Riti pasquali

Questa settimana in tutta Italia e anche in molti paesi del mondo, vengono riproposti i riti della Settimana Santa. Sono rivisitazioni più o meno cruente, del grande sacrificio del Figlio di Dio. Ne sono molto affascinata e al tempo stesso inorridita, perché non amo una religione basata sulla punizione e sul timore, sia questo di Dio o di altri.

Ma tant’è: da secoli ogni Settimana Santa che si rispetti ha i suoi riti. Per esempio, nella penisola Sorrentina, tra il Giovedì e il Venerdì santi, sono circa 20 le Processioni che percorrono le strade dei sei comuni della costiera da Meta a Massa Lubrense. Il compito di organizzare questi cortei sacri, spetta alle numerose confraternite che da secoli ripropongono il messaggio evangelico dell’amore e della carità verso il prossimo. E qui il primo punto di domanda. Qual è il messaggio evangelico di questa violenza? A me sfugge.

A Sorrento, in particolare, sono due le manifestazioni che si svolgono il Venerdì Santo. Una si svolge nel cuore della notte tra il Giovedì ed il Venerdì, l’altra la sera del “Sacro di’ funereo“. E già il nome promette. La prima, detta La Processione Bianca, per il colore delle vesti che indossano i partecipanti che sfilano nascondendo il proprio sembiante sotto il tradizionale cappuccio, ha il significato nella tradizione popolare di rappresentare l’uscita della Madonna alla ricerca del Figlio catturato e condannato a morte. E quindi c’è la povera donna in lacrime che vaga cercandolo, scortata da confratelli che portano, ciascuno, i simboli della futura conclusione: il martello, i chiodi, lo straccio, insomma tutto il kit del bravo crocifissore. La processione rientra mesta alle prime luci dell’alba di quello che poi è il Venerdì Santo o Venerdì di passione. La processione nera, ancora più imponente, si riallaccia alla processione bianca perché è la conclusione di tante ricerche: la Madonna ha trovato il figlio, ma egli è crocifisso sul Calvario.

Questi riti richiamano tantissime persone e sono davvero suggestivi. Molto bene organizzati, con una colonna sonora agghiacciante, calamitano l’attenzione di stranieri e residenti. Perché è provato che agli spettatori, sia che essi assistano a una corrida o a un gran prix, piace il sangue. Buona Pasqua.

©Futuro Europa®

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