Conferenza internazionale dei Ministri della Cultura

Milano – Si è appena conclusa ad EXPO 2015 la Conferenza internazionale dei Ministri della Cultura: “Cultura strumento di dialogo tra i popoli”. E quale scenario migliore per ospitare una Conferenza di una simile portata se non un’Esposizione Internazionale e, per di più, organizzata in Italia? “EXPO Milano 2015” che si configura come: “casa di tutti i popoli, evento dalla forte vocazione educativa, in cui la funzione strategica della cultura risalta evidente”, secondo le parole di Giuseppe Sala, Commissario Unico delegato dal Governo per EXPO 2015.

Al centro della Conferenza, a cui sono stati invitati i Ministri della Cultura dei Paesi presenti ad EXPO, oltre ai rappresentanti di UNESCO, di UnWTO, Parlamento Europeo, Consiglio d’Europa e Iccrom la tutela e la protezione del patrimonio culturale colpito dalle catastrofi naturali o che si trova in aree di crisi. La soluzione individuata: una task-force internazionale per difendere il patrimonio artistico e culturale del mondo, i cosiddetti “Caschi blu”.

A Milano, per due giorni, si sono riuniti i Ministri degli 83 Paesi convenuti all’Esposizione Universale di Milano, insieme al Presidente del Consiglio, Renzi e al Ministro dei Beni Culturali italiano, Dario Franceschini. “La cultura è un fattore di crescita e sviluppo – questi sono i termini con cui si esprime Renzi alla Conferenza – EXPO è la vetrina delle cose più belle che l’Italia può esprimere, ma si deve andare oltre”. Si è unito alla proposta del Ministro Franceschini della task-force, cioè del “Caschi blu della cultura”: iniziativa importante e diventata non più differibile anche a seguito delle vicende di “Palmyra”, in Siria, provocate dall’Isis, di altre analoghe o di catastrofi naturali, come quelle che si sono avute in Nepal, che hanno contribuito a fermare l’attenzione di tutti e di ciascuno sulle ricchezze culturali dei popoli, che rappresentano la loro memoria storica, ma, non solo, la loro identità e appartengono a tutta l’umanità.

“Occorre andare oltre la barbarie – prosegue Renzi – il primo valore di una Nazione non è il business, ma la cultura che è un valore permanente”. “La cultura è un fattore di sviluppo economico, ma soprattutto è la carta d’identità di un Paese” e ha colto l’occasione, il Presidente del Consiglio italiano, per parlare del piano per il lavoro varato dall’Italia, che consentirà, nei prossimi anni, di combattere la disoccupazione giovanile, con nuove possibilità di lavoro, che si creeranno proprio nell’ambito della cultura, a iniziare dagli insegnanti assunti fino ad arrivare alla creazione di nuovi posti di lavoro nei Musei: “salverà l’Italia”, ma non solo, “salverà anche il mondo”. Per Franceschini: “la cultura è cibo per la mente ma anche strumento di dialogo tra i popoli”, “la Scala e il Cenacolo non sono solo un patrimonio italiano, ma dell’intera umanità, sono valori comuni ed universali” questo è il motivo per cui “l’intera comunità internazionale ha il dovere di mobilitarsi per proteggerli” a queste parole di Franceschini si unisce la direttrice generale dell’UNESCO, Irina Bukova: “gli attacchi contro la cultura sono crimini contro l’umanità”. La Bukova chiede di utilizzare i “caschi blu anche per la cultura”, di includere nelle missioni di pace dell’ONU anche la protezione dei beni culturali di quel Paese, come avvenuto in Mali “dove sono stati ricostruiti dall’UNESCO beni culturali deliberatamente distrutti”.

I lavori di questa Conferenza internazionale si sono conclusi con l’approvazione e firma di una dichiarazione congiunta, la “Dichiarazione di Milano”: “i Ministri esprimono la loro più ferma condanna all’uso della violenza contro il patrimonio culturale mondiale ed esortano al rispetto ed alla tolleranza reciproca quali strumenti idonei al dialogo tra in popoli. Essi esprimono – così continua la Dichiarazione di Milano – la loro solidarietà alla Nazioni colpite da catastrofi naturali. Per questo esortano la comunità internazionale ad adoperarsi per la salvaguardia ed il recupero dei beni culturali”.

I Ministri della Cultura rivolgono un appello alla Nazioni Unite e all’UNESCO affinché i principi del dialogo tra culture, il rafforzamento della tolleranza ed il rispetti reciproco tra i popoli e culture diverse siano mantenute al centro dell’azione della comunità internazionale”. “Si tratta di un lavoro comune da fare – commenta il Ministro Franceschini – l’eredità di questa Conferenza resterà per molto tempo e, per una volta, come Italia, dovremmo essere orgogliosi di averlo organizzato. Se c’è stata una partecipazione così vasta – prosegue il nostro Ministro – è perché, fuori dai confini nazionali, il ruolo dell’Italia, nella cultura, è riconosciuto molto di più di quanto non lo sia nel nostro Paese. Non solo per il suo immenso patrimonio culturale, ma, anche, per le straordinarie professionalità nei settori della ricerca, dello studio, della tutela delle professioni legate al patrimonio”. E, come italiani, dovremmo essere consapevoli ed orgogliosi di questo primato.

©Futuro Europa®

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