Ritratto del poeta in autunno

A quasi due anni da D come Davide. Storie di plurali al singolare il poeta, toscano d’adozione, Davide Rocco Colacrai dal 30 settembre è nuovamente nelle librerie con la silloge poetica – edita ancora dalla casa editrice anconetana Le Mezzelane – Ritratto del poeta in autunno – versi di malinconia e perdono.

Il volume si compone di 30 poesie suddivise in 6 capitoli.  L’illustrazione di copertina dal prepotente richiamo picassiano è di Alessio Gherardini; la postfazione è del critico letterario Gianni Antonio Palumbo.

Davide Rocco Colacrai anche in Ritratto del poeta in autunno si conferma poeta dai contenuti civili contemporanei. Nei suoi potenti versi si spazia dalla musica – di cui è appassionato ascoltatore oltre che musicista di arpa – alla letteratura, dal mondo LGBTQI+ (una poesia è Eva ha due papà) alla cinematografia (ad esempio la poesia L’ora delle formiche – dedicata a Ettore, ispirata al film di Gianni Amelio) e a fatti di storia contemporanea (ad esempio la poesia 11/09/2001 in memoria di Patricia Massari o Cantico dall’abisso – in memoria delle vittime del naufragio della Costa Concordia 13 gennaio 2012) fino a versi  dedicati a persone che hanno abitato (o abitano) la sua vita e il suo quotidiano come l’adorato cane Manny (la poesia Ti sei accorta anche tu che siamo tutti più soli? – dedicata al mio cane Manny, perché quello che siamo stati sarà). Contemporanee e popolari anche le citazioni musicali che vanno da Madonna a I Pinguini Tattici Nucleari, da Mia Martini a Francesco Gabbani.

Il libro mi immagino venga letto accanto a un camino acceso con del vin brulé e delle castagne. L’autunno è la mia stagione preferita. Sembrerà un periodo malinconico ma io lo associo alla rilassatezza. È la mia dimensione, afferma il poeta.  (…) È una poesia in cui si può persino avvertire l’odore della pelle (ma anche del sole, della neve, del sangue) così come il tanfo delle prigioni in cui si consumano agonie silenziose. Il verso a tratti si dilata facendosi narrazione; rifugge la cantabilità ma ha una sua musica tutta interiore che il lettore attento avverte distintamente. Le immagini germinano le une dalle altre, mai scontate; alcune si imprimono nella memoria. (…) Se questa silloge – alle porte dell’autunno – ci inchioda alle tante croci di cui ignoriamo l’esistenza – e da cui molti non si sentono toccati (…), si legge nella postfazione di Gianni Antonio Palumbo. Alcuni componimenti hanno vinto premi già prima di comparire nella raccolta Ritratto del poeta in autunno.

La raccolta è disponibile su ordinazione in tutte le librerie e store digitali oltre che sul sito della casa editrice. Disponibile anche la versione ebook.

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L’autore: Giurista e Criminologo, Davide Rocco Colacrai partecipa da quindici anni ai Concorsi Letterari e ha conseguito oltre mille riconoscimenti, anche internazionali, tra i quali quattro Premi alla Carriera, un Premio al Merito Culturale e la Medaglia del Presidente della Repubblica. Ritratto del poeta in autunno (Le Mezzelane) è il suo undicesimo libro di poesia. Hanno scritto di lui Alfredo Rienzi, Carmelo Consoli, Livia de Pietro, Armando Saveriano, Italo Bonassi, Flavio Nimpo, Mauro Montacchiesi, Gordiano Lupi, Alfredo Pasolino, Stefano Zangheri e molti altri. Sue poesie sono state tradotte in tedesco, francese, inglese, spagnolo, cinese, russo, albanese, turco, montenegrino e in lingua bengali. Nel tempo libero, studia arpa, colleziona 45 giri da tutto il mondo (ne possiede oltre duemila), ama leggere, fare lunghe passeggiate con il suo cane Manny e viaggiare. Per Le Mezzelane Casa Editrice ha pubblicato le sillogi Instantanee donna (2017), Asintoti e altre storie in grammi (2019), Della stessa sostanza dei padri (2021) e D come Davide. Storia di plurali al singolare (2023).

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