In controtendenza alla crisi, lo spumante italiano segna nel 2014 il record storico per le esportazioni con un salto del 24% rispetto all’anno scorso, quattro volte superiore al tasso di crescita fatto registrare dallo champagne (+6%) nello stesso periodo. All’incirca, quest’anno, sono state spedite all’estero 350 milioni di bottiglie, tra metodo Charmant e Classico. Dall’inizio della crisi nel 2007 le bottiglie di spumante italiano esportate all’estero sono aumentate del 180%. Nella classifica degli spumanti italiani preferiti nel mondo c’è il Prosecco e l’Asti. Si è esportato nei Paesi tradizionali, ma si sono conquistati anche nuovi mercati come la Russia e la Cina. In Cina lo spumante italiano ha, addirittura, raddoppiato l’export con un +106% rispetto l’anno scorso. Un vero boom di vendite si è registrato nel Regno Unito con +50% che, in questo modo ha scavalcato gli Stati Uniti (+21%) ed è diventato il primo mercato di riferimento.
Con il successo sono cresciute le imitazioni in tutti i continenti a partire dall’Europa dove sono in vendita bottiglie di Kressecco e di Meer-Secco, prodotte in Germania, che – oggetto di falsificazione anche in Nord e Sud America – richiamano palesemente al nostro Prosecco.
A preoccupare, quest’anno, è stato il crollo della produzione nazionale a causa del maltempo che ha tagliato del 15% i raccolti, con la vendemmia 2014 che si è classificata come la più scarsa dal 1950 con 41 milioni di ettolitri. Il risultato dello spumante italiano all’estero ha trascinato, in questo maniera, l’intero comparto del vino che si classifica come uno dei principali settori dell’export agroalimentare nazionale con oltre la metà delle bottiglie prodotte in Italia consumate all’estero dove si è realizzato un fatturato record di oltre 5 miliardi.
Nonostante la brutta annata per il vino Made in Italy, si può affermare che per queste festività in Italia e, in particolar modo, nel resto del mondo lo spumante italiano la farà da padrone nelle tavole imbandite a festa.
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