Ed ora “scende” in politica anche Della Valle

Della Valle contro Renzi. Mister Tod’s vuole rottamare l’ex Rottamatore. Nell’ultima puntata di Servizio Pubblico, andata in onda su La7, Diego Della Valle sul premier ci è andato giù pesante. “Come risolverà i problemi dell’Italia?”; “Smontare Renzi non è un divertimento, sta diventando un pericolo”; “tonnellate di promesse che poi non ha mantenuto”, e via discorrendo. Allora, diciamolo subito, l’impressione è che Della Valle sia in piena campagna elettorale. Sta pensando di entrare in politica? Probabilmente sì, ma per ora non ha spiegato come. Gli esempi recenti di Montezemolo o dello stesso Passera, però, non sono certo un bell’incoraggiamento.

La tecnica televisiva è già conosciuta. Foto di famiglia sullo sfondo e studio allestito ad hoc per l’occasione, ricorda qualcuno? Non è un caso perché il patron Tod’s negli anni scorsi si era scagliato anche contro Silvio Berlusconi, allora presidente del Consiglio. L’occasione quella volta fu la platea di Confindustria. Adesso il bersaglio di turno è Matteo Renzi, fino a qualche settimana fa “enfant prodige”, ora “pericoloso” e troppo giovane per governare. “Negli ultimi due anni”, ha spiegato in diretta tv Della Valle, “si è costruito il mio rapporto con Renzi; è sempre stato un ragazzo corretto, simpatico. Un ragazzo giovane, ma vecchio politico. Scafato, uomo di mondo, politico navigato. Tutte le volte che mi ha chiesto di vederci, per chiedermi consigli, ho sempre accettato”. E continua: “I consigli che gli davo io erano quelli di occuparsi del partito e farsi un po’ di esperienza lasciando nel frattempo governare Enrico Letta”. Poi Della Valle affonda: “Ho sentito dire ‘Enrico stai sereno’ e dopo qualche giorno vederlo mandare a casa. Era importante che si facesse una squadra di governo preparata. Se si escludono alcuni casi, molte persone sono inadeguate. Molti sono arrivati da alcuni paesetti vicino a Firenze, sono arrivati a Milano e sono stati messi in quei posti solo per l’amicizia con Renzi”.

Insomma mister Tod’s demolisce il premier. Spara a zero su tutto. “Il Tfr è una garanzia per la vecchiaia, è un aiuto per i figli. Far spendere quei soldi prima, mi preoccupa. Non mi piace. Ma non avevamo detto che avremmo tagliato i costi, la burocrazia?”. E ne ha anche per l’articolo 18: “Io sono vittima dell’articolo 18 nella mia azienda. E’ questo il momento di fare una finta guerra sull’articolo 18? In questo governo tutto è mediatico”. Del tipo, tanto fumo e niente arrosto. Anzi, solo fumo perché Della Valle non offre soluzioni concrete. O meglio, non le spiega. Parla solo di una “macchina” che intende costruire per assicurare un futuro migliore al Paese. Non è una fondazione, non è un partito, non è un’associazione o un think tank. Difficile ipotizzare cosa possa essere, allora. E a proposito di macchine, all’imprenditore marchigiano l’asse Renzi-Marchionne non piace proprio. Per alcuni il motivo è da ricercare nelle partecipazioni in Rcs e al peso che Della Valle vorrebbe aumentare all’interno della corazzata di via Solferino. Sergio Marchionne, cittadino svizzero, è a capo di un gruppo che ha sede legale in Olanda, paga le tasse in Inghilterra e ha base negli Stati Uniti. Spostare la tassazione in un paese con una legislazione fiscale meno soffocante è comprensibile. Rendere l’Italia un Paese più competitivo anche per gli investitori stranieri, invece, dovrebbe essere compito del governo.

©Futuro Europa®

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