Nuovi Crociati

Nei secoli gli umani che per nascita, per spada o per ventura avevano ruoli di potere, chi prima chi dopo, specie quelli più prepotenti, hanno deciso spesso di essere i tenutari della Verità, di avere la bandiera sacra di un Dio in esclusiva. Molto spesso supportati da un Clero al limite della stregoneria, re e regine hanno mosso eserciti sanguinari verso l’uno o verso l’altro con lo scopo di sottolineare la loro superiorità e, perché no, di sgraffignare con questa scusa tesori inestimabili.

Sono secoli che si fa la gara “Dio è mio e lo gestisco io” e in questa grande apoteosi di competizione, l’apice fu forse raggiunto al tempo delle Crociate. Le Crociate, o guerre sante, furono otto, erano guerre di religione indette dalla nobiltà con la benedizione della Chiesa, per liberare i luoghi santi cioè Gerusalemme e la Palestina, dal dominio turco-musulmano. E comunque dietro tutto questo fuoco sacro si nascondevano anche altri interessi: il desiderio di controllare il proficuo commercio con l’Oriente e la volontà della Chiesa di pacificare l’Europa, soggetta a continue lotte tra le case regnanti.

Come è facile notare, parliamo di luoghi mai in pace, il cuore della grande sfida tra vari culti, portatori sani di tumulti e tormenti.

Ai tempi nostri le cose sembrano invertite; le Crociate le fanno gli altri, a ritroso; adesso alcuni musulmani più arditi, armati fino alle gengive, incitati da barbuti assassini tenutari della Verità – la loro, fatta di morte e di un Dio che fa invidia a Nosferatu – questi gentiluomini attaccano e uccidono i cristiani. E non solo in Iraq. E non solo cristiani ma chiunque non sia come loro.

Il leader dell’organizzazione fondamentalista islamica Boko Haram, ha dichiarato di aver creato un “califfato islamico” a Gwoza, città del nord-est della Nigeria e lo ha dichiarato in un video (perché ormai o youtubeggi o sei niente) affermando che “Allah ci ha dato la vittoria Gwoza” che “fa parte del califfato islamico”. I vescovi nigeriani avevano denunciato di recente il cambiamento di strategia della setta fondamentalista che non si limita più a compiere attentati, ma dimostra e dichiara di voler controllare spazi sempre più vasti del territorio nigeriano. Il filmato, per non far torto alla tradizione di questi ragazzacci si chiude con una serie di immagini atroci, simili a quelle dei filmati dello Stato islamico (Isis). Ecco poi che mentre una volta si saliva in sella e ci si sciroppava migliaia di chilometri al grido di “A Gerusalemme!” adesso hanno addirittura gridato “Al Vaticano, al Vaticano”.

Scenari apocalittici; forse è l’inizio della fine, forse chi sa pregare preghi, chi sa sparare spari, chi sa fuggire fugga. Certo è che non vedo grande preoccupazione in giro, anzi ritengo che i fatti siano molto sottovalutati. Ma la cosa più atroce è che nessuno ha imparato dai propri errori e che noi siamo forse più simili a Brancaleone che a Baldovino e non siamo proprio in grado di fatti concreti ma solo di parolone senza effetto. Fino a che non dovremo segnare le porte delle nostre case con sangue d’agnello.

©Futuro Europa®

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