Aria nuova al Centre Pompidou

Bernard Blistène sarà il nuovo Presidente del Centre National d’Art et de Culture Georges Pompidou (CNAC) di Parigi. È stato da pochi giorni eletto e subentrerà il 27 dicembre al reggente Alfred Pacquement, a cui invece spetta la pensione dopo 5 anni di mandato. La nomina di Blistène è stata un colpo di scena, dettato dal rovescio delle sorti dei 4 favoriti, dopo quasi 6 mesi di selezione.

Ai sensi dell’articolo 9-2 del decreto n° 92-1351 del 24 dicembre 1992, relativo allo statuto e all’organizzazione del Centre Pompidou: “I capi dipartimento sono nominati su proposta del Presidente, dal decreto del Ministro responsabile per la cultura. Sono sotto l’autorità del Presidente, responsabile per la politica artistica e culturale del loro dipartimento.” Difatti il Presidente uscente stila una shortlist, tra cui il Ministro per la Cultura e la Comunicazione, Aurélie Filippetti, decreta il prescelto.

Blistène era stato escluso, ma è stato poi recuperato in seguito al ritiro dei 2 finalisti: Max Hollein, Direttore della Schirn Kunsthalle e dello Städel Museum, e Marion Ackermann, Direttrice del Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen. Gli altri 2 candidati a cui spettava la poltrona di diritto erano già stati sbaragliati; parliamo di Catherine Grenier, Vicedirettrice del Pompidou, e di Laurent Le Bon, Direttore del Pompidou-Metz.

Un ilare “Annuncio di posto vacante come Direttore del Museo Nazionale d’Arte Moderna (MNAM)” appare tutt’ora sul sito ufficiale dell’istituzione. Si indirizza attraverso il “vous” al diretto interessato, illustrandogli la linea del Museo e la modalità di candidatura.

A lui competeranno missioni scientifiche e culturali e la responsabilità della direzione del dipartimento. Sotto di lui lavoreranno circa 150 persone. In lui si prefigura il riformatore attento al futuro del Museo, il gestore finanziario e amministrativo. Non dovrà mancare di solide qualità relazionali e organizzative e del senso di responsabilità e servizio pubblico. Dovrà avere padronanza perfetta nello scritto e nell’orale di Francese e Inglese, come minimo. Il rinnovo della nomina avverrà per tranches di 3 anni.

È evidente che il dossier di candidatura di Blistène è stato apprezzato da Pacquement e dal comitato internazionale di professionisti riconosciuti che lo accerchiava. Oltre al solito malloppo di documenti e al CV, si richiedeva al candidato di sbilanciarsi e rispondere ad alcuni quesiti. Giudizio critico e creatività, per migliorare quello che c’è già e proporre quello che potrebbe esserci, erano necessariamente implicate. Come referenza erano offerti documenti, relazioni e dati ufficiali.

Un comunicato della Filippetti riporta che Blistène è stato scelto «per la ricchezza del suo progetto portato avanti al Museo Nazionale d’Arte Moderna, per il valore scientifico dei suoi lavori, per le sue qualità umane, per la conoscenza intima della scena artistica e per il suo stretto legame con il Centre Pompidou». Il suo compito «è di scrivere una nuova pagina della storia di uno dei musei più belli del mondo».

Blistène è tutt’altro che uno sprovveduto. Ha studiato all’École du Louvre e all’Institut d’Art et d’Archéologie; è stato Direttore del Museo di Marsiglia; scrive e collabora per monografie; è stato curatore di 2 biennali; è il cattedratico d’Arte Contemporanea presso l”École de Paris; nel 2003 è stato responsabile dello sviluppo del Palais de Tokyo; ha  organizzato la prima edizione di The Force Art al Grand Palais (2006); ma soprattutto è stato Vicedirettore del MNAM e dal 2002 è l’Ispettore Generale della Creazione Artistica del Noveau Festival del Centre Pompidou.

Da lui è plausibile aspettarsi e da pretendere una programmazione degna di nota con collaborazioni internazionali e il rispetto dell’idea di esporre la storia dell’arte, le multidisciplinarietà tematiche e monografie, alla base del Pompidou, da sempre sede operativa del MNAM, della Bibliothèque Publique d’Information, dell’IRCAM (Institut de Recherche et Coordination Acoustique/Musique) e del Centro del design industriale. La collezione di all’incirca 99 mila opere e oggetti darte moderna e contemporanea sarà in buone mani.

©Futuro Europa®

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