Presidenziali Polonia, Duda “erede spirituale” di Kaczynski?

Il candidato euroscettico del Partito Diritto e Giustizia ha destato grande stupore arrivando in testa al primo turno delle Presidenziali polacche, superando il Presidente uscente Bronislaw Komorovski.

Battuto da Komolowski alle elezioni presidenziali del 2010 dove sperava succedere a suo fratello Lech, morto tragicamente in un incidente aereo a Smolensk (Russia) nel 2010, Jaroslaw Kaczynski, capo del Partito euroscettico polacco Diritto e Giustizia (PiS) forse riuscirà ad ottenere la rivincita per procura. Nello stupore generale, Kaczinski aveva deciso lo scorso autunno di non lanciarsi nella corsa presidenziale lasciando così il suo posto al suo delfino, il quarantacinquenne  Andrzej Duda,  arrivato in testa l’altra domenica al primo turno elettorale. Con il 34,8% dei voti, colui che fino a quel momento non era che un eurodeputato semi sconosciuto in Polonia, ha superato il Presidente uscente, il liberale Bronislaw Komorovski (32,2%) e l’altrettanto stravagante candidato Pawel Kuliz (20,3%), famoso cantante rock polacco. Il secondo turno, che si svolgerà il 24 Maggio, si preannuncia molto serrato. Il Capo di Stato che i sondaggi vedevano con dieci punti percentuali in più del suo principale avversario, tanto da prendere in considerazione una vittoria a l primo turno, ha riconosciuto che questo risultato andava preso come un serio campanello d’allarme non solo per lui, ma anche per i suoi amici della Piattaforma civica (PO) così come per il Governo di Ewa Kopacz che lo scorso Novembre ha sostituito Donald Tusk, diventato Presidente del Consiglio Europeo. Le elezioni politiche del prossimo autunno non saranno semplici. Il Primo Ministro ha in mano i poteri essenziali, ma il Presidente, comandante in capo delle Forze Armate, ha l’ultima parola per ciò che riguarda la politica estera e può rifiutarsi di promulgare le leggi.

Ma chi è Andrzej Duda? Giurista conservatore, è un ex collaboratore del defunto Presidente Lech Kaczynski, lanciato nell’arena politica dal fratello gemello di quest’ultimo, Jaroslaw. Originario di Cracovia, corista e boy scout durante la sua infanzia, si è laureato in Giurisprudenza nel 1996 all’Università Jagellonica della sua città. Quando il Partito Diritto e Giustizia prende il potere nel 2006, diventa vice Ministro della Giustizia, carica che lascia nel 2008 per diventare stretto collaboratore del presidente Kaczynski. Eletto nel 2011 deputato del PiS di Jaroslaw Kaczynski, ottiene lo scorso anno, sempre per il PiS, un mandato al Parlamento Europeo. Duda, che si sente “erede spirituale” del Presidente scomparso, non è conosciuto dal grande pubblico quando Jaroslaw Kaczynski lo designa candidato alla Presidenza della Repubblica come rappresentante dell’opposizione alla Piattaforma Civica (PO, liberali) che governa il Paese da otto anni. Nella sua campagna elettorale, Duda ha promesso ai polacchi grandi vantaggi sociali: esenzioni fiscali, soprattutto per le famiglie numerose, promozione del lavoro, abbassamento dell’età pensionabile che il Governo liberale aveva portato a 67 anni. A soli cinque giorni dalle elezioni è riuscito ad ottenere il sostegno di Solidarnosc. Radoslaw Markowski, politologo dell’Accademia polacca delle Scienze, ha detto che “le sue promesse vanno molto oltre le competenze del presidenze e le sue proposte economiche potrebbero mandare in rovina anche il bilancio tedesco”. In politica estera Duda vuole rafforzare i legami con la Nato, ma è assolutamente contrario all’adozione da parte del suo Paese dell’Euro, almeno fino a che la Polonia non raggiunge “il livello di vita dei tedeschi o degli olandesi”. Fervente cattolico, Andrzej Duda ha severamente condannato la Convenzione Europea sulla violenza domestica e le fecondazione in vitro, appoggiate dal Presidente uscente Komorowski, ma denunciate dalla potente Chiesa Cattolica polacca. E’ favorevole ad un emendamento della Costituzione che permetterebbe di attuare dei referendum vincolanti in caso di raccolta di un milione di firme a favore di quella consultazione. Duda è sposato con una maestra, e padre di una bambina. Suo suocero è lo scrittore, poeta e critico letterario polacco Julian Korhauser.

Duda “candidato sorpresa” del primo turno. Ma grande sorpresa ha destato anche il risultato del candidato rockettaro contestatore Pawel Kukiz, arrivato terzo con il 20,5% delle preferenze. Questo porta a porre due domande: Kukiz chiederà ai suoi di votare per uno dei due candidati? Se si, per chi? Questi risultati hanno indubbiamente preso di sorpresa i sondaggisti polacchi e gli analisti superato lo shock iniziale accusano lo staff del Presidente uscente di aver portato avanti una campagna elettorale senza mordente, sottovalutando i competitor. Molti vedono in questo risultato la messa in  discussione 25 anni di conquiste troppo “liberali” e non sufficientemente “sociali”. Quello che è certo è che il secondo turno sarà esplosivo. Se Komorowski ha promesso nei prossimi giorni di presentare delle proposte per  “i delusi che spettano dei cambiamenti più rapidi, una modernizzazione più veloce del Paese”, Duda è stato accolto con lo slogan “vinceremo!”, anche se è cosciente della “dura lotta che lo aspetta”, nonostante veda la vittoria alla fine di questa salita. Il suo obbiettivo  è “rinnovare” la Polonia, “primo passo per riuscirci è cambiare la presidenza”, ha puntualizzato chiamando all’unità nazionale per la sua candidatura.  I principali quotidiani polacchi hanno dato la colpa al Presidente uscente per questi risultati, ritenuto troppo lontano dalla gente in questa campagna elettorale e per non aver spiegato ai suoi elettori “perché” avrebbe dovuto tornare a Palazzo. La Gazeta Wyborcza , che ha sempre sostenuto il Presidente uscente, ha scritto che “l’uomo gioviale, vecchio stile, ma buon comunicatore si è trasformato in sovrano che dispensa discorsi accompagnato da un seguito di marmi e uniformi”.  Il Direttore del giornale ha scritto un editoriale al vetriolo, Peccato per la Polonia!, nel quale mette in guardia contro il ritorno del PiS di Kaczynski al potere. Ricorda il Governo 2005-2007, “l’onnipotenza dei servizi speciali, le provocazioni poliziesche, le telecamere montate negli studi medici” e “uno Stato fatto di sospetto e paura”. Gli esperti sostengono che se Duda diventasse Presidente, il suo Partito vedrebbe aumentare le possibilità di vittoria alle politiche. Anche il quotidiano conservatore  Rzeczpospolita afferma che Komorowski era stato “sotterrato dalla sua campagna, incredibilmente spenta, pigra e senza mordente”.

Lo scarto tra i due candidati al ballottaggio è minimo. Domenica prossima sapremo se la novità vincerà sulla certezza.

©Futuro Europa®

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