Rassegna stampa estera

Ogni giorno salviamo in media 270 clandestini dispersi in mezzo al mare grazie all’operazione Mare Nostrum. Dalla tragedia di Lampedusa avvenuta lo scorso Ottobre, quattro barche sono state sequestrate e più di 300 scafisti arrestati. Tutto questo lo abbiamo fatto da soli. A Strasburgo, in occasione del suo discorso di apertura alla Presidenza del semestre europeo, il nostro Primo Ministro ha detto al Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso che “il Mediterraneo non è il mare dell’Italia ma una frontiera, nel cuore dell’Europa. Ci vuole una politica europea”. Come scrive Anna Bauer su Les Echos, “un modo educato per esprimere l’esasperazione dell’Italia nei confronti della totale mancanza di solidarietà europea”.

Sul Wall Street Journal, Benjamin Ward, vice Direttore della divisione Europa e Asia centrale di Human Rights, racconta della macabra scoperta fata dalla nostra marina su di un peschereccio alla deriva. Il bilancio è stato di 600 migranti tratti in salvo a riva e 45 cadaveri trovati imprigionati nella stiva. Scrive Ward: “la determinazione della marina italiana nel salvare questi migranti è in contrasto con gli atteggiamenti di molti leader dell’Unione Europea. Un vertice UE che si è tenuto alla fine di Giugno non è riuscito a far approvare nuove misure per aiutare l’Italia, quando l’onda migratoria continua ad intensificarsi”. Se è vero che molti Paesi membri dell’UE criticano all’operazione Mare Nostrum l’”attrattiva” che ha sui clandestini e sui loro carnefici, Benjamin Ward chiede: “Qual è l’alternativa? Lasciamo la gente annegare per dissuadere chi viene dopo di loro? Se i numeri sono importanti, non sono ingestibili con una risposta coordinata adeguatamente dall’UE.”

Forse però qualcosa si muove. La Tribune de Genève riporta le parole di Simonetta Sommaruga, capo del Dipartimento federale di giustizia e di polizia (DFJP) svizzera, che ha partecipato alla riunione informale del Consiglio  Giustizia e Affari Interni dell’Unione Europea, che si è tenuta martedì a Milano. Scrivono sul giornale svizzero: “La svizzera è pronta a sostenere l’Italia nei suoi sforzi, ha sottolineato la consigliera federale, che ha ricordato che questa crisi riguarda l’Europa intera. Di conseguenza, tutti i Paesi che la compongono devono essere pronti ad adottare misure straordinarie.” La Sommaruga ha anche fatto presente che “il non poter registrare i rifugiati che arrivano clandestinamente mina il funzionamento del sistema di Dublino. E pone anche un  rischio per la sicurezza dell’Europa intera, perché molta gente entra nello spazio Schengen senza che la loro identità venga verificata (…) La cooperazione con Stati terzi , soprattutto con la Libia è una priorità per la Svizzara”.

Anche il francese Le Point riporta i lavori del Consiglio, anche se visti dalla prospettiva di Cecilia Malmstrom, Commissaria per gli Affari Esteri. “Bisogna aprire vie legali per permettere ai rifugiati di venire nell’UE, altrimenti si rivolgono a filiere di immigrazione clandestina”, ha detto la Malmstrom.  Prosegue le Point: “La commissione ha proposto di creare dei visti umanitari o di fare vagliare le richieste di asilo dai consolati degli Stati membri delle zone di accoglimento dei rifugiati, per esempio in Libano o Turchia”, anche se, secondo la Malmstrom, queste proposte non sono state accolte molto bene. Ma si nota acredine tra i partecipanti, e poca voglia di fare. Ancora troppa retorica e poche proposte.

Abbiamo dedicato più spazio al problema clandestini perché la stampa estera questa settimana sembra essersi accorta che il problema non solo esiste, ma sta diventando emergenza. Ma molto spazio è stato ancora dato a Renzi, alle sue proposte, richieste, promesse. Su Reuters John O’Donnell riporta delle resistenze che il nostro Primo  Ministro trova nel “convincere” i Ministri delle Finanze europei “nell’applicare una maggiore flessibilità nel modo in cui le regole vengono applicate, per incoraggiare la crescita economica e gli investimenti.” O’Donnell ricorda che “l’Italia ha il secondo debito pubblico più alto della zona euro, in proporzione al suo PIL, dopo la Grecia”. Lo “scetticismo”, riporta il giornalista, proviene soprattutto da Jeroen Dijsselbloem, Capo dell’Eurogruppo, dal Ministro delle Finanze tedesco Schaeuble e da Jochen Danningen, Sottosegretario di Stato austriaco. L’Italia non ha ancora prodotto nulla di concreto. E questa è gente concreta, difficile da abbindolare a parole.

Hugo Dixon ha belle parole per Renzi, lo definisce “un brillante uomo politico (…) Ma deve ancora dimostrare che può arrivare ai fatti. Lo deve fare ora, perché il tempo a sua disposizione si esaurirà.” Dixon fa poi riferimento allo strano rapporto di amore e odio che si è istaurato con la Germania, tanto da fare coniare il nuovo termine Merkenzi,dal Financial Times, che vede la nuova “coppia” motore dell’Europa. “Appena due anni fa, quando Nicolas Sarkozy era Presidente della Francia, si parlava di Merkozy. La posizione di Hollande oggi è così insignificante che nessuno si sognerebbe di parlare di Merkollande. Dixon fa una interessante considerazione. Secondo il giornalista, la volontà di Renzi vedere la Mogherini al posto di Cecilia Malmstrom sarebbe uno spreco, non per le capacità della nostra Ministra degli Esteri, ma perché “è più importante per l’Italia avere un incarico economico di rilievo e lavorare seriamente alla crescita dell’occupazione e dell’economia in Europa.”

In conclusione possiamo porci la stessa domanda che si è posto Mohamed A. El-Erian su Bloomberg: Può Matteo Renzi aiutare l’Europa a crescere? Dalla sua analisi viene fuori la risposta che molti vogliono: “per avere successo dovrà dimostrare la sua capacità di far passare le riforme a casa sua (…) solo così potrà superare l’opposizione (…) Per ottenere la  credibilità di cui ha bisogno, Renzi deve muoversi rapidamente per mettere in atto tali riforme, piuttosto che usare la sua ambiziosa iniziativa europea per distogliere l’attenzione dal lavoro ancora più impegnativo che deve affrontare a Roma.”

Anne Bauer per Les Echos: “Sabato nella sede di Mare Nostrum, il vice ammiraglio Filippo Foffi spiegava: Prima, annegavano nel nulla. Ora salviamo molte più vite. Ma gli scafisti sono scriminali senza scrupoli che getterebbero gli uomini a mare se noi non ci fossimo. Mare Nostrum costa 8 milioni di euro al mese e l’Italia auspicherebbe che altri, soprattutto la Francia, partecipassero alle operazioni, così come l’Europa al finanziamento, essendo i fondi europei esclusivamente destinati ai centri d’accoglienza”. (…) (A. Bauer, L’Italie appelle l’Europe à l’aide, Les Echos, 6 Luglio 2014)

Sul Wall Sstreet Journal, Benjamin Ward scrive: “(…) Il Governo italiano stima che l’80% dei salvataggi riguarda rifugiati. Molti sono originari della Siria, un Paese che oltre tre milioni di persone hanno lasciato da quando è iniziata la guerra civile nel 2011. Altri provengono da Paesi dove si registra una grave mancanza nei Diritti Umani come l’Eritrea e la Somalia. In che modo l’UE propone di affrontare i conflitti e le violazioni dei Diritti Umani che spingono queste persone a fuggire?” (…) (B. Ward, Refugees Shouldn’t Be italy’s Burden Alone, WSJ, 8 Luglio 2014)

La Tribune de Genève dell’8 Luglio titola così il suo articolo riguardante l’immigrazione: Accueil des réfugiés, la Suisse veut aider l’Italie. “L’accoglienza dei migranti che attraversano il Mediterraneo è stata al cuore della riunione informale del Consiglio Giustizia e Affari Interni che si è tenuto Martedì a Milano (…) Confrontati ad un flusso massiccio, i Paesi d’arrivo come l’Italia hanno il sentimento di essere abbandonati dai loro partner europei. I Paesi del Nord affermano aver anche loro la loro parte di migranti e accusano i Paesi d’ingresso di non controllare le loro frontiere”. (…) (Ats/Newsnet per Tribune de Genève, 8 Luglio 2014)

Le Point e il suo apporto alla questione immigrazione: “Gli Europei hanno esaminato martedì a Milano i mezzi per aiutare l’Italia a soccorrere nel Mediterraneo i migranti e rifugiati che partono dalla Libia in imbarcazioni di fortuna, ma il loro rifiuto di modificare le regole per la richiesta d’asilo alimentano la filiera dell’immigrazione clandestina e non risolve nessuno dei problemi, accusa la Commissione europea.” (AFP per Le Point, Migrants en Mediterranée: Les Européens veulent aider l’Italie,8 Luglio 2014)

John O’Donnell eFrancesca Landini scrivono per Reuters: “(…) Prima che la sessione iniziasse, Jeroen Dijsselbloem, capo dell’Eurogruppo, ha dipinto lo sforzo che l’Italia sta mettendo per attuare le riforme in modo poco lusinghiero ed ha insistito sul fatto che l’Italia non avrebbe avuto nessuna corsia preferenziale.” (…) (J. O’Donnell, F.Landini, Italy encounters resi stance to softner European spending rules, Reuters, 8 Luglio 2014)

Matteo Renzi is on a roll, tiotla Hugo Dixon il suo pezzo per Reuters. “(…) Si trova nella straordinaria posizione di dominare non solo la Sinistra della politica italiana, dalla quale proviene, ma anche il Centro – oltre ad essere popolare tra la Destra. Quest’ultimo è allo sbando da quando la carriera di Silvio Berlusconi si è disintegrata. Nel frattempo , Renzi ha saputo gestire la situazione e porsi come anti-sistema, nonostante la sua carica di Primo Ministro. Questo ha minato l’appeal di Beppe Grillo. Tutto fa pensare che rimarrà in carica almeno tre anni. Ha anche ammaliato l’Europa (…) Ma Renzi deve fare molti cambiamenti anche a casa. In cima alla lista c’è probabilmente la giustizia amministrativa. La cosa che scoraggia maggiormente gli investitori stranieri nel venire in Italia è che le regole vengono spesso disattese ed è difficile ottenere un risarcimento.” (…) (H. Dixon, Reuters, 7 Luglio 2014)

Mohamed El Erian per Bloomberg: “(…) Renzi è eccezionalmente ben equipaggiato per cercare di sfidare il pensiero economico tradizionale dell’Europa. E’ popolare, pieno di energia rinvigorente, con una sagacia e una determinazione incrollabili. Si è assunto dei rischi con alcuni impegni governativi della prima ora, ed ha dimostrato una volontà impressionante nello scuotere la scena politica, sia a livello nazionale che comunitario (…) Ora per avere successo, deve dimostrare di poter fa passare le riforme a casa, e in fretta.” (…) (M. El Erian, Can matteo renzi Hel Europe Grow?, Bloomberg View, 8 Luglio 2014)

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