Buon anno Cuba?

Colombo avvistò Cuba il 27 ottobre 1492. Nel suo diario Colombo scrive: ”Questa isola è la più bella che occhi umani abbiano visto, piena di ottimi porti e fiumi profondi, con quel mare che sembra non doversi mai sollevare”. L’isola viene anche chiamata “Caiman” (come l’omonimo piccolo arcipelago paradiso fiscale a sud ovest di Cuba) dalla forma di caimano disteso nel Mar dei Caraibi.

Da allora ha fatto gola a molti ed è stata conquistata e de-conquistata da tanti. In epoca più recente, nel 1952 esattamente, Fulgencio Battista realizza un colpo di Stato con il beneplacito degli Stati Uniti. Il paese subisce una repressione violentissima e Batista si dimostra essere un dittatore violento e spregiudicato. L’Ateneo della capitale viene chiuso e Fidel Castro, dirigente studentesco denuncia l’illegittimità del nuovo governo. La sua denuncia non portò alcun risultato. Batista trasforma Cuba in una “Isola del Piacere” e patria della malavita statunitense. Fidel Castro fonda un movimento rivoluzionario per abbattere il regime militare di Fulgencio Batista. E poi nel 1959 Fidel e i suoi rivoluzionari conquistano il potere. Stiamo parlando di storie intrise di sangue, innocente e colpevole. E stiamo parlando di uno Stato rivoluzionario comunista che dura da allora. Nel bene e nel male.

Come tutti i regimi anche quello cubano ha la sua opposizione: “stanno portando via mio marito Reinaldo Escobar ammanettato in un’auto della polizia”, ha denunciato due giorni fa la blogger cubana dissidente Yoani Sanchez. I nuovi arresti di oppositori cubani avvengono dopo il ‘disgelo’ tra Stati Uniti e Cuba avviato da Barack Obama e Raul Castro. Nessun commento o conferma dalle autorità di L’Avana. Gli arresti sono avvenuti poche ore prima che l’artista Tania Bruguera iniziasse una manifestazione sulla Piazza della Rivoluzione a L’Avana, a cui le autorità avevano negato il permesso.

Ma cosa ci si aspettava? Che all’improvviso il 18 dicembre tutto cambiasse repentinamente? Ci sono situazioni che richiederanno molto tempo perché non sarà né facile né indolore importare democrazia. Penso che spesso la democrazia sia un disastro per certi paesi e che affrontarla sia difficile per tutti.

Per esempio il nostro paese ha subito una democrazia improvvisa che ha concesso diritti ma anche privilegi in buona quantità senza però pensare alle conseguenze. Ora che le risorse sono state abbondantemente saccheggiate, questi diritti sono un grande boomerang per il Governo. Anche i famosi diritti dei lavoratori hanno contribuito a provocare chiusure di aziende, fallimenti di imprenditori e via dicendo. È chiaro che tutto ciò ha spinto tanta gente ad aprire fabbriche in paesi molto più accessibili, dove era possibile lavorare e dare lavoro senza troppi vincoli. Credo che il lavoro non debba essere un diritto, ma che debba essere guadagnato. Mi fanno ridere i giovani laureati che urlano alla disoccupazione: ma quale disoccupazione, ci sono un sacco di cose da fare in Italia se non si ha paura di rovinarsi il manicure. A Cuba, forse un giorno la democrazia porterà anche questo. Castro è stato un grande visionario che ha però preservato l’isola da avvoltoi in giacca e cravatta. Ha tante colpe senza dubbio, ma ha dato ai Cubani la dignità e il senso di appartenenza.

I sentito dire e le informazioni pilotate sono all’ordine del giorno. Io che l’isola la conosco bene e amo le sue contraddizioni, confido nell’intelligenza e nella capacità dei Cubani di affacciarsi al “mondo democratico” con la giusta attenzione. Hanno un grande patrimonio e una grande responsabilità.

©Futuro Europa®

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