
Donne al potere
Giorgia Meloni è la prima donna ad essere Presidente del Consiglio in Italia, un ruolo storicamente dominato da uomini. Questo, di per sé, è un traguardo simbolico importante per molte donne.
Ma di queste, anche ammirando il suo successo personale, percepiscono a mio parere una forte contraddizione tra Il suo essere un simbolo di emancipazione personale e le sue posizioni politiche, viste come poco favorevoli all’emancipazione collettiva femminile. In pratica, lei è una donna che ce l’ha fatta, ma non sembra voler aprire la strada ad altre donne o non promuove politiche chiaramente femministe.
Spesso ha criticato le quote rosa come un “favoritismo”, sostenendo l’idea del merito. Alcune donne però vedono queste quote come uno strumento necessario per bilanciare le disuguaglianze di partenza. Aggiungo che, se non ci fossero state le quote, saremmo ancora a portare il caffè ai capi.
Meloni dice di non voler toccare la legge sull’aborto, ma molte sue alleanze con movimenti pro-life e la promozione dei “consultori alternativi” fanno pensare a un’erosione graduale del diritto all’aborto.
Sul terribile argomento della violenza contro donne e ragazze alcuni ritengono che le sue risposte siano più punitive (aumento delle pene) che preventive (educazione, supporto alle vittime, risorse ai centri antiviolenza); in più promuove un modello femminile molto legato alla maternità, alla famiglia, alla “donna forte ma tradizionale”, che non rappresenta tutta la pluralità delle esperienze femminili.
Molte critiche derivano dalla sensazione che Meloni abbia rotto il soffitto di cristallo per sé stessa, ma non per tutte. C’è quindi un contrasto tra la sua immagine pubblica come “donna forte” e la percezione di politiche che non rafforzano la posizione delle donne nella società.
Però da qui a insultarla in modo bieco il passo è breve. Non condivido le sue posizioni ma non mi piace per niente questo tiro al bersaglio perpetrato specialmente da gente di spettacolo o opinionisti della domenica. L’insulto a prescindere, magari commentando foto poco felici dove ride a bocca aperta o robe così, lo trovo avvilente per tutti. E può essere un alimentatore di una violenza inespressa che aleggia in molti e che tutti dovremmo combattere a prescindere dalle nostre idee politiche.
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