Dalle agenzie stampa

(ANSA) – ROMA, 16 FEB – GOVERNO: SALATTO (PPE),RENZI SMETTA DI FARE IL GIAN BURRASCA – «Così come si vanno mettendo le cose, o Renzi dismette i suoi panni del Gian Burrasca della politica italiana o si va alle elezioni con il sistema previsto dalla Consulta (proporzionale con preferenze)». Lo dichiara in una nota l’eurodeputato del PPE, vicepresidente della delegazione Popolari per l’Europa al Parlamento europeo. «Il sindaco di Firenze – aggiunge Salatto – deve capire che il risultato elettorale recente prevede solo un Governo di coalizione. Questo richiede, da parte di chi lo realizza, capacità di sintesi, pari dignità per i partner, limiti ai confini della maggioranza. Un salto dunque psicologico, culturale e caratteriale da parte di chi, come lui, è invece abituato a condurre un »one man show«». «Persistere nel suo modo di fare e proporsi, scatena diffidenza nei possibili partner del Pd, che lo paragonano, per le sue accattivanti capacità mediatiche, a un giovane Berlusconi e quindi chiedono preventive e precise garanzie di compartecipazione all’esecutivo. Mortificare nei contenuti programmatici e nella rappresentanza governativa Ncd, Popolari per l’Italia e Udc sarebbe un errore madornale con negative conseguenze per tutto il nostro Paese e per il ruolo che noi europarlamentari riteniamo debba giocare autorevolmente nell’Ue con la sua presidenza», sottolinea. «A meno che il disegno non sia un monocolore Pd, con l’appoggio esterno di FI, che finalmente farebbe luce sul legame sotterraneo di Renzi con il Cavaliere tramite Verdini. In questo caso varrebbe però dirgli, come lui stesso ha detto a Letta: »Stai tranquillo«», conclude. (ANSA)

(AGENPARL) – GOVERNO: SALATTO (PPE), RENZI SMETTA DI FARE GIAN BURRASCA E NON MORTIFICHI NCD UDC E POPOLARI PER L’ITALIA – Roma, 16 feb – “Così come si vanno mettendo le cose, o Renzi dismette i suoi panni del Gian Burrasca della politica italiana o si va alle elezioni con il sistema previsto dalla Consulta (proporzionale con preferenze )”. Lo dichiara in una nota l’eurodeputato del PPE, vicepresidente della delegazione Popolari per l’Europa al Parlamento europeo. “Il sindaco di Firenze – aggiunge Salatto – deve capire che il risultato elettorale recente prevede solo un Governo di coalizione. Questo richiede, da parte di chi lo realizza, capacità di sintesi, pari dignità per i partner, limiti ai confini della maggioranza. Un salto dunque psicologico, culturale e caratteriale da parte di chi, come lui, è invece abituato a condurre un ‘one man show’. Persistere nel suo modo di fare e proporsi, scatena diffidenza nei possibili partner del Pd, che lo paragonano, per le sue accattivanti capacità mediatiche, a un giovane Berlusconi e quindi chiedono preventive e precise garanzie di compartecipazione all’esecutivo. Mortificare nei contenuti programmatici e nella rappresentanza governativa Ncd, Popolari per l’Italia e Udc sarebbe un errore madornale con negative conseguenze per tutto il nostro Paese e per il ruolo che noi europarlamentari riteniamo debba giocare autorevolmente nell’Ue con la sua presidenza. A meno che il disegno non sia un monocolore Pd, con l’appoggio esterno di Fi, che finalmente farebbe luce sul legame sotterraneo di Renzi con il Cavaliere tramite Verdini. In questo caso varrebbe però dirgli, come lui stesso ha detto a Letta: ‘Stai tranquillo'”.

(DIRE) Roma, 15 feb. – “FORTISSIMA PREOCCUPAZIONE PER CLIMA DI SCONTRO SU COLLE”– “Il contratto di governo alla tedesca chiesto al presidente Letta e’ a maggior ragione valido oggi, se questo governo deve essere di legislatura come dice Renzi allora bisogna che i contenuti siano decisi in modo molto preciso”. Per Dellai l’esecutivo deve essere “di intesa come quello di Letta e pensiamo debba esserci una sola maggioranza anche per quanto riguarda la riforma elettorale”. Lo dice Lorenzo Dellai che guida la delegazione ‘Per l’Italia’ con Lucio Romano e Lorenzo Cesa al termine dell’incontro con Napolitano nell’ambito delle consultazioni al Quirinale. Infine la delegazione ‘Per l’Italia’ segnala “una fortissima preoccupazione” per “il clima di scontro istituzionale e sociale” che coinvolge “il presidente della Repubblica e il suo ruolo di garanzia”. E conclude: “Abbiamo assicurato al Capo dello Stato il nostro atteggiamento costruttivo e di grande responsabilità”.

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