al Sud Italia è da sempre fonte di aspre polemiche, a causa di infiltrazioni criminali e di una mancata azione preventiva, con scarsi interventi di miglioramento delle infrastrutture di viabilità. A favore di una rinascita del territorio, lo scorso 6 novembre è stato presentato a Napoli il Programma Operativo Nazionale Infrastrutture e Reti del Ministero dei Trasporti, finanziato dai fondi strutturali europei 2014-2020. A presiedere l’evento il ministro Graziano Del Rio, insieme al Commissario europeo per le Politiche Regionali, Corina Cretu.

Il PON prevede l’investimento di 1.3 miliardi di euro dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), a cui si aggiungono 500 milioni dal Fondo di rotazione nazionale. L’obiettivo è di concentrare azioni di risanamento dei sistemi ferroviari, marittimi e aeroportuali di cinque regioni del meridione: Campania, Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia (quadrante orientale e quadrante occidentale). Particolare attenzione sarà rivolta all’implementazione della direttrice ferroviaria Messina-Catania-Palermo, l’adeguamento della linea tirrenica, lo sviluppo del Polo logistico di Gioia Tauro, la connessione del porto di Augusta con la rete ferroviaria nazionale, i collegamenti ai nodi portuali del triangolo Bari-Brindisi-Taranto e lo sviluppo delle connessioni intermodali tra i porti di Napoli e Salerno e gli interporti di Nola e Marcianise.

Il commissario Cretu ha espresso l’impegno dell’Europa nel sostenere le necessità del Mezzogiorno: «Una migliore connettività è necessaria per un paese come l’Italia», ha dichiarato, contando sul PON Infrastrutture e Reti per garantire maggiore sostenibilità e competitività alla rete di trasporti. Il progetto prevede infatti l’attuazione del riequilibrio modale, attraverso il decongestionamento delle aree metropolitane e del sistema autostradale; l’obiettivo più a lungo termine consisterà nel realizzare gradualmente una interconnessione efficiente tra reti di trasporto locali e regionali, da un lato, e tra il sistema di viabilità nazionale e le cosiddette reti TEN-T trans-europee, così da favorire gli scambi economici nel circuito euro-mediterraneo.

Corina Cretu ha inoltre sottolineato la necessità di affrontare con tempestività un eventuale completamento della precedente programmazione 2007-2013 da parte dell’Italia, che finora ha sfruttato solo l’82% dei fondi ma ha tempo fino al prossimo 31 dicembre per tentare di non perdere la restate parte. Il commissario si dichiara dunque pronto, insieme all’intera Commissione, ad abbracciare questa sfida: «Solo due mesi a disposizione, ma siamo pronti ad aiutarvi. Spesso il Sud Italia non è riuscito a sfruttare le occasioni offerte dai fondi europei, ma nessun popolo è schiavo in eterno del proprio passato».

Tale linea di investimenti si inserisce nel quadro più ampio del Meccanismo per Collegare l’Europa (Connecting Europe Facility, CEF), il programma della Commissione che invita a presentare proposte per investimenti chiave nel settore dei trasporti. Con circa 7.6 miliardi di euro di budget, il CEF vuole incrementare la crescita economica e i posti di lavoro, puntando soprattutto a valorizzare proposte sui trasporti innovativi, tra i quali sistemi intelligenti di gestione del traffico come ERTMS (su rotaia), SESAR (aerei) e RIS (mari e fiumi).

©Futuro Europa®

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