Allarme terrorismo, la Lega ci guadagna

Gli eventi di Parigi hanno scosso il mondo intero, provocando reazioni diverse a seconda delle varie latitudini, dalla solidarietà ad ulteriore fomento della violenza, come ci racconta la cronaca delle ultime ore in Nigeria. Di certo, a prescindere dal fatto in sé, questo attacco terroristico apre di fatto l’annoso dibattito sulla sicurezza interna di tutti i paesi dell’occidente. Ed è così che anche in Italia, da aumenti delle misure di sicurezza e inviti alla calma, la psicosi terroristica è ormai dilagata. E a sostenere questo allarme il fatto che gli attentatori di Charlie Hebdo erano cittadini francesi e non extracomunitari. Certo, la situazione etnica di paesi come Germania, Inghilterra e Francia non è di certo paragonabile a quella italiana, ma anche nel nostro paese l’attenzione sui nostri concittadini è alta.

Però l’Italia, a differenza di molti altri paesi, sta subendo da oltre un anno a questa parte la massiccia invasione dei “disperati del mare” che hanno raggiunto nel 2014 quasi le duecentomila unità. E sono proprio tra questi che, secondo Matteo Salvini, si annidano i potenziali terroristi jihadisti. Già, perché a cavalcare l’ondata di paura è proprio la Lega Nord, che del tema sicurezza e controllo delle frontiere ne ha fatto il proprio portabandiera. Ed in effetti a seguito degli annunci e delle decine di comparsate tv del segretario del Carroccio, i sondaggi elettorali sembrano premiare il partito padano.

Questa disgrazia è stata colta al balzo dal leader leghista che non ha esitato a lanciare l’allarme  dell’invasione di “un milione di terroristi in Italia” pronti a conquistare Vaticano e Roma. Ora, come in effetti accadrà in Francia con  il Front National di Le Pen, pronto a raccogliere i voti di protesta di tutti i francesi toccati dall’evento, così in Italia Salvini è pronto a dare battaglia sul tema immigrazione cavalcando l’emotività del momento.

Con il quasi 13% registrato l’ultima settimana, la Lega si appresta a diventare il primo partito del centrodestra, rischiando lo storico sorpasso di Forza Italia, candidandosi a partito rivelazione per le Regionali 2015. Inoltre, le  tensioni interne che impegnano un po’ tutti i partiti del Parlamento lasciano completamente scoperto il campo alla Lega, che attraverso il suo uomo immagine sta conducendo una operazione chirurgica sull’oltre il 40% dei disillusi dalla politica.

Ci si immagina quindi un Salvini in un certo modo “grato” ai fratelli Kouachi di aver riportato il terrore nel cuore dell’Europa per poter riaffermare con forza la necessità di politiche più stringenti sull’immigrazione. In effetti il conclamato pericolo, unito alla difficoltà di arginamento di un fenomeno che si spande a macchia d’olio, hanno in un certo modo costretto comunque il Governo a rivedere sistemi di sicurezza e, forse, controlli più stringenti sugli extracomunitari.

Va da sé che il PD per tradizione avrà difficoltà ad immaginare nuove politiche per l’immigrazione, lasciando così il campo a completa disposizione di Salvini, pronto come un falco a mettere gli artigli sul ricco bottino di voti.

©Futuro Europa®

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