Ebola, in attesa di EXPO 2015

Pronti via e l’allarmismo da epidemia Ebola è servito su tutti i mass media. Di certo la questione, nonostante tutto, merita una grande attenzione da parte delle autorità sanitarie nazionali e territoriali soprattutto per la facilità di trasmissione del virus e per la mancanza di vaccini testati.

Nel mondo ormai le vittime sono oltre le ottomila, concentrate principalmente tra Guinea , Liberia, Sierra Leone, Nigeria e Senegal. Sono stati rilevati casi anche in Spagna e Stati Uniti, con qualche sporadico caso nel resto d’Europa (per lo più personale operante nei paesi “zero”). Il progressivo incremento delle vittime hanno indotto l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarare Ebola “emergenza di salute pubblica internazionale”.

In Italia, oltre a qualche sospetto, non si sono ancora rilevati casi di contagio, ma il Ministero ha già provveduto a diramare una circolare con le linee guida comportamentali per la gestione di eventuali emergenze. Si è provveduto inoltre ad identificare due centri nazionali di riferimento, lo “Spallanzani” di Roma e il “Luigi Sacco” di Milano. L’attenzione maggiore è, per ovvi motivi, concentrata su Milano in vista di EXPO 2015.

Il decreto Lupi di qualche giorno fa ha decisamente complicato la situazione dal punto di vista dei primi controlli sanitari ai varchi aeroportuali. La liberalizzazione dei voli su Linate, con il conseguente aumento del traffico internazionale sul piccolo aeroporto cittadino, rende assolutamente inadeguato l’ufficio USMAF (Ufficio di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera) per interventi di contenimento batteriologico d’urgenza. Questo, a differenza dell’Aeroporto Internazionale di Malpensa, dotato di un “canale sanitario” all’avanguardia (unico in Italia) con stanza di isolamento.

Regione Lombardia si è immediatamente mossa  scrivendo al Ministro Lorenzin e approvando Mozioni in Consiglio Regionale, per garantire strumenti  e strutture idonee ad affrontare l’emergenza con particolare attenzione al periodo dell’Esposizione Universale.

Infatti i venti milioni di visitatori stimati da tutto il mondo sono per Milano e tutta l’Italia un problema di estrema importanza dal punto di vista del controllo sanitario. Per se il capoluogo lombardo, sotto la regia dell’Assessore alla Salute Mario Mantovani, sta predisponendo tutti gli strumenti per garantire la sicurezza sanitaria di cittadini e visitatori. Oltre ad aver individuato l’Ospedale Sacco come centro di riferimento, sono state predisposte tre autolettighe a tre compartimenti  e iniziato una pressante campagna informativa per tutti gli operatori sanitari su sintomatologie e modalità di trattamento.

Ad oggi le nostre autorità sanitarie sembrano muoversi nella giusta direzione, se i mezzi di comunicazione riuscissero nell’ardua impresa di non alimentare la psicosi da Virus, le azioni messe in campo saranno sufficienti per gestire eventuali emergenze. Per EXPO la sicurezza sarà garantita, di certo sarà necessario potenziare Linate, ma la situazione critica a livello internazionale di certo consentirà in tempi brevi di garantire la salute pubblica di tutti.

©Futuro Europa®

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