Rassegna stampa estera

Leggendo la stampa estera questa settimana si ha l’impressione di vivere in un Italia bipolare: da una parte abbiamo un Paese vivace, alla ricerca di nuovi mercati e investimenti, come vediamo dall’ampio spazio dato dai media all’avvicinamento con l’Iran, con l’Azerbaigian, con l’Armenia (quando si parla di affari la diplomazia a volte scivola visti i cattivi rapporti tra Armeni e Azeri) pronto a dare il suo contributo nel risolvere i problemi più spinosi che animano la scena Internazionale, come risulta dalle parole del Premier intervistato più volte da stampa e televisione americana durante il suo passaggio da New York; dall’altra viene fuori un Paese micragnoso, dove la lite spiccia la fa da padrona,  e dove la politica si risolve in ripicche che non portano da nessuna parte, Calderoli e Marino ne sono due emblematici esempi. Questo bipolarismo non fa proprio bene alla nostra immagine. Se non riusciamo a gestire le cose di casa nostra, come possiamo ambire a dare consigli agli altri?

La liberté ha scelto un titolo molto significativo per introdurre il suo articolo sull’increscioso incidente diplomatico avvenuto tra il nostro Primo Cittadino Ignazio Marino e il Santo Padre: Le torchon brule-t-il entre le maire de Rome et le Pape?  (Si è ai ferri corti tra il Sindaco di Roma e il Papa?). Nell’articolo si sottolinea come Papa Francesco sia uscito dalla sua “abituale prudenza” per criticare, neanche tanto velatamente, il Sindaco Marino. Viene ripercorsa la storia del “raffreddamento” sempre più evidente tra il Sindaco e il Vescovo di Roma. Si racconta della “bufera che Marino aveva fatto scatenare la scorsa estate quando aveva scelto di rimanere negli Stati Uniti in pieno scandalo funerale Casamonica “(…) sottolineando che “ l nuovo viaggio negli Stati Uniti è stato interpretato dai suoi concittadini come un’ulteriore tentativo di sottrarsi alle sue responsabilità”.  Ma, ricorda La Liberté,  il primo segno di tensione arriva dallo scontento causato in Vaticano da Marino nell’Ottobre del 2014 quando, con il solito “tempismo”, in pieno Sinodo sulla Famiglia, il Sindaco telefona in Vaticano chiedendo di parlare con il Papa per annunciargli che avrebbe “riconosciuto i matrimoni omosessuali contratti all’estero”. Chi ha assistito alla reazione del Santo Padre afferma senza con certezza che questa è stata “di grande fastidio”, con un’esclamazione che dice tutto: Ci prende in giro!

Altra questione spinosa che non ci ha messo proprio in buona luce è l’approvazione della riforma del Senato. Che il suo percorso non sarebbe stato in discesa lo sapevano tutti, ma gli 82 milioni di emendamenti presentati da Calderoli per la Lega Nord hanno fatto sorridere (se non ridere) il Mondo. Scrivono su Ouest-France: “La riforma, è vero, ha raggiunto Martedì una tappa decisiva grazie alla decisione del Presidente del Senato, Pietro Grasso, di dichiarare ‘irricevibili’ decine di milioni di emendamenti presentati dal Partito anti euro e anti immigrati Lega Nord. Il caso aveva fatto molto rumore la settimana precedente: ‘a un minuto per emendamento per leggere e capire, avrei dovuto passarci 17 anni’, ha spiegato Grasso, la cui decisione è definitiva.” Per Ouest France, anche se controversa e non proprio perfetta, la fine di questa odissea non può che gettare luce positiva sul nostro Paese sia per il fatto che sia riuscito a concludere una vera rivoluzione politica nel sistema legislativo italiano che forse porterà un po’ più di stabilità nei Governi, sia per rafforzare la nostra credibilità in Europa.

Hanno suscitato molto interesse le dichiarazioni di Matteo Renzi sulla Russia. Deborah Palla sul Wall Street Journal scrive: “il Primo Ministro italiano Matteo Renzi ha chiesto che la Russia venisse coinvolta in qualsiasi soluzioni si cerchi per la Siria e ha criticato la resistenza dei Paesi dell’Europa dell’Est nei confronti di una forte risposta europea alla spirale innescata dalla crisi dei migranti. Il giorno dopo l’incontro-scontro tra il Presidente Obama e il Presidente russo Vladimir Putin sulla Siria, Renzi ha sostenuto in un’intervista rilasciata al Wall Street Journal Martedì, che la Russia è fondamentale per la soluzione di quel conflitto (…) Facendo un parallelo con la Libia degli ultimi anni, il Primo Ministro quarantenne ha affermato che la Russia è la chiave per qualsiasi risoluzione definitiva della crisi siriana per garantire la stabilità a lungo termine del Paese.”  Lo stesso taglio è stato dato all’articolo scritto per Bloomberg da John Micklethwai, John Follain e John Fraher Worls Leaders Must Bring Russia Back From the Cold, Renzi Says.

Grande risalto alle parole di Renzi sono state date dalla Pravda che ha sottolineato più volte quanto il “Primo Ministro italiano Matteo Renzi spingesse per rafforzare il dialogo con la Federazione Russa”. “Crede che sia necessario mettere fine al congelamento diplomatico con la Russia. Per il politico italiano, la Russia gioca un ruolo cruciale nel risolvere problemi di caratura internazionale, Siria inclusa. Ha anche detto che la Federazione Russa è ‘un grande Paese’, con una storia importante e un grandioso futuro. Immaginare un futuro senza la Russia sarebbe uno sbaglio’.”

Lo sguardo dell’Italia è rivolto decisamente ad Est anche per quanto riguarda business e investimenti.  Christopher Coats su Forbes racconta dell’ulteriore passo fatto dall’Italia per espandere il suo peso energetico nel Mediterraneo siglando un Memorandum di cooperazione con l’Azerbaijan che vedrebbe il suo gas naturale trasportato attraverso le infrastrutture esistenti appartenenti alla Snam.” Coats ci ricorda che la chiusura dell’approvvigionamento di gas russo dall’Ucraina nel 2009 ha fatto si che l’Europa si concentrasse a diversificare le opzioni di approvvigionamento di gas naturale, così come il proseguimento dello studio di fattibilità della pipeline del Sud. Per quanto riguarda il Memorandum questo include “scambi tecnici riguardanti la costruzione e il funzionamento di mezzi di trasporto adeguati.”

Ce ne è anche per la piccola Armenia con la quale l’Italia ha riaffermato le buone relazioni in occasione dell’incontro tra Renzi e il Presidente Sargsyan a New York. Come riporta ArmenPress, oltre ad aver ricordato che l’Italia è il secondo partner commerciale dell’Armenia , il Presidente ha accolto con grande favore “l’equilibrato approccio mostrato dal nostro Paese nei confronti della crisi del Nogorno Karabakh”, sottolineando l’importanza per l’Armenia di questo comportamento.

Dalla Press TV al Teheran Times passando per Al Bawaba, moltissimi media regionali hanno dato ampio spazio alle dichiarazioni di Rouhani che ha praticamente dato il via libera alle nostre imprese ad investire in Iran grazie  ad una cooperazione mai del tutto interrotta e che ha permesso di trovare sul terreno infrastrutture già esistenti. Il piano di sviluppo previsto ha un valore enorme, stimato a 185 miliardi di dollari nell’Iran post-sanzioni.  Scrive Sounak Mukhopadhyay sull’International Business Times che dopo il controverso accordo per il nucleare “l’Iran sta cercando di rinverdire le sue relazioni con l’Occidente per essere pronto a riprendere ogni rapporto appena le sanzioni saranno tolte. Rouhani ha detto che Iran e Italia dovranno prendere ‘misure concrete’ per garantire maggiore cooperazione tra i due Paesi. Rouhani ha anche detto al Primo Ministro italiano che avrebbe voluto vedere l’Italia investire in Iran, precisando che Roma dovrebbe concentrarsi sulla produzione congiunta di beni per uso domestico e per esportazione”. Di carne sul fuoco ce ne è. Cerchiamo di non bruciarla.

Carh.ch per La Liberté, Le torchon brule-t-il entre le maire de Romee t le pape?, 28 Settembre 2015; Ouest France, Italie. Au Sénat, 17 ans pour lire tous les amendements, c’est trop, 29 Settembre 2015; Deborah Ball, Italy Prime Minister Renzi Calls for Russia to be Part of Solutions to Syria Crisis, The Wall Street Journal, 29 Settembre 2015; John Micklethwai, John Follain e John Fraher, Worls Leaders Must Bring Russia Back From the Cold, Renzi Says, Bloomberg Business, 29 Settembre 2015; Pravda, Italian PM considers Russia a great country, 29 Settembre 2015; Jeremy Corbin, Italy Opens Infra Door to Azerbaijani Gas, Gateway to Europe, Forbes, 29 Settembre 2015; ArmenPress,  Italy, as EU leading country, is an important partner to Armenia, 29 Settembre 2015; Daniel J. Graeber, Italy to go into business with Iran’s energy sector, AlBabwa business, 28 Settembre 2015; PressTV, Iran favors Italy for post-sanction return, 28 Settembre 2015; Teheran Times economic desk, Italy t dispatch large trade delegation to Iran soon: PM;  29 Settembre 2015; Sounak Mukhopadhyay, Iran Wants To Start ‘New Chapter’ Of Cooperation With Italy In Post-Sanctions Era: Rouhani, International Business Times, 28 Settembre 2015.

©Futuro Europa®

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