Italia delle Regioni

La Conferenza delle Regioni di fine anno ha espresso alcune proposte in merito al decreto-legge di semplificazione per l’attuazione del Pnrr. Sono così evidenziati dei contenuti di revisione del Pnrr e in particolare sulle modalità di finanziamento del settore Salute.

Le proposte normative prioritarie di regioni e province autonome per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e delle politiche di coesione. La sfida condivisa di semplificare ed accelerare l’attuazione della politica di coesione proposta nell’ambito delle Riforme del Pnrr, anche in considerazione dell’avvio ritardato del ciclo programmatorio 2021-2027 (con i Regolamenti approvati soltanto a fine 2021 ed i programmi adottati entro il 2022, con adozioni di PN anche a gennaio 2023) richiede di estendere alla Politica di Coesione (sia quella co-finanziata dalla UE, che quella nazionale) le principali azioni di semplificazione procedurale introdotte per il Pnrr.

In linea generale, la strutturazione innovativa dei processi attuativi e dei relativi procedimenti contabili, contrattuali e di controllo della coesione dovrebbe essere oggetto di un ampio processo di  efficientamento, che, analogamente a quanto fatto per il PNRR e compatibilmente con la regolazione comunitaria rilevante, determini alcune linee di innovazione strutturale per la totalità dei programmi della Politica Unitaria di Coesione, in vista dei percorsi di chiusura del ciclo di programmazione 2014-2020 e dell’attuazione del ciclo 2021-2027 che impegneranno pesantemente le amministrazioni titolari di programmi.

Inoltre, permangono difficoltà sistemiche generali che presidiano alla riuscita e attuazione del Piano. Come già segnalato dai Presidenti in occasione della Cabina di regia del 6 dicembre, appare necessario intervenire sulle seguenti criticità: mancanza di riconoscimento di un ruolo di coordinamento territoriale alle regioni e perdurante impossibilità di accesso alle informazioni di monitoraggio degli investimenti sul territorio, funzionamento del sistema Regis; necessità di intervenire a livello centrale per coordinare le richieste informative provenienti dalle istituzioni non deputate ai controlli sul Piano anche su interventi per i quali le Regioni non sono soggetti attuatori, dotare il sistema delle unità PNRR dei Ministeri, di un circuito informativo uniforme e univoco che risponda alle richieste delle Regioni data l’ impossibilità in taluni casi a ricevere indicazioni in relazione a criticità attuative; sostenere la capacità amministrativa delle Regioni.

Emergono inoltre alcune criticità specifiche a talune misure che si ritiene necessario segnalare al fine di trovare soluzioni che consentano la buona riuscita degli investimenti.

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