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Green Economy, Appennini ‘culla’ di start up – Rigenerazione, riqualificazione, valorizzazione, sostenibilitá. Sono queste le parole chiave di ‘ReStartApp’ (restartapp.it), il primo acceleratore di impresa per il rilancio e la rivitalizzazione del territorio appenninico promosso dalla Fondazione Edoardo Garrone (fondazionegarrone.it) che presenta la seconda edizione del campus riservato a giovani aspiranti imprenditori. Obiettivo del progetto, un vero e proprio incubatore d’impresa per il rilancio dell’economia appenninica, è permettere l’espressione delle risorse attualizzando mestieri della tradizione per consentire a terre abbandonate di ritornare a vivere e a produrre beni e opportunitá. I tre progetti vincitori della prima edizione di ‘ReStartApp’ sono un birrificio agricolo per la produzione di birra a ‘km zero’ nel savonese, un’impresa agricola incentrata sull’alta qualitá impegnata nella ricerca di processi produttivi a basso fabbisogno energetico e un centro di produzione ecosostenibile che si propone di creare una ‘Social Valley’ nel cuore dell’Appennino reatino.

Agricoltura italiana sempre più sostenibile – “L’agricoltura italiana fa sempre meno ricorso ai fertilizzanti. L’Istat conferma che nel 2013 la distribuzione sul territorio di questi prodotti è scesa del 13,4% rispetto all’anno precedente, in linea con la flessione in atto nel nostro Paese negli ultimi 10 anni.” Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, commentando i dati Istat sulla distribuzione per uso agricolo dei fertilizzanti e dei fitosanitari. “La sostenibilitá ambientale, soprattutto nel settore agricolo, è un obiettivo prioritario, non a caso si intreccerá anche con i grandi temi che costituiranno l’ossatura di Expo”, ha detto Martina. “”L’Italia proporrá le sue tecnologie, le migliori pratiche produttive e piú in generale un modello agricolo che fa della sostenibilitá un fattore di distintivitá. Fino al 2020 abbiamo 3,5 miliardi di euro della nuova programmazione dei fondi europei per stimolare investimenti legati alla sostenibilitá. Sono stati previsti tra questi 1,5 miliardi di euro per favorire la crescita del biologico, tenendo presente che in Italia un ettaro su dieci è coltivato con pratiche bio. Abbiamo un sistema agricolo che guarda al futuro e lo fa abbassando l’impatto sull’ambiente, basti pensare solo che emettiamo il 35% di gas serra in meno della media Ue”.

Amianto, in bozza Dl Ambiente, programma straordinario bonifica  – Un “Programma di finanziamento straordinario per l’amianto per il periodo 2015-2035” per “concorrere alla tutela e alla salvaguardia della salute e dell’ambiente”. E’ quanto viene previsto dalla bozza del decreto Ambiente. Questo Programma – si legge nella relazione illustrativa al provvedimento – intende “attraverso misure straordinarie promuovere e sostenere la bonifica dei beni e delle aree contenenti amianto”; si aggiunge al ‘Piano Amianto’ giá esistente e “consente ai presidenti delle Regioni, in qualitá di commissari straordinari del governo, di contrarre mutui per finanziare interventi di bonifica dall’amianto”. La copertura delle rate di ammortamento dei mutui, per il triennio 2015-2017, è pari a circa 5 milioni di euro annui ed è assicurata dalle risorse stanziate dalla Legge di Stabilitá 2015 in fondo speciale del ministero dell’Ambiente. C’è spazio anche per un “Programma di finanziamento straordinario per la mitigazione del rischio idrogeologico con particolare riferimento alle aree metropolitane per il periodo 2015-2045”. E’ previsto “l’impegno di complessivi 1,3 miliardi a valere sulle risorse dello Stato, delle Regioni e dell’istituto finanziatore e di eventuali soggetti privati”. Vengono previste anche risorse per 10 milioni per il 2015 per la rimozione e la demolizione da parte dei comuni di opere ed immobili realizzati abusivamente nelle aree classificate a rischio idrogeologico elevato o molto elevato. Infine il decreto autorizza, entro il 30 giugno 2015, il ministro dell’Ambiente a stipulare una “transazione” con la societá Syndial spa per la bonifica e la riparazione del danno ambientale nel sito inquinato di interesse nazionale di Pieve Vergonte.

Biocarburanti: agricoltori contro decisione Ue –  Gli agricoltori e le cooperative dell’Ue, uniti nel Copa e Cogeca, si scagliano contro la proposta della Commissione europea di limitare l’utilizzo di biocarburanti derivati da colture agricole, che ritengono “fondamentali per la produzione di mangimi, energia, ma anche l’ambiente e l’occupazione”. “Abbiamo realizzato – afferma il Segretario generale del Copa-Cogeca, Pekka Pesonen – enormi investimenti nel settore, sulla base degli impegni assunti nel 2009 dall’Ue per incoraggiare l’utilizzo di biocarburanti derivati da colture agricole nei trasporti e affinchè, entro il 2020, almeno il 10% dei combustibili utilizzati provenga da fonti energetiche rinnovabili. Ciò è estremamente vantaggioso per la crescita e l’occupazione nelle zone rurali”. Ora la Commissione europea – spiega Pesonen – ci ha voltato le spalle e ha proposto di dimezzare questo limite senza nessun parere scientifico chiaro per sostenerne la scelta, con la conseguenza che ci troviamo senza nessun impegno per il settore dopo il 2020 con una minaccia per l’occupazione, l’approvvigionamento di mangimi e i combustibili. Molta incertezza circonda gi investimenti nel mercato comune e i produttori sono stati abbandonati”. Pesonen conclude ricordando quanto recentemente dichiarato dal Segretario generale della FAO, Josè Graziano da Silva: ossia, “se sviluppata in modo responsabile, la produzione di biocarburanti può essere un elemento chiave per un cambiamento di paradigma necessario nella produzione alimentare mondiale”.

©Futuro Europa®

[NdR – L’autore cura un Blog dedicato ai temi trattati nei suoi articoli]

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